Diamonds On The Inside


11 Ago 2013 - Dischi

Scuro californiano Ben Harper, ormai famoso bluesman, countryman e soulbrother riesce a distinguersi con disinvoltura grazie ad uno stile particolare e inconfondibile che gli deriva dalla frequentazione fin da giovanissimo di disparati strumenti a sei corde che il nonno gli metteva a disposizione. L'ultima fatica discografica sembrerebbe confermare che l'attitudine all'acustico rimane il cuore del suo linguaggio insieme ad uno straordinario virtuosismo chitarristico. Nel nuovo album Diamonds On The Inside però, c'è anche un po' di elettronica, le tastiere e un consistente lavoro in post-produzione. Una bella novità che anzichè cambiare le cose va ad aggiungersi al bazar di influenze presenti nei lavori del nostro uomo. Ancora una volta è la chitarra a tenere l'ordine, in accordo alla tradizione afroamericana dal blues delle origini al rock nero di Prince. E' un album che chiarisce e riconferma la volontà del cantautore di rimanere ancorato alle sue passioni. Un volontà ben visibile nella copertina del disco che sembra simboleggiare la preferenza per una strada di campagna non proprio deserta, a sostegno del suo impegno ricco di passione, piuttosto che una possibile e sicura autostrada a più corsie che ti proietta rapidamente verso il successo ma che ti risucchia alla stessa velocità . Chitarrista completo, buon compositore, Ben Harper riesce a passare, senza traumi o calate di qualità , dalla chitarra acustica alla chitarra elettrica distorta, dalla ballata country al pezzo blues dalle sonorità rock e dal ritmo davvero coinvolgente. La prima traccia dell'ultimo lavoro è “With my own two hands” che è spudoratamente un reggae, un world reggae. Nel secondo pezzo, “When it's good”, ecco la prima visita di Prince dell'album, seguito da “Diamonds On The Inside”, un country-folk che ci ricorda altri tempi. Per restare decisamente svegli, “Touch from your lust” è un soul-rock elettrico che va irrompere nel soul acustico di “When she believes”, una squisita ballata con un perfetto falsetto…. Per non perdersi in “Diamonds On The Inside”, l'album della consacrazione di un artista che star cercando se stesso, bisogna stare a sentire e bene. Dopo tanti ascolti c'è ancora qualcosa da scoprire, ed è facile intuire nella ricchezza delle composizioni la possibilità di suonare questi pezzi in tanti altri modi diversi tra loro. Nell'album infatti c'è il germe di un live fuori dal comune, la vera arma segreta di Ben Harper, forse.
L'Italia finalmente si è accorta del talento californiano, e per chi non aveva ancora avuto la fortuna di apprezzarlo dal vivo e quindi di coglierlo come musicista per passione della sua musica e non solo della fama, la prima tappa è stata Villorba (Treviso) il 24 Ottobre 2003 e il giorno dopo, Sabato 25 Ottobre, a Roma pronto a trascinarci in atmosfere coinvolgenti. Un appuntamento importante per chi ha voluto nutrirsi dell'entusiasmo e dell'improvvisazione di un artista che si esibisce sul teatro della mia normalità come lo stesso Ben Harper definisce il suo palcoscenico.

di Leonardo Gennaro


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