Addio Stern


da CNNItalia e Adnkronos

23 Set 2001 - Commenti classica

NEW YORK (CNN)
Isaac Stern è morto ieri, sabato, a New York. Aveva 81 anni ed era considerato il più grande violinista del ventesimo secolo. L'annuncio ufficiale della morte è stato dato da Maria Dolce, amministratore del New York Hospital – Cornell Medical Center. La sua fama nel mondo è dovuta all'eccellenza di musicista – è stato tra l'altro l'interprete della colonna sonora da Oscar del “Violinista sul tetto” – ma anche al suo impegno civile e sociale. Fu lui a salvare nel 1960 il Carnegie Hall, che doveva essere demolito per fare spazio ai grattacieli newyorkesi, e a mantenerlo come uno dei templi della musica mondiale. Nel 1956, in piena Guerra Fredda, fece una tournèe in Unione Sovietica e nel 1979, con spirito pionieristico, accettò un invito del governo cinese, in un viaggio che fu immortalato nel documentario “Da Mao a Mozart”.
Fu ancora lui, in tempi più recenti, il protagonista di una memorabile esecuzione di Bach a Gerusalemme, durante la guerra del Golfo del 1991. Quando le sirene cominciarono a suonare per avvertire di un imminente attacco di Scud iracheni, tutti nella platea temettero il peggio e iniziarono ad indossare le maschere anti-gas. Ma Stern ignorando l'allarme continuò a concentrarsi sull'assolo di Bach.

LA VITA
Nato a Kreminiecz, in Russia, il 21 luglio del 1920, Isaac lasciò il Paese per gli Stati Uniti a dieci mesi, insieme ai suoi genitori che fuggirono dalla Rivoluzione comunista per stabilirsi a San Francisco. Qui Stern cominciò a studiare violino all'età di 8 anni e a 13 debuttò nell'orchestra sinfonica di San Francisco, interpretando il concerto per violino di Brahms. Nel 1943 suonò al Carnegie Hall e l'anno successivo cominciò a suonare con la New York Philarmonic.
Il “New York Times” dell'epoca, scrisse di lui: “Non è il violinista che si va ad ascoltare. Di volta in volta è Hayden stesso, Bach, Bartok, Mozart”.
Negli anni '40 e '50 fece tournèe di grandissimo successo sia negli Stati Uniti, sia in Europa.
Durante la Guerra dei Sei Giorni, nel 1967m Stern interpretò il concerto per violino di Mendelssohn sulla cima del monte Scopus con la Israel Philharmonic diretta da Leonard Bernstein, un concerto documentato nel film “A Journey to Jerusalem”.
“Puoi descrivere la musica – ha detto una volta Stern -ma non la puoi spiegare . C'è un mirabile mistero su cosa rende la logica della musica così semplice e così inevitabile quando fluisce nella giusta maniera”. “Tu l'ascolti, e cerchi di trovarla in te stesso. Perchè deve venire da dentro. E quando lo fa, il pubblico scopre ciò che , al peggio, può essere una comunione di idee e, al meglio, una rivelazione”.
Stern lascia la moglie Linda Reynolds Stern, sposata nel 1996, tre figli avuti da un precedente matrimonio, e cinque nipoti.
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Adnkronos da così la notizia:
E' morto a New York Isaac Stern. Un attacco cardiaco ha messo fine alla vita del grande violinista russo che, all'eta' di 81 anni, svolgeva un'intesa attivita' concertistica, ma anche di impegno civile per la promozione e la conservazione della cultura musicale nel mondo.

New York, 23 set. – E' morto a New York Isaac Stern. Un attacco cardiaco ha messo fine alla vita del grande violinista russo che, all'eta' di 81 anni, svolgeva un'intesa attivita' concertistica, ma anche di impegno civile per la promozione e la conservazione della cultura musicale nel mondo. A lui si deve la sopravvivenza della Carnegie Hall riscattata dalla demolizione con una battaglia civile e un impegno economico di enorme portata, premiato nel 1991 con un Ermmy Award. Dalla Russia, dove era nato nel 1920 nella citta' di Kreminiecz, raggiunse l'America a soli dieci mesi d'eta' assieme ai genitori in fuga nel 1921 dalla Rivoluzione Russa. La sua citta' d'adozione era San Francisco, dove comincio' a suonare il violino ad otto anni per debuttare cinque anni piu' tardi. Nel 1936 giunse il primo riconoscimento del suo talento straordinario grazie ad una performance solistica nel Concerto per violino e orchestra di Brahms con la San Francisco Symphony. Di qui la carriera internazionale e il battesimo di Stern a violinista eccelso, forse il piu' grande del nostro tempo. Vastissimo il repertorio musicale che in sessant'anni di attivita' e' scivolato con straordinaria agilita' e vigore tra le corde e l'archetto del suo strumento: dai fondamentali concerti per violino e orchestra di Mozart, Beethoven, Brahms, Schuman, Mendelssohn, fino ai piu' recenti Bernstein, Penderecki, Rochberg, Dutilleux, Maxwell Davies. Un percorso quello di Stern che si ' arricchito anche aprendosi a nuovi compositori, come quando negli '40 e '50 promosse sul suo archetto composizioni di Bela Bartà k e Paul Hindemith sconosciute al grande pubblico. Ma l'instancabile ed esemplare attivita' artistica di Stern non si esauriva qui. Anche il cinema si e' pregiato del suo genio musicale raccontandone la storia nel documentario 'Da Mao a Mozart: Isaac Stern in Cina'. Un racconto in immagini di una importante tournèe del violinista russo-americano ambasciatore di liberta' in un paese a regime, in quegli anni, dittatoriale. Il lungometraggio e' stato premiato nel 1981 con l'Academy Award e con una menzione speciale al Festival di Cannes. Forte il legame di Stern con Israele in nome del quale ha suonato in uno storico evento il Concerto per violino e Orchestra di Mendelssohn sulla cima del Monte Scopus con la Israel Philharmonic Orchestra diretta da Leonard Bernstein, un concerto documentato in video nel film 'Viaggio a Jerusalem'.
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Isaac Stern: le magie del violino

di Lorenzo Arruga (da “Il Giorno”)

Adesso, proprio adesso, dobbiamo dirgli addio? Proprio adesso che abbiamo tanto bisogno di lui, in questi giorni angosciosi di temuta vigilia d'una guerra senza tempo e senza confini? Lui avrebbe potuto compiere qualche gesto memorabile, come quando nella guerra del Golfo suonò, in Israele senza maschera protettiva fra la gente che l'indossava, sostenendo che la musica vince ogni cosa. Darsi da fare, come quando convinse Kissinger a tentare un rapporto con la Cina, offrendosi di suonare. Ma soprattutto noi avremmo il conforto di sapere che c'è, che suona, che la musica esce dal suo Guarnieri del Gesù, violino mitico, con la forza e l'integrità delle cose concrete e assolute, che nessuno può distruggere.
Isaac Stern era un ebreo nato in Ucraina e presto trasferito negli Stati Uniti.
Enfant prodige
La sua vita rifiuta d'essere raccontata in fretta: enfant prodige, concertista ad 11 anni, ha tenuto concerti dovunque e dappertutto, sempre considerato un grande musicista ed un interprete straordinario; non c'è personaggio della musica e della vita pubblica importante del nostro tempo che non abbia avuto con lui un rapporto significativo. Per fortuna, egli stesso ce l'ha raccontata, due anni fa, in un libro dal titolo I miei primi 79 anni , pubblicato in Italia da Garzanti; e per conoscerlo meglio c'è anche un film, Viaggio in Cina: da Mao a Mozart .
Anche la sua arte è difficilissima da raccontare. Aveva un aspetto totalmente diverso dal violinista alla Paganini, allampanato, nervoso, diabolico. Il suo strumento prediletto, che era appartenuto al grande Ysaye, più che essere riconoscibile e caratteristico, sembrava offrire tutte le possibilità d'un violino, a chi e soltanto, a chi sapesse tirarle fuori: Il suo suono è forte, eccitante, mascolino, portato alla cantabilità , lo descriveva lui stesso, aggiungendo: Tutto in piena risonanza con il mio orecchio interiore . Ma anche il suo suono è quasi indefinibile, come lo è la sua interpretazione dello stile, perchè sembra tener conto delle esigenze storiche e culturali, dei pesi fonici e delle corrispondenze matematiche d'ogni composizione e d'ogni autore, ma per portar poi tutto dentro un cerchio intenso d'incantesimo in cui chiede all'ascoltatore d'entrare per vivere con pienezza. Quando veniva intervistato ripeteva sempre, quasi come uno slogan, una firma: Col mio violino posso dire: ti amo . Credo che esista una collezione d'articoli su di lui intitolata così.
Luce del suono
Ci sono molti dischi, e ognuno ha i suoi preferiti. Ieri Radiotre a mezzogiorno ha fatto ascoltare la Sinfonia concertante di Mozart, suonata con alla viola Suckermann e diretta da Zubin Mehta: ero in auto, pioveva, l'autostrada era piena e non di gentiluomini alla guida, i notiziari erano stati drammatici; ma quel fraseggio fondo, quei forte senza prepotenza, quei piano senza rinuncia, la luce di quel suono, parevano voler ricapitolare il senso buono del mondo e rimettervi ordine.
Ce n'è uno che mi emoziona sempre, i Quartetti di Faurè con Laredo, Yo-Yo Ma e Ax; il secondo soprattutto. Stern aveva fondato a suo tempo un memorabile trio, con Istomin e Rose; e in ogni fase della sua vita, fosse anche affollato di concerti solistici, impegnato nei suoi famosi corsi di perfezionamento con il lancio di giovani musicisti, o nelle iniziative come presidente della Carnegie Hall, la sala storica da lui salvata dalla distruzione, non ha mai rinunciato a fare musica da camera ad alto livello. In questa esecuzione, si sente Stern che chiama nel suo cerchio magico prima di tutto i musicisti amici, e li guida alla scoperta di pagine che, proprio perchè intime, narrative, affettuose, ironiche, non devono essere considerate eleganti e garbate, ma esplorate nella loro nascosta grandezza. E c'è insieme la voglia di fermare il suono ad ogni istante, per goderlo, e il piacere di sentire che tutto procede, invece, come una conversazione in una delle rare ore di rivelazioni sottili e sconfinate.
Sceglietene qualcuno, il repertorio va da Vivaldi ai contemporanei; ascoltatelo, interrogetevi sul perchè Stern sia grande e abbia un rapporto con la nostra vita; e vi risponderete voi stessi, col suo aiuto.
di Lorenzo Arruga

(da CNNItalia e Adnkronos)


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