Dell’ombra e del desiderio a Fabriano


Anna Indipendente

6 Lug 2012 - Commenti classica

Andrea ZepponiFABRIANO (AN). La mostra personale Siti compulsi della pittrice Caterina Prato, inaugurata lo scorso 15 giugno presso la Nuova Galleria delle Arti a cura di Valeria Carnevali, ha avuto come evento collegato un concerto di clavicembalo con il M Andrea Zepponi la scorsa domenica 24 giugno alle ore 18,30, presso l’accogliente Sala Riunioni dell’adiacente Museo delle Biciclette. Perfettamente calato nel contesto della mostra e del concerto, che aveva come titolo Dell’ombra e del desiderio , era l’intermezzo poetico di Maura Misci che ha letto alcuni testi tratti dalle sue pubblicazioni di poesia tra una parte e l’altra del concerto. L’occasione offerta dalla mostra di pittura di A. Prato ha riproposto la grande affinità tra musica, pittura e poesia ove la fruizione dell’arte ha lo scopo di risvegliare l’interesse per i generi e di indicare modalità alternative ai percorsi consuetudinari dell’offerta artistica. Organizzato a cura dell’Associazione Ars Musicae di Senigallia, il concerto di clavicembalo del M Zepponi, che nella zona marchigiana ripropone da anni il repertorio dello strumento anche in diverse formazioni vocali e strumentali, ha presentato musiche di Bach, Couperin, Galuppi, Agrell e Domenico Scarlatti. La curiosità per lo strumento antico da parte del numeroso pubblico intervenuto e nel presentare un repertorio inusitato ma accattivante hanno catalizzato l’evento: l’esecuzione del Praeambulum dalla Partita n. 5 di J. S. Bach (1684-1750) e dei brani Le barricades misterieuses e Le tic-toc-choc ou les Maillotins di F. Couperin (1668-1733) ha introdotto subito alla particolarità dell’ascolto e il repertorio ben scelto del maestro ha indicato chiare coordinate di riferimento estetico e cronologico che il suo tocco elegante e virtuosistico ha delineato nel momento toccatistico del Praeambulum, in quello sognante delle Barricades e in quello spiritoso e ticchettante del Tic-toc-choc. Alla fine della prima parte con il tenero Andantino e il suo funambolico Presto della Sonata in sol magg. di B. Galuppi (1706 1785) il maestro ha esibito come in un dittico il bel momento cantabile del primo movimento con le variazioni della ripresa in stile vocale e quello virtuosistico e rutilante del secondo; poi, nella seconda parte, il raro ascolto dei movimenti Allegro – Largo Presto tratti dalla Sonata I in sib magg. di G. Agrell (1707-1768), autore di area inglese ma sensibilmente influenzato dalla musica italiana tanto da ricordare molto nella sua opera cembalistica lo stile e il carattere di Pergolesi. Infine il concerto ha trovato la sua degna conclusione con D. Scarlatti (1685-1757) e le sue sonate K. 239 in fa min. (Allegro), la K. 55 in sol magg. (Presto) e la famosa toccata K. 141 in Re min. (Allegro) in cui il M Zepponi ha dato prova di grande capacità nel comunicare lo stile ritmico del grande compositore napoletano naturalizzato in Spagna facendo sprigionare dalla tastiera i colori della tavolozza iberica, i ritmi frenetici giocati su ribattuti della stessa nota che simulano le nacchere e gli incroci delle mani che alludono all’approccio fisico e quasi di danza con cui Scarlatti concepisce la musica clavicembalistica. Anche in questo l’accostamento alla pittura ha avuto un felice esito e il pubblico ha sentitamente applaudito una manifestazione che alla gratuità dell’ingresso ha unito pregio, simpatia e piacevolezza.

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