Afterhours “Germi”


di Francesca Bruni

8 Giu 2023 - Dischi

Pubblichiamo la recensione dell’album “Germi” della band milanese Afterhours, uscito nel 1995.

Siamo nel 1995, in Italia esce “Germi”, quarto album della band milanese Afterhours, un disco ruvido e distorto in cui si capisce che Manuel Agnelli e soci hanno stravolto il concetto tradizionale del rock Made in Italy.

Per la prima volta il gruppo registra un album in lingua italiana, prodotto dalla casa discografica indipendente Vox Pop è composto da quattordici brani dai testi esuberanti in cui predominano suoni altisonanti dall’impatto dirompente.  

L’album inizia con la delirante Nadir, introduzione di circa un minuto suonato con la “violectra”, strumento musicale simile ad un violino che emana suoni elettrici irregolari.

La title track Germi è il seme della follia caratterizzata da suoni psichedelici post- punk, la rabbia fuoriesce prepotentemente divenendo un’urgenza di esprimersi.

Plastilina è dettata da distorsioni sonore e rumori creati dalle percussioni in contrapposizione a momenti melodici, le chitarre hard rock dominano in gran parte del brano interrompendosi bruscamente sul finale.

Una chitarra acustica in stile David Gilmour (Pink Floyd) apre la canzone Dentro Marilyn, la voce di Manuel Agnelli dolce ed a tratti struggente viene accompagnata dai toni leggeri di una chitarra elettrica e da lievi colpi di batteria, nella parte centrale del brano la voce aumenta di potenza sovrastando la musica. 

Successivamente nel 1997 venne reinterpretata dalla cantante italiana Mina con il titolo Tre volte dentro me

Un rock metal sovrasta in Siete proprio dei pulcini,l’ironia accattivante ed un testo surreale accompagnano una voce che acclama parole con acceso furore, nella seconda parte della canzone i ritmi della batteria e chitarre si placano ed un riff di basso pone fine a questo delirio.       

La rabbia si attenua in Giovane coglione, voci corali ed una chitarra tenue regalano al brano un’atmosfera adolescenziale, una cantilena dal timbro vocale monotono porta l’ascoltatore ad uno stato di trance.      

Ossigeno è una ballata rock dalle tendenze pop con un testo che racconta di un amore morboso, una riflessione sull’ essenza dell’animo umano, brano meraviglioso che coinvolge emotivamente per il suo potente significato.  

Ho tutto in testa ma non riesco a dirlo è un pezzo strumentale noise rock dalle particolari sperimentazioni sonore.

Nella nona traccia del disco, Strategie, una chitarra malinconica introduce il brano esplodendo in una durezza senza pari dando una libera interpretazione del testo, caratteristica predominante della band.

Vieni dentro è caratterizzata da un ritmo sanguigno in cui una furia viscerale predomina, il rock scorre prepotentemente nelle vene ed una chitarra distorta conclude il brano.

Una ritmica potente predomina in Posso avere il tuo deserto?, chitarre possenti ed una voce diretta penetrano nella mente dando alla canzone un’atmosfera irruenta.

Un rock furente percuote la mente nella gagliarda Pop, dettata da chitarre massicce che sovrastano una voce roca e pungente.

Stupenda è la cover della celebre canzone Mio fratello è figlio unico del cantautore italiano Rino Gaetano, riadattata dalla band in versione rock di un’intensità struggente, superba è l’interpretazione di Manuel Agnelli che con la sua voce cattura l’anima.

Il disco si conclude con le sonorità graffianti ed armoniose della strumentale Porno quando non sei intorno dove un suono simile al tic tac di un orologio chiude il brano.

“Germi” è un disco non per tutti che ha segnato un’epoca dando vita ad un nuovo modo di fare rock, che porterà gli Afterhours verso una carriera florida con un unico ed originale linguaggio musicale.

Riviviamo la nostra adolescenza con “Germi”.

Brani

  1. Nadir
  2. Germi
  3. Plastilina
  4. Dentro Marilyn
  5. Siete proprio dei pulcini
  6. Giovane coglione
  7. Ossigeno
  8. Ho tutto in testa ma non riesco a dirlo
  9. Strategie
  10. Vieni dentro
  11. Posso avere il tuo deserto
  12. Pop
  13. Mio fratello è figlio unico
  14. Porno quando non sei interno

Band

  • Manuel Agnelli: voci, chitarre, percussioni, rumori e bestemmie ma soprattutto fruscio;
  • Xabier Iriondo: chitarre, noise + feedback, choppervox;
  • Alex Zerilli: basso + thc;
  • Giorgio Prette: batteria, percussioni, ma soprattutto splashino;
  • Davide Rossi: violectra nelle tracce 1, 2, 3, 4, 8
  • Prodotto da: P. Mauri, F. Magistrali, M. Agnelli
  • Arrangiato da: M. Agnelli + Afterhours
  • Registrato da: P. Mauri e F. Magistrali al BIPS Studio (Gen./Feb. ’95)       
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