Festa per la chiusura del MacerataOpera 2003


Ufficio Stampa

14 Ago 2003 - Commenti classica

Con la quarta ed ultima rappresentazione di Cavalleria rusticana e Pagliacci si è conclusa ieri la 39. Stagione Lirica dello Sferisterio di Macerata. La media di presenze per i tre spettacoli è stata di 2480 spettatori a sera. Il pubblico di Cavalleria e Pagliacci” ha fatto registrare ad ogni rappresentazione il tutto esaurito, numerosissimo e sempre caloroso ha apprezzato la passionalità infusa nella gestualità dei cantati che il regista Massimo Ranieri ha fatto scoprire anche ottimi attori con un grande senso di quel fare teatro che lo caratterizza. Le doti canore dei protagonisti sono state esaltate dalla critica, grandi elogi ad Alberto Mastromarino a Nicola Martinucci e brilla la stella di Amarilli Nizza, ottima Nedda che il neo Direttore Artistico Katia Ricciarelli vorrebbe far tornare presto a Macerata. La traviata degli specchi ha continuato ad emozionare il pubblico, alla quinta ripresa, l'opera ha mantenuto la sua freschezza e vitalità anche grazie agli interpreti che calzano a pennello i rispettivi ruoli: Violetta Eva Mei e Alfredo Germont Giorgio Sabbatini, raffinati e liricissimi così come lo splendido e elegante Stefano Antonucci nel ruolo di Giorgio Germont . Proprio a La traviata spetta il record storico di incassi, alla prima del 19 luglio l'incasso è stato di 129.062 euro e il tutto esaurito ad ogni replica. Lucia di Lammermoor, come si è detto, ha avuto il pubblico di Lucia i posti laterali non sono sempre stati pieni anche se dal profilo musicale è stata un'opera perfetta, per Katia Ricciarelli e per la critica meglio di così non si poteva fare splendida e cristallina Mariella Devia, appassionato e preciso Aquiles Machado sempre perfetto dopo l'unica incertezza della prima , così come Stefano Antonucci e il cast al completo diretto da Alain Guingal. Le presenze totali ai 13 spettacoli hanno superato i 30 mila spettatori.
La stagione del 2003 si era aperta ad Appignano il 18 luglio con El Cimarrà n, e va detto anche per quanti temono che titoli poco noti spaventino il pubblico, è stato l'evento della stagione, un successo di critica assoluto e tanto merito e un grazie speciale va alla stampa nazionale e del territorio che dopo averne scritto tanto e con tali elogi sono riusciti ad interessare il pubblico le cui prenotazioni per le repliche sono state numerosissime. La produzione potrebbe essere ripresa presto e il regista Henning Brochkaus ha già avuto alcune proposte a riguardo.
Per il saluto ai collaboratori di MacerataOpera lo splendido palcoscenico dello Sferisterio ha ospitato ieri a notte alta una bella festa, tolto il carretto della scenografia di Pagliacci si sono ripresi i tavoli usati in Cavalleria per sistemare il buffet e c'erano tutti, proprio tutti: Bruno Carletti e Piergiorgio Pietroni che hanno portato a termine questa stagione con competenza e serenità e poi cantati, musicisti, maestri di sala, comparse, macchinisti, elettricisti, aiuto tecnici, addetti all'attrezzeria, sartoria, trucco e parrucchieria. Una festa un po' gioiosa, un po' nostalgica con tanto desiderio di riposo e un pizzico di malinconia perchè dopo tanti mesi di lavoro insieme si stringono amicizie personali che esulano dai ruoli di cartellone . L'occhio più curioso và al futuro rappresentato da Katia Ricciarelli, affabile e divertita, tra i suoi ospiti anche qualcuno di quelli che sarà impegnato nella stagione del prossimo anno che festeggerà i 40 anni di lirica allo Sferisterio. Tra la piccola folla un uomo elegante dai capelli scuri, un ospite di Amarilli Nizza, dopo tanta curiosità scopriamo essere un principe in incognito (Mir Wais figlio dell'ex re dell'Afghanistan) un principe di quelli che chiudono le favole in felicità e prosperità e la regina questa volta sarà Katia Ricciarelli.
Da Bruno Carletti, Piergiorgio Pietroni e Rodolfo Craia un grazie particolare a tutto il personale che ha dimostrato, anche negli ultimi episodi che hanno offeso il lavoro di tutti, un enorme senso del dovere ed un profondo affetto nei confronti del teatro. Lo Sferisterio è una macchina difficile -dice Bruno Carletti- e ha dimostrato forza e compattezza anche nei momenti peggiori, ancora una esperienza emozionante, almeno per quanto mi riguarda, oramai giunta alla fine, mentre già ci si prepara ad organizzare la stagione del 40 anniversario di uno dei Teatri all'aperto più belli del mondo!

(Ufficio Stampa)


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