Il bellissimo omaggio a Lucio Battisti di Cesare Bocci


di Elena Bartolucci

28 Nov 2023 - Commenti live!, Commenti teatro

Cesare Bocci e l’Orchestra Saverio Mercadante hanno aperto in modo unico e sorprendente la nuova stagione teatrale del Teatro Velluti di Corridonia.

Corridonia (MC) – Sabato 25 novembre presso il Teatro Velluti è andato in scena “Lucio Battisti. Emozioni!” con Cesare Bocci affiancato dall’Orchestra Saverio Mercadante (composta da piano, clarinetto, violoncello, contrabbasso e 3 violini e guidata dal Maestro Rocco Debernardis).

Lo spettacolo prende subito vita sulle flebili note di Mi ritorni in mente suonate dolcemente con il clarinetto mentre fa il suo ingresso Bocci con la sua sobria eleganza. Grazie al suo timbro caldo e avvolgente ha accompagnato il pubblico attraverso un intimo viaggio tra i pensieri, le parole e la musica di un grande cantautore italiano: Lucio Battisti.

Un grande sognatore che sembrava destinato a diventare un comune e rispettabile elettrotecnico, il quale però chiese una chitarra come regalo per la licenza media, anche se non sapeva suonarla e imparò i primi accordi quasi per caso. Sono stati gli anni ’60 e il fermento di quell’epoca a far emergere la sua enorme passione per la musica, anche se l’unico grande scoglio verso quel mondo era il padre, che doveva convincere di potersi guadagnare da vivere facendo il chitarrista.

Fu solo nel 1962 che riuscì a lasciare la sua città natale per andare in cerca di fortuna, ottenendo a soli 19 anni il suo primo ingaggio in un gruppetto che suonava nei locali di Napoli.

Quella realtà, però, gli stava stretta, perché il suo vero obiettivo era arrivare a Roma, dove poi iniziò la sua gavetta con vari gruppi musicali.

Ma l’influenza determinante per la sua carriera è stata quella di Giulio Rapetti in arte Mogol, che lui amava definire “il poeta”. Se quest’ultimo metteva le parole, Battisti pensava alla melodia: anche se aveva paura di esibirsi con le sue canzoni, egli aveva un modo tutto suo di cantare che divenne in breve tempo anche la sua cifra stilistica.

Viaggiava su un binario a sé, perché interpretava le canzoni quasi parlandole anziché cantandole.

In poco tempo anche Roma non faceva più per lui, soprattutto perché le migliori case discografiche si trovavano a Milano. Era in quella città in cui si potevano fare incontri importanti e sperimentare nuove melodie.

Grazie a Mogol, scrisse i maggiori successi della sua carriera artistica e 29 settembre fu la prima canzone (eseguita da Equipe 84) a riscuotere un enorme successo. Quello fu solo l’inizio.

Nel frattempo, il mondo stava cambiando e lo stesso Battisti si nutriva della musica che stava nascendo anche nel resto del mondo per creare nuove sonorità. Gli anni ’70 confermarono il sodalizio vincente e inarrestabile con Mogol che era riuscito a mettere in fila le parole giuste per creare i testi delle musiche che componeva sia per lui che per altri grandi artisti come Bruno Lauzi, Mina, Patti Pravo, ecc.

Con il successo, però, arrivano anche i giornalisti pressanti e ossessivi che non accettavano la sua poca voglia di apparire e il suo essere schivo, riservato e timido anche se aveva scelto di fare l’artista.

Voleva avere una propria autonomia e tenere la sua vita privata lontana dai riflettori. Fu davvero perseguitato dalla stampa e dai critici musicali, che divennero sempre più insistenti perché non faceva tournée o rilasciava interviste. La sua ultima apparizione in pubblico lo vide ospite in tv nel 1972 nello spettacolo “Teatro 10” di Alberto Lupo in cui con grande imbarazzo duettò con Mina. Senza un copione da seguire, trovarono piena armonia solo quando iniziarono a cantare insieme.

Il fatto di non sopportare più di dover leggere un mucchio di stupidaggini sul suo conto (fu addirittura accusato ingiustamente di essere fascista) e non riuscire a contrastare l’invasione della sua vita privata e quella di sua moglie, scelse di porre la parola fine alla sua carriera pubblica.

Un altro momento particolare del racconto di Bocci sul palco riguarda come la vita di Battisti fu segnata anche dal lento allontanamento da Mogol (molto emozionante il racconto della gita a cavallo insieme da Milano a Roma). La loro longeva amicizia e carriera professionale subì un arresto, anche se Battisti continuò a fare le sue canzoni, che fortunatamente sono e rimarranno per sempre un testamento universale perché la musica è infinita.

In occasione della giornata internazionale contro la violenza delle donne, Bocci e l’orchestra hanno voluto dedicare lo spettacolo alla memoria di Giulia Cecchettin, una giovane ragazza vittima di un uomo che ha considerato la vita di lei come una sua proprietà.

Prima però di congedarsi definitivamente dal pubblico, Bocci ha deciso insieme al direttore d’orchestra di regalare un ultimo bis per tutti coloro che tra il pubblico si sono trattenuti nel cantare durante tutta la serata (in cui sono state eseguite dal vivo, tra l’altro, anche le melodie di Dieci ragazze, E penso a te, I giardini di marzo e O mare nero).

Bocci è sceso tra il pubblico andandosi a godere quell’ultimo momento in fondo alla sala con le luci accese a illuminare l’intera platea.

Come sono state suonate le prime note di Acqua azzurra, acqua chiara (di cui è stato raccontato anche un simpatico aneddoto legato alla figura di Renzo Arbore), nessuno dei presenti è riuscito a restare in silenzio (anche se non andando proprio a tempo) lasciandosi andare in particolare sul ritornello.

Cesare Bocci è sembrato molto divertito e al contempo emozionato durante ogni esibizione dell’orchestra e non è riuscito a trattenersi battendo il tempo con i piedi.

Di alcune canzoni lo stesso attore ha regalato una intensa lettura dei primi versi proprio a dimostrazione di come alcuni testi fossero delle vere e proprie poesie, ad esempio Il mio canto libero ed Emozioni, di cui poi l’orchestra ha regalato una incredibile versione acustica.

Una serata semplice ma ben calibrata in circa un’ora e mezza di spettacolo pieno di emozioni, quelle stesse emozioni che le canzoni di Battisti riescono a regalare ancora oggi, dopo tanti anni.

Tag: , , , , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *