Disponibile il singolo “Colibrì” di Giovanni Luca Valea


a cura della Redazione

30 Nov 2022 - Dischi

Il poeta e cantautore toscano Giovanni Luca Valea ha pubblicato il singolo Colibrì per La Stanza Nascosta Records. Disponibile anche il videoclip ufficiale, per la regia di Alessandro Mancuso.

È disponibile, dal 25 novembre, in radio e sulle piattaforme digitali, il singolo Colibrì del cantautore e poeta toscano Giovanni Luca Valea, che anticipa l’ep“La DISCIPLINA DEL SOGNO”, secondolavoro in studio dell’artista, di prossima uscita per La Stanza Nascosta Records. La copertina del singolo è un’opera del pittore Paolo Staltari, “Vespero autunnale”. Disponibile anche il videoclip, per la regia di Alessandro Mancuso.

Colibrì, dal tessuto letterario e emozionale, riconferma Valeacome battitore libero, capace di emanciparsi da una dimensione meramente derivativa – la melodia del cantautorato colto anni settanta – e di regalare all’ascoltatore squarci folgoranti di inedita contemporaneità.

La seconda voce, di Giulia Mugnaioni spiega il produttore Salvatore Papotto è mixata volutamente con un leggerissimo ritardo rispetto alla voce principale. L’aspirazione all’unisono viene intenzionalmente frustrata da una sfasatura spazio-temporale, uno scherzo -romantico – della memoria. Colibrì è un brano che deve qualcosa, lo confesso, al titolo di una poesia di Raymond Carver – spiega Giovanni Luca Valea. – È una canzone che fatico a definire d’amore, è il ritratto di una donna e insieme una vecchia storia che aveva qualcosa da dire. Non ricordo la notte della stesura definitiva, faccenda che mi fa pensare che sia sempre esistita; ad ogni modo carta e chitarra erano lì e, per fortuna, c’ero anche io. E tra la guerra, le fughe e il dolore c’è sempre una luce, e l’unica luce è proprio essere amati sulla terra, non altrimenti si vive. Un brano che gioca sul senso dello splendore, credo. Ho avuto la fortuna di farmi affiancare da collaboratori straordinari: da Virginia Settesoldi a Claudio Biancalani, passando per Elia Martellini e il prezioso lavoro di missaggio di Salvatore Papotto. Colibrì apre il lavoro “La disciplina del sogno” come un compromesso tra le varie canzoni dell’EP. Qualcuno ha detto che il compresso è l’antica arte della nobiltà. Può darsi, ma Colibrì l’avrei scelta in ogni caso, nobiltà a parte.

In questo videoclip – racconta il videomaker, Alessandro Mancuso – abbiamo lasciato un po’ di libera interpretazione allo spettatore. Mentre Giovanni Luca registra il brano ha continue visioni della ragazza, che appare all’esterno e in studio come se lo stesse ascoltando. Sta allo spettatore decidere se la giovane donna sia veramente accanto a lui, se sia al di fuori dello studio di registrazione, oppure se sia completamente frutto dell’immaginazione dell’autore di “Colibrì”. 

Un grande plauso va ad Elena Meoni, che ha dato presenza scenica e concesso molto del suo talento. È stato interessante, infine, notare e vincere la naturale ritrosia a farsi inquadrare di Giovanni Luca, che ha tuttavia subito apprezzato e acconsentito, con la sua maniera distratta e gentile, alle mie idee.

BIO

Giovanni Luca Valea nasce a Firenze il 27 dicembre 1988. Dopo la pubblicazione di tre raccolte di poesie con case editrici indipendenti del territorio toscano, Canzoni di rabbia, poesie d’amore (2016), Una Storia che credevo di aver dimenticato (2019) e Una rosa al Padrone (2021) si avvicina dapprima come autore al mondo della canzone. Ha all’attivo l’ep “Iniziali” (La Stanza Nascosta Records, 2021).

Link utili:

IG: https://www.instagram.com/newskinfortheoldceremony/

CREDITS

  • Testo e musica: Giovanni Luca Valea
  • Arrangiamento e basso: Claudio Biancalani
  • Voce femminile: Giulia Mugnaioni
  • Chitarra: Virginia Settesoldi
  • Violino: Elia Martellini
  • Mix e Master: Salvatore Papotto
  • Regia del video e montaggio: Alessandro Mancuso 
  • Girato al Sound Check Studio di Prato
  • Attrice: Elena Meoni

Colibrì (TESTO)

Elisa non fuma e non vede
dove va il cielo,
Elisa, chi se ne importa, crede
fuori da questo gelo.

Elisa ha la voce che sfuma,
sembra di vetro:
è quasi sempre in fuga, 
voltata indietro.

Che paura, fuori qualcuno spara.
Guarda tu, che luna che rischiara…

Perché che importa del sole
che verrà dopo la guerra?
Perché l’unica luce è essere amati
sulla terra,
sopra questa terra.

Elisa qualche volta la ricordo
su carta bianca,
resta sospesa come un accordo,
come una giacca.

È passato così tanto tempo
quando i capelli
erano oro insieme al vento
e soffiavamo sui gioielli.

Fare l’amore, un’altra volta
e, poi, chi se la scorda?

Perché che importa del sole
che verrà dopo la guerra?
Perché l’unica luce è essere amati
sulla terra,
sopra questa terra.

E forse le ritorno al cuore
come un tormento, 
certo Elisa ma non fa niente
è solo un momento.

È solo un momento,
è solo…
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