Depeche Mode “Memento Mori”


di Francesca Bruni

2 Mag 2023 - Dischi

Pubblichiamo la recensione del nuovo album dei britannici Depeche Mode “Memento Mori”, uscito il 24 marzo scorso.

Spegnete le luci, staccate la mente da ogni pensiero ed ascoltate il nuovo album della leggendaria band britannica Depeche Mode dal titolo “Memento Mori”,uscito il 24 Marzo 2023 e pubblicato dalla Columbia Records.

Quindicesimo album in studio del gruppo, primo lavoro realizzato in assenza di Andy Fletcher, storico tastierista e colonna portante della band venuto a mancare improvvisamente il 26 Maggio 2022 a causa di una dissezione aortica.

Un duro colpo per Dave Gahan e Martin Gore che nonostante iniziali incertezze hanno deciso di portare a termine il progetto, realizzando un disco dalle tinte fosche con notevoli ricerche stilistiche e concettuali grazie anche alla collaborazione di personaggi del calibro di James Ford, produttore discografico inglese e dell’italiana Marta Salogni, tecnico del suono.

Con “Memento Mori”, locuzione latina tradotta in lingua italiana “ricordati che devi morire” i Depeche Modeinvitano l’uomo a godere di ogni momento della vita come fosse l’ultimo, un flashback dei    periodi difficili che la band ha attraversato durante la loro carriera, riuscendo comunque a ritornare sempre a galla senza mai sbagliare un colpo.

L’ album inizia con la lunare My Cosmos Is Mine, un’elettronica assillante ed un ritmo lento predominano in tutto il brano ricordando album storici della band come “Black Celebration” (1986) e “Playing the Angel” (2005), le voci malinconiche di Dave Gahan e Martin Gore sembrano arrivare da un altro pianeta in un’atmosfera cupa e misteriosa, suoni inquietanti atterrano nella nostra mente verso un mondo sconosciuto come galassie nello spazio.

Nella seconda traccia del disco, Wagging Tongue, sintetizzatori robot pop richiamano le sonorità della band tedesca Kraftwerk, dando al brano un ritmo minimale ed orecchiabile con un intermezzo strumentale solenne.

Ghosts Again è ilprimo singolo estratto dal disco, presentato dalla band in anteprima per la televisione italiana, durante l’utimo festival di Sanremo del febbraio scorso.

Nel video in bianco e nero realizzato dal celebre fotografo e regista olandese Anton Corbijn da molti anni collaboratore della band, i Depeche Mode appaiono provati ma pronti a ripartire, il sound melodico abbraccia un’elettronica colta e raffinata accompagnata da timbri vocali tenui, una canzone intima dove la speranza può riportare alla felicità.

Don’t Say You Love Me inizia con una chitarra dai toni dolci, una ritmica lenta ed un velo di malinconia portano l’ascoltatore ad intraprendere un viaggio mistico interiore, la voce afflitta di Dave Gahan dona alla canzone una potenza magica con un eco vorticoso sul finale.     

Una ritmica dance graffiante predomina in My Favourite Stranger, battiti di drum machine dai tratti dark accompagnano suoni pregiati dando alla canzone un forte impatto emotivo, i Depeche Mode sanno colpire nel segno e questa canzone lo dimostra.     

Un inizio solenne introduce Soul With Me, una quiete si avverte in tutta la canzone con momenti di profonda maestosità, il ritornello meravigliosamente celestiale e la performance vocale imponente di Martin Gore smorzano i toni cupi presenti in tutto il disco.  

Nella settima traccia dal titolo Caroline’s Monkey,le sonorità aspre dal pop pulsante anni ’90 ed un’audacia irrefrenabile danno corposità al brano, dirompente è la presenza vocale infallibile di Dave Gahan accompagnata a tratti dalla voce acuta di Martin Gore.

Before We Drown uno dei pezzi più belli del disco, le voci in sintonia di Dave Gahan e Martin Gore ed un sinth pop fluttuante con acuti altalenanti rendono il brano incantevole, brividi sulla pelle si avvertono durante l’ascolto, apparteniamo a questo mondo ed è importante esserne consapevoli per potersi rialzare e ripartire.

Nel brano People Are Good, una ritmica altalenante e suoni metallici dall’atmosfera glaciale fanno tornare a ritroso nel tempo agli esordi della band con album come “Speak & Spell” del 1981, per un attimo le tinte cupe vengono accantonate lasciando spazio ad un ritmo altamente dance.      

Una melodia lenta e velata di nostalgia prevale in Always You dove suoni simili a video games danno al brano un’infinita armonia, una poesia synth pop eclettica con un ritornello ondeggiante.     

Nella penultima canzone, Never Let Me Go, il timbro austero di Dave Gahan accompagnato da potenti sintetizzatori e momenti di assolo di chitarra elettrica rendono il brano energico, in un mondo oscuro riappare la luce e gli angeli proteggeranno l’uomo.

Speak To Me conclude l’album, una canzone armoniosa dal sound sofisticato di elevata intensità musicale ed emotiva, il finale è dettato da suoni simili a fulmini supersonici che si interrompono inaspettatamente.

“Memento Mori” è un disco imponente in cui si sente che i Depeche Mode esistono ancora e sono inossidabili nonostante le molteplici vicissitudini, durante l’ascolto si attraversano molteplici stati d’animo restando legati ad un unico filo conduttore, la morte, affrontata elegantemente e con la consapevolezza che la vita è importante e dobbiamo viverla fino in fondo senza congetture.

Buon ascolto e lunga vita ai Depeche Mode!

Depeche Mode (ph Anton Corbijn)

Tracklist

  1. My Cosmos Is Mine
  2. Wagging Tongue
  3. Ghosts Again
  4. Don’t Say You Love Me
  5. My Favourite Stranger
  6. Soul With Me
  7. Caroline’s Monkey
  8. Before We Drown
  9. People Are Good
  10. Always You
  11. Never Let Me Go
  12. Speak To Me

Line Up

  • Dave Gahan: voce
  • Martin Gore: strumentazione, voce 

Collaborators

  • Marta Salogni: programmazione aggiuntiva
  • James Ford: sintetizzatore, programmazione, pianoforte, chitarra, basso e pedal steel, guitar aggiuntivi, batteria, percussioni, arrangiamento strumenti ad arco aggiuntivo (traccia 4)
  • Davide Rossi: arrangiamento strumenti ad arco, violino, violoncello
  • Luanne Homzy: violino
  • Desiree Hazley: violino
  • Christian Eigner: programmazione originale (tracce 8 e 12)
  • Peter Gordeno: programmazione originale (traccia 8)

Texts by

  • Dave Gahan, Martin Gore, Richard Butler, Peter Gordeno, Christian Eigner, Marta Salogni
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