Consoli Live Tour 2000


Alessandra Pasquali

24 Nov 2000 - Commenti live!

IL CONCERTO
Dopo le fatiche del tour estivo, che le hanno fatto guadagnare successi di pubblico e di critica, Carmen Consoli si butta in una nuova ed interessantissima avventura: un progetto che comprende una serie di spettacoli dal sapore acustico in giro per i teatri d'Italia.
Abbiamo assistito per voi e, devo dire, per il nostro personale piacere, al concerto, riservato agli studenti universitari, che si è svolto martedì 21 Novembre al teatro Lauro Rossi di Macerata.
Si è creata subito un'atmosfera particolare, grazie alla presenza di un pubblico giovane in un luogo normalmente dedicato ad altri generi musicali ed artistici.
Lo spettacolo ha preso il via con la calda voce di Carmen, che ha interpretato alcuni suoi brani con il solo accompagnamento della propria fedelissima chitarra. Il repertorio ha spaziato tra i brani dei suoi ultimi tre cd (Confusa e felice, Mediamente isterica e Stato di necessità ), con due accenni alla musica francese ed italiana di qualche anno fa (Nessuno ti giuro nessuno).
Le interpretazioni prettamente acustiche hanno dato nuova vita alle sue canzoni, dipingendole di ritmi caraibici, aromi che richiamano il bolero, la bossa nova e il jazz perfettamente uniti alla musica ed ai testi.
Nel corso dello spettacolo Carmen ha dedicato anche un po' di tempo al dialogo con il pubblico, annunciando che la sua canzone L'ultimo bacio sarà la colonna sonora di un film omonimo di Gabriele Muccino (il regista del film Come te nessuno mai). La nostra artista ha dimostrato anche in questo caso un particolare amore ed uno spiccato interesse per i testi (di cui uno in francese Je suis venu te dire que je m'en vais), dando agli spettatori la possibilità di leggerli in un opuscolo consegnato all'ingresso.
Da segnalare anche l'attenzione dedicata alla scenografia, del tutto spoglia coerentemente con la volontà di mettere a nudo la musica e le parole dei testi, a volte solo sussurrati altre volte gridati. Anche gli abiti erano inquadrati in questo desiderio di assoluta semplicità . Unico tocco d'estro sono stati i giochi di luce, a mio avviso, estremamente amalgamati con lo spettacolo ed anzi funzionali ad esso.

L'INCONTRO
L'incontro si è articolato attraverso una serie di domande che gli studenti delle varie facoltà hanno rivolto alla cantante, domande che spaziavano dalla vita privata agli aspetti più tecnici del suo lavoro.
Carmen non è rimasta mai senza parole, come era prevedibile visto che lei stessa si definisce una gran chiacchierona. Ha parlato degli inizi ed ha affermato che c'è un sacco di lavoro dietro ma che soprattutto bisogna fare ciò che si sente davvero, la notorietà non deve essere lo scopo del fare musica ma è fondamentale riuscire a scrivere qualche cosa.
La Consoli ha parlato poi del progetto di portare la sua musica all'estero e per questo ha tradotto le sue canzoni Bambina impertinente e Narciso in francese, lingua a lei particolarmente cara, con cui si presenterà in Francia, mentre in Spagna ed Inghilterra le porterà in italiano.
A chi le ha chiesto quanta Catania ci fosse nelle sue canzoni, ha risposto che la si può rintracciare nel suo accento (che per quanto si sforzi di mandar via, rimane), nella r moscia , nel suo temperamento tipico del catanese su cui influiscono elementi contrastanti come l'Etna ed il mare, nel patrimonio genetico che si è sedimentato nel corso dei secoli con il filone arabo, quello normanno, quello francese ed infine quello italiano.
Ha voluto regalare al suo uditorio alcuni frammenti di quotidianità parlando del suo cane Davide, della sua famiglia e di come sono nate Quattordici luglio e L'ultimo bacio. La prima è nata un po' come risposta a In bianco e nero, da una conversazione con sua madre Maria Teresa davanti ad uno sformato di zucchine e patate, da cui è nato un amichevole ed amorevole trasporto . La seconda è stata generata nel salone di casa Consoli, faccia a faccia con il suo amico Salvatore detto Turi, che ormai è un po' il secondo figlio della famiglia Consoli. Dopo le prime parole Cerchi riparo fraterno conforto/ tendi le braccia allo specchio/ Ti muovi a stento e con sguardo severo/ biascichi si blocca non riuscendo a trovare il nome di un cantante che fosse adatto; ad un tratto da un'altra stanza arriva il suggerimento del papà Giuseppe che le grida Modugno e nel tentativo di trovare un aggettivo adatto è arrivata a malinconico, da lì la musica e le parole le sono sgorgate fuori senza alcun dubbio, miste alle lacrime.
Quando le è stato chiesto del suo utilizzo della mitologia, ha parlato dei personaggi che sono contenuti nelle sue canzoni e da cui trae ispirazione, dando ad ognuno di essi una precisa dimensione: Narciso è la bellezza assoluta, disarmante, l'amore verso se stesso, che non nutre ma si spegne nel suo egoismo; Venere è l'erotismo, la sensualità e la seduzione; Orfeo è un po' il simbolo dell'amore e dell'arte, il primo cantautore.
Questi elementi si inseriscono nella sua ricerca di un linguaggio sensuale ed ironico, ma anche di un equilibrio tra la componente dionisiaca e quella apollinea.
Il linguaggio delle canzoni, secondo Carmen Consoli, deve essere universale e strettamente collegato con la musica ed ha portato tra gli altri, come esempio, The Cure e Battiato di cui ha riportato una frase Il testo deve tramare con la musica che definisce bene la sua idea di composizione musicale.
Ricordando il suo primo approccio alla musica, ha consigliato di far avvicinare i bambini ad uno strumento in maniera dilettevole, come ad un gioco.
Ha risposto in maniera abbastanza critica a chi le chiedeva della differenza tra musica commerciale e musica alternativa, affermando che l'unica differenza cui bisognerebbe guardare è quella tra musica spontanea e quella scritta a tavolino; il valore a cui si dovrebbe dare importanza è quello dell'autenticità e poi se la notorietà viene tanto meglio.
Si è dichiarata una grande divoratrice di musica e tra i suoi autori preferiti spicca di certo Battiato, a noi è sembrata anche una lettrice molto particolare grazie alle sue citazioni che spaziavano dai Vangeli Apocrifi alla filosofia di Schopenhauer.
Personalmente devo dire di aver apprezzato molto la sua disponibilità , la sua onestà e la sua semplicità priva dei soliti orpelli da diva che si vedono spesso nei personaggi di una certa notorietà .

(Alessandra Pasquali)


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