“Disiati risi”: il bacio come non è mai stato raccontato


di Elena Bartolucci

20 Gen 2024 - Commenti teatro

Una lezione spettacolo di Cesare Catà su un atto tanto unico quanto misterioso come quello del baciarsi. Lo spettacolo fa parte della rassegna di teatro ‘Tentacoli’ dell’Associazione Lagrù di Sant’Elpidio a Mare.

Sant’Elpidio a Mare (FM) – Domenica 14 gennaio all’Auditorium Graziano Giusti è andata in scena la lezione spettacolo dal titolo “Disiati risi” di e con Cesare Catà.

Tutto prende il via proiettando sullo schermo una breve scena di Prima dell’alba, film diretto da Richard Linklater, con due giovanissimi Ethan Hawke e Julie Delpy che condividono un prezioso momento in cui sembrerebbe che si stiano per baciare.

Il bacio è infatti il tema indiscusso del nuovo spettacolo di Catà, il quale, con la sua istrionica tecnica di racconto accompagna il numeroso pubblico presente in un interessante viaggio alla scoperta del significato recondito di un gesto così intimo eppur ancora inspiegabile dal punto di vista scientifico.

Seppur, infatti, esista la filematologia ossia la scienza che studia le funzioni e tutti gli aspetti del bacio in una coppia, ancora non si conosce il motivo che si cela dietro a questa pratica dell’essere umano di appoggiare labbra su labbra.

Secondo alcuni, il bacio servirebbe per annusare l’anima dell’altro, mentre per altri consente di far comunicare le anime, permettendo così di connettersi a emozioni diverse dalle proprie.

Resta comunque il fatto che è molto affascinante osservare come sia evoluta la pratica del bacio nel corso dei secoli e in base alle diverse civiltà (basti pensare che gli stessi latini usavano tre tipi di parole per descrivere il bacio: basium, osculum e savium).

Nella letteratura antica, l’atto di baciarsi non era contemplato affatto. Il primo caso riscontrato è grazie a Dante Alighieri nel V canto dell’Inferno de La divina commedia grazie alle figure di Paolo e Francesca, il cui desiato riso viene quasi descritto come un atto ai limiti del pornografico.

Solamente molto più tardi arriveranno altri poeti e scrittori come, ad esempio, William Shakespeare che daranno vita alle scene più romantiche mai raccontate come quella tra Giulietta e Romeo.

Tornando un attimo al cinema, viene proiettato il romantico bacio dal film Il favoloso mondo di Amélie, in cui avviene il primo vero contatto tra i due giovani protagonisti interpretati da Audrey Tautou e Mathieu Kassovitz.

Dato che Cesare Catà non attinge solo dal cinema e dalla letteratura, durante la sua lezione spettacolo passa ad analizzare anche il mondo della pittura. Il primo quadro in esame è l’incredibile opera “Il compleanno” (1915 – Museum of Modern Art di New York) di Marc Chagall.

Un bacio dalla forza magnetica quasi antigravitazionale, in cui le due figure sospese in aria sono ritratte in una posa innaturale e contorta, simboleggiando come il bacio vada al di là della postura stessa del corpo umano. L’ambiente fisico resta immutato mentre le creature umane subiscono un cambio di stato, divenendo quasi gassose o liquide.

Restando sempre nell’ambito della pittura, è stato analizzato l’affresco Incontro di Anna e Gioacchino alla Porta d’Oro (1303-1035 – Cappella degli Scrovegni di Padova) di Giotto, che rappresenta il primo bacio rappresentato nella storia dell’arte tra i genitori di Maria.

Il cinema torna con un’altra immagine eloquente regalata dal mondo dell’animazione tratta da Lilli e il vagabondo in cui i due simpatici cani si scambiano un tenero bacio per colpa di un piatto di spaghetti e polpette condiviso. Qui a differenza di altre favole trasposte poi cinematograficamente, il bacio non ha quella funzione simbolica soteriologica di riportare in vita (ad esempio La bella e la bestia oppure La principessa e il ranocchio).

Restando sempre in ambito cinematografico-letterario è la volta di un’altra nuova grande storia d’amore ossia Via col vento. Margaret Mitchell, l’autrice del romanzo, presa dalla nostalgia di casa sua in Georgia, vi fece ritorno e decise di raccontare un modo diverso di corteggiare e baciarsi che faceva parte di un lontano passato. Diede vita così a uno dei personaggi femminili più incredibili della letteratura, Rossella O’Hara, il cui stato sociale cambia come il suo stesso Paese sta cambiando a causa della guerra civile che imperversa.

Dopo un breve excursus sulla trama del libro, Catà ha regalato anche dei simpatici aneddoti sulla scelta dell’attrice che avrebbe dovuto interpretare i panni di Rossella e sulle difficoltà sul set tra Vivien Leigh e Clark Gable (per via dell’alito di lui nelle scene dei baci).

Per descrivere meglio il significato di bacio come atto a suggellare un legame ben più profondo, Catà ha regalato agli spettatori il finale di Colazione da Tiffany, opera di Truman Capote trasposta al cinema con la regia di Blake Edwards, che ha reso celebre in tutto il mondo i personaggi di Holly Golightly e Paul Varjak interpretati rispettivamente da Audrey Hepburn e George Peppard. Il bacio tra i due che decreta anche la fine del film suggella in tutto e per tutto un profondo senso di coappartenenza.

Al termine della serata Catà ha proposto una carrellata di quadri celebri, partendo da Il bacio (1859 – Pinacoteca di Brera) del pittore Francesco Hayez, in cui la figura del soldato bacia in maniera appassionata la sua amata a cui resta ancorata come a non volerla lasciare nonostante il suo dovere lo attende dietro l’angolo.

Di certo non poteva mancare all’appello il dipinto Il bacio (1907-08, Österreichische Galerie Belvedere di Vienna) di Gustav Klimt, dove l’oro abbondante sulla tela non scalfisce o appanna in nessun modo il senso ultimo dell’incontro tra le anime e le labbra dei due soggetti.

Nello stesso museo è custodito un altro celebre dipinto intitolato L’abbraccio (1917) del pittore austriaco Egon Schiele, che rappresenta un altro tipo di bacio quasi meno passionale e più triste visti i colori più scuri e la posizione dei due amanti.

Si passa poi al surrealismo con René Magritte e la sua opera Gli amanti (1928 – MoMA di New York) che sintetizza perfettamente sulla tela il mondo attuale e la difficoltà del contatto umano e soprattutto del bacio.

Potrebbe risultare una scelta forse scontata (ma sicuramente mai banale) quella di chiudere lo spettacolo proiettando l’emozionante finale di Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, quando il protagonista adulto interpretato da Jacques Perrin si gode l’ultimo regalo di Alfredo, il suo amico proiezionista, ossia un montaggio delle scene di baci che aveva censurato dalle proiezioni cinematografiche nel corso degli anni. Questa lezione spettacolo, che fa parte della rassegna di teatro ‘Tentacoli’ dell’Associazione Lagrù di Sant’Elpidio a Mare, non ha sicuramente svelato il mistero di come mai le creature umane si bacino sulla bocca, ma ha sicuramente permesso al pubblico in sala di assaporare un gustoso viaggio tra le immagini e le parole regalate dall’istrionico Cesare Catà.

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2 responses

  1. Maria luisa ha detto:

    Mi dispiace che per altri impegni non sono potuta venire. Cesare Cata’ non delude mai.

  2. Emerenziana ha detto:

    Caro Cata’ una richiesta. Porta per favore questo spettacolo anche ad Ancona se ti e ‘ possibile . Non farci arrivare troppo distante.

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