Greendale


11 Ago 2013 - Dischi

Vale la pena di avventurarsi sulla rischiosa strada del concept album, opera complessa che ruota attorno a un solo concetto o tema, residuato degli anni '70 di difficile digestione e – in genere – eccessive ambizioni? La risposta è sì, se si possiede la classe di Neil Young. Il vecchio ma inossidabile Neil infatti ci prova per la prima volta con questo “Greendale”, le cui 10 canzoni raccontano la storia di una cittadina californiana e di una famiglia – i Green – coinvolta in un omicidio e assalita dai media. Se il quadro è nuovo, il sound è ben collaudato: questo è un bel disco elettrico, inciso con i Crazy Horse (meno la chitarra di “Poncho” Sampedro, il che regala al lavoro un suono più
asciutto), come è giusto aspettarsi da Neil. Digerite a fatica le ponderose divagazioni elettriche (“Grandpa's interview” dura quasi 13 minuti, “Sun green” sfiora i 12) si possono apprezzare
anche suoni più acustici e bluesy, come in “Bringing down dinner”. In attesa di vedere trasformata la saga dei Green in film, insomma, Young non si è dimenticato di rendere le canzoni ascoltabili: lasciando la possibilità di affrontare
questo “Greendale” come un “normale” disco
di un Neil Young in buona salute. Magari sarà un po' dispersivo (come sempre accade ai lavori dello stagionato rocker canadese) ma il sound della chitarra ripaga i fan dei piccoli inciampi.

(fonte: RockingtheMail)


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