Claudia Cantisani: il Jazz italiano al Blue Note


di Giacomo Liverotti

3 Mag 2023 - Commenti live!

Il terzo album, “Sabrina sul petrolio”, una band scoppiettante e la tradizione dei cantautori italiani nel concerto di Claudia Cantisani al Blue Note di Milano.

(Foto di Bianca Puleo)

Claudia Cantisani non ha paura di affermare chi è. Per più di un’ora e mezza, tiene sotto scacco il Blue Note e con la sua band dimostra tutto quello di cui è capace. Del resto, tutta la sua carriera è un piena affermazione di sé: a partire dal primo album “Storie d’amore non troppo riuscite” del 2013, passando per “Non inizia bene neanche questo weekend” fino all’ultimo “Sabrina sul petrolio” (lo abbiamo presentato sulle pagine del nostro magazine: https://www.musiculturaonline.it/sabrina-sul-petrolio-il-terzo-album-della-vocalist-e-autrice-claudia-cantisani/ n.d.r.), uscito a marzo 2023, la cantante dà vita a quella mescolanza di jazz italiano, cantautorato e ironia  pop che la contraddistingue nell’intero panorama nazionale.

L’ultimo lavoro in studio (pubblicato da La Stanza Nascosta Records) è decisamente un punto di arrivo per un percorso artistico che dura da più di 10 anni e che la cantante condivide con Felice Del Vecchio, pianista, compositore e compagno di vita della Cantisani. L’album rielabora le influenze della cantautrice: lo swing italiano, Sergio Caputo (che può essere considerato uno dei massimi estimatori della cantante), Mina, il pop d’autore. Queste varie anime sono rette da una scrittura precisa e ben definita, da arrangiamenti cesellati e vivaci ma soprattutto da una voce unica e di carattere, specchio della personalità dirompente della cantante.

Presentando al Blue Note il lavoro discografico, la Cantisani si dice subito emozionata per la location (anche se la cantante non è nuova al palco del locale milanese) e per la risposta del pubblico (lo spettacolo, infatti, è sold out). Poi si lancia in “Un paradiso del Jazz” e subito l’atmosfera si scalda. La band si diverte e fa divertire tutto il pubblico; i fiati di Moreno Falciani (sax, flauto, clarinetto) e Sergio Orlandi (tromba) vivacizzano gli arrangiamenti e giocano costantemente con la voce principale. A supportare la Cantisani nella parte vocale, ci sono poi Micaela Giungato e Linda Bocchiola, con i loro cori. Oltre a cantare, la front-woman si lancia anche in un assolo di armonica a bocca, ed è già chiaro a tutti che la serata sarà una di quelle da ricordare.

Attraverso lo spettacolo, si toccano alcuni dei brani più importanti del repertorio dell’artista, con un focus specifico sull’ultimo album. La title-track “Sabrina sul petrolio”, che nella versione in studio vede la partecipazione di Alessandro Haber, è il brano più rappresentativo dello stile dell’intero lavoro, con un sound vintage che richiama Paolo Conte, una scrittura ironica ma precisa e la voce della Cantisani come elemento principale. “Via Vai”, che strizza in maniera più decisa l’occhio a Mina. Ma anche “Affare di famiglia”, dal quale traspare la capacità del duo compositivo (Del Vecchio-Cantisani) di cogliere opportunità creative anche da piccoli elementi quotidiani. Nell’ultimo disco lo stile della Cantisani diventa ultradefinito, netto, immediato nel suo presentare al pubblico la personalità della cantautrice.

Non mancano poi, all’interno dello spettacolo, le riproposizioni di brani dai due album precedenti: “Non finisce bene neanche questo weekend” è stato estratto come singolo dal secondo album ed è uno dei brani su cui la cantante ha puntato maggiormente, e altri pezzi da “Storie d’amore non troppo riuscite”. E sono proprio le storie ad essere al centro dell’attività creativa dell’artista: più che la volontà di mettere in luce doti canore (che di certo non mancano) o di stravolgere le tradizioni cantautorali, il moto primario che spinge Del Vecchio e Cantisani alla scrittura sembra essere proprio una voglia, quasi un bisogno, di raccontare storie. Ancora meglio quando queste storie sono supportate dalla bravura, non solo dei due, ma anche di una band e di una sezione ritmica come quella composta da Tony Arco alla batteria e Caterina Crucitti al basso, che poco prima della fine dello spettacolo deliziano il pubblico con un solo di basso e batteria veramente strepitoso.

La sorpresa della serata è poi la Special guest Andrea Agresti, già iena nello storico programma di Italia 1, il toscano è anche cantautore e amico personale della Cantisani. Quando arriva sul palco racconta di aver sognato, qualche anno fa, la magica voce della cantante in un’interpretazione di “Blu Elettrico”, suo brano preferito di Sergio Caputo. È bastata una telefonata per organizzare quello che sarebbe poi diventato un duetto, confluito anche in “Sabrina sul petrolio”. La riproposizione del brano è decisamente uno dei momenti migliori del concerto, anche grazie all’apporto del flauto traverso di Silvia Conte. Caputo ha detto della Cantisani “una voce elastica e fluida, che va dritta alle note senza svolazzi e gorgheggi, e taglia dritto attraverso l’orchestra senza mai perdersi in ghirigori leziosi”. Nell’ascolto del set dal vivo l’impressione è che non ci possa essere descrizione più azzeccata dello stile canoro dell’artista: utilizzo del vibrato ridotto al minimo, enfasi posta sulla liricità e sull’interpretazione, richiami alle grandi cantanti pop e jazz del passato ma senza mai cadere nel manierismo: queste le migliori doti della Cantisani, una voce che non stanca mai.

Nel momento centrale dello spettacolo, il palco viene lasciato al duo Del Vecchio-Cantisani e i due ci regalano un loro personale e intenso omaggio a Pino Daniele e Lucio Dalla, con immenso rispetto e amore per quegli artisti e quelle melodie “che ti sconvolgono e ti restano dentro”. Un altro dei momenti da incorniciare del concerto che mette in luce la versatilità dell’artista e dei suoi musicisti nell’alternare i momenti di pura gioia alle emozionanti reinterpretazioni di giganti della musica nostrana.

Poi il ritorno alla vivacità, al coinvolgimento del pubblico con “Fredaster”, il singolo del 2019, dove l’ironia che sembra essere la chiave di lettura della musica della Cantisani, si unisce in maniera perfetta agli altri elementi: gli arrangiamenti ispirati allo swing, le collaborazioni con altri artisti e con altri linguaggi (infatti anche in questo brano è presente Andrea Agresti sul palco), l’energia e la forza della propria personalità. La Cantisani è travolgente e non possiamo che augurarci che sempre più pubblico possa fare la conoscenza della sua musica, vero e autentico riflesso della potenza e della incontenibilità del suo carattere.

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