Bibbiena Città della Fotografia


di Alberto Pellegrino

8 Giu 2023 - Arti Visive

In occasione del 75° anniversario della FIAF, il prossimo 17 Giugno a Bibbiena si inaugurano 14 nuove installazioni della Galleria Permanente a Cielo Aperto e l’eccezionale mostra Nino Migliori 75 anni di fotografia. Ripercorriamo la storia di Bibbiena Città della Fotografia.

Un antico borgo toscano Città del Teatro e Città della Fotografia

A Bibbiena è stato aperto nel 2005il Museo e il Centro studi del Teatro Scenografia e Costume con un percorso che si articola in sette sezioni che partono dalle origini del teatro fino al XX secolo: il teatro greco, il teatro romano ed il loro sviluppo; la riscoperta del De Architectura di Vitruvio durante il Rinascimento con i progetti dei  grandi architetti del Cinquecento e le loro ricostruzioni del teatro antico; le opere dei maestri della grande tradizione scenografica italiana e europea nel XVII secolo (Sabatini, Torelli, Vigarani, i Galli Bibiena); gli schizzi, i disegni e le fotografie che formavano la mostra “L’eredità dei Galli Bibiena”; la nascita del teatro d’opera a Venezia; la formazione della prima scuola di scenografi teatrali barocchi e una visione d’insieme delle tendenze scenografiche del XVIII, XIX e XX secolo attraverso i bozzetti di scenografi e costumisti più rappresentativi. La raccolta è stata arricchita dall’importante materiale scenografico donato da Pier Luigi Pizzi, Massimo Gasparon, Gae Aulenti, Emanuele Luzzati, Michele Canzonieri e Enrico Gambaro. Il Museo presenta poi la ricostruzione di teatri importanti come l’Olimpico di Vicenza; una raccolta di mobili di scena e di costumi. Il Centro Studi ha inoltre predisposto una banca dati informatizzata con materiali e notizie utili per ogni tipo di ricerca e di studio.

Il Centro Italiano della Fotografia d’Autore

Sempre nel 2005 viene inaugurato il Centro Italiano della Fotografia d’Autore (CIFA) con il patrocinio della FIAF, la più importante associazione fotografica nazionale non professionale. Come osservatorio privilegiato sulla fotografia, il Centro svolge un’attività che pone particolare attenzione allo studio e alla valorizzazione della fotografia italiana del periodo storico che parte dall’ultimo dopoguerra per arrivare ai nostri giorni. Di fondamentale importanza è l’attività che viene svolta nel campo della conservazione, inventariazione, catalogazione e riproposizione al grande pubblico del proprio patrimonio fotografico.  

Nella sede dell’ex Carcere Mandamentale, un edificio ottocentesco di particolare interesse storico appositamente ristrutturato per le nuove esigenze d’uso, sono state attivate importanti iniziative culturali per l’archiviazione e la conservazione del fondo fotografico che comprende attualmente circa 50 mila immagini fotografiche catalogate e adeguatamente conservate, in parte esposte nella Galleria fotografica del Centro. Sono presenti grandi fotografi del passato e importanti autori contemporanei come Gianni Berengo Gardin, Piergiorgio Branzi, Elio Ciol, Mario Cresci, Mario De Biasi, Pietro Donzelli, Ferruccio Ferroni, Franco Fontana, Mario Giacomelli, Pepi Merisio, Nino Migliori, Fulvio Roiter. Sono state inoltre allestite mostre personali ed esposizioni fotografiche, corsi di formazione e di perfezionamento professionale, convegni e giornate di studio sulla storia della fotografia.

Il Centro Italiano della Fotografia d’Autore, per evitare la dispersione della produzione degli autori italiani più significativi, si propone alcuni fondamentali obiettivi: l’individuazione e acquisizione di materiale fotografico proveniente da singoli autori o da collezioni private; la catalogazione, il restauro, l’archiviazione, la conservazione e lo  studio delle opere del fondo di proprietà della FIAF e di altri depositi; l’utilizzo e la valorizzazione delle immagini raccolte attraverso mostre e pubblicazioni, eventi, convegni, incontri, dibattiti e conferenze; la gestione delle “Grandi Mostre FIAF” e di altre significative esposizioni; la programmazione di iniziative didattiche indirizzate alla lettura e alla valutazione dell’immagine, all’interpretazione dei periodi storici della fotografia, all’illustrazione delle tecniche tradizionali e alla divulgazione delle novità digitali; la realizzazione di una biblioteca specializzata e di un archivio multimediale.

La Galleria Permanente a Cielo Aperto

Nel 2016 Bibbiena è stata ufficialmente dichiarata “Città della Fotografia”, poiché al Centro Italiano per la Fotografia d’Autore si è aggiunta la Galleria Permanente a Cielo Aperto, la più grande istallazione diffusa di opere fotografiche in grande formato esistente in Europa, formata da opere che sono state collocate sulle facciate dei palazzi storici e lungo le antiche mura del borgo medievale. Le istallazioni fotografiche hanno un formato minimo di 150×100 centimetri; sono stampate su materiale d-bond trattato per esterni e sono montate su cornici in Corten con bordo di 20 centimetri.

Il 17 giugno 2023, in occasione del 75° Anniversario della fondazione della FIAF, sarà ribadita l’importanza di Bibbiena come “Città della Fotografia” grazie al completamento della Galleria Permanente a Cielo Aperto con l’istallazione e la presentazione delle ultime 14 grandi fotografie che vanno ad aggiungersi alle 34 già esistenti.

Si tratta quindi di un originale percorso formato da 48 istallazioni donate dai più grandi autori della fotografia italiana. Tra essi ricordiamo in particolare Vasco Ascolini, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Piergiorgio Branzi, Lisetta Carmi, Mario Cresci, Mario De Biasi, Franco Fontana, Maurizio Galimberti, Mauro Galligani, Mario Giacomelli, Giorgio Lotti, Uliano Lucas, Pepi Merisio, Nino Migliori, Fulvio Roiter e Francesco Zizola.

Questa “Galleria Fotografica a Cielo Aperto” riserva particolari emozioni, perché non è la solita classica passeggiata all’interno di un borgo murato che conserva il fascino delle antiche pietre e delle torri, ma offre la possibilità di fare un viaggio nella storia della fotografia italiana dal Novecento fino ai nostri giorni, mettendo il visitatore a contatto diretto con le opere di grandi maestri che dialogano in perfetta armonia con l’ambiente delle piazze e con le pareti dei palazzi storici.

La città di Bibbiena è diventata pertanto il punto di riferimento della cultura fotografica nazionale e internazionale, un borgo dove la fotografia vuole essere un segnale della libertà di espressione e della contaminazione artistica, dovendo essere aperta a tutti i linguaggi e a tutte le correnti fotografiche contemporanee. Camminare accanto a queste grandi opere deve rappresentare un viaggio nella nostra storia, nei ricordi e negli episodi del nostro passato, lungo un percorso che vuole dimostrare la potenza di immagini che sono in grado di rappresentare al massimo livello l’essenza del lavoro del fotografo come espressione della sua arte e della tecnica fotografica che sta a supporto della sua creatività.

Grandi Autori che s’incontrano lungo il percorso cittadino

Tra le opere più ammirate troviamo  Il Tuffatore di Nino Migliori (1951), uno scatto  assolutamente perfetto nel taglio e nella composizione, nell’equilibrio tra i volumi, nella plasticità del gesto; la celebre immagine Gli Italiani si voltano di Mario de Biasi (1954) che riprende di spalle Moira Orfei in una strada nel cuore di Milano, una immagine-simbolo dello stereotipo secondo il quale gli italiani non rimangono indifferenti di fronte alla bellezza femminile; un’altra foto simbolo per la storia del nostro paese è Emigrante in Piazza Duca d’Aosta davanti al Grattacielo Pirelli di Uliano Lucas (Milano, 1968)  che affronta il tema della immigrazione italiana dal sud verso le città industriali del nord durante il boom economico; Alluvione di Firenze di Giorgio Lotti (4 novembre 1966); Travestiti di Lisetta Cerami (Genova, 1965/1971), prima testimonianza di libera trasgressione; Miliziano cristiano di Ferdinando Scianna (1976), Regno Unito di Gianni Berengo Gardin (1977) e Arizona Fenix di Franco Fontana (1979);  La bambina col pallone di Letizia Battaglia(1980), Le Tréport, Mers Le Bains di Gabriele Basilico (1985), Jhonny Depp di Maurizio Galimberti (2003). Tutte queste opere testimoniano la capacità del fotografo di saper cogliere qui momenti fondamentali per raccontare eventi che hanno lasciato il segno nella nostra storia.

Nell’ambito della manifestazione per il completamento della Galleria Permanente, sarà inaugurata la mostra 75 anni di fotografia di Nino Migliori, per onorare un grande Maestro con una selezione di 220 opere che ripercorrono tutto l’arco della sua vicenda professionale e artistica. Queste immagini mettono in evidenza la varietà e la complessità del suo linguaggio fotografico che ha continuato a evolversi e ad arricchirsi con il passare degli anni: s’inizia con le fotografie neorealiste degli anni Cinquanta scattate per documentare un’Italia ritornata finalmente libera dal fascismo per passare alle sperimentazioni iniziate fin dal 1948, dalle quali emerge l’interesse dell’autore per l’atto del fotografare e per la materia fotografica in stretto collegamento con l’Informale pittorico che si sta affermando in quegli anni. L’esposizione comprende anche i lavori più recenti realizzati dopo il Duemila, più sei fotografie inedite scattate tra il 2021 e il 2023 a dimostrazione che Migliori rimane uno dei più autorevoli e multiformi ricercatori italiani nel campo della fotografia, che è stato anche un attivo sostenitore del progetto per far diventare Bibbiena una città dove si possa “respirare” la fotografia nelle piazze e lungo le strade.

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