A Roma il “Progetto Pollini”


5 Mar 2003 - News classica

Roma. Da oggi fino al 26 marzo, il Parco della Musica romano si anima per dare vita al ciclo di sette concerti, più numerose conferenze, che formano il vasto Progetto Pollini . Da oggi per un mese, il nuovo Auditorium sarà anche il museo a cielo aperto per Scultura 14 , opera dello scultore del 900 Fausto Melotti, nonchè zio di Pollini. Il progetto volge alla riscoperta di una parte del repertorio musicale quasi sconosciuta e meno commerciale , ed esplora autori quali Monteverdi, Gesualdo, Marenzio accostati a Luigi Nono, Ligeti, Shoenberg, Sciarrino. Naturalmente non mancheranno Beethoven, Schubert, Schumann, Brahms ma sempre con opere meno conosciute, mentre l'ultimo recital solistico sarà dedicato a Chopin. Lo scopo principale del progetto è dunque quello di concentrare l'attenzione del pubblico su momenti storico-musicali che probabilmente si conoscono meno di altri, e cercare un dialogo fecondo anche con gli autori generalmente prediletti nelle sale da concerto, per eliminare il diaframma che esiste tra gli ascoltatori (perfino i più assidui) e la musica contemporanea. E chi poteva farlo meglio di Maurizio Pollini, conosciuto in tutto il mondo per il suo coraggio nel riservare nei suoi programmi molto spazio ad autori quali Boulez, per esempio. Questa volta Pollini ha potuto scegliere i musicisti collaboratori ma anche assemblare i programmi secondo i sottili canoni estetici dell'analogia che aspettano solo che un pubblico attento li disveli. Quanto alla mancanza di un omaggio a J. S. Bach e al recentissimamente scomparso Petrassi, scusiamo gli artefici di questo progetto con la speranza che si torni presto a sentir parlare di festival come questo.

Chiara Catalano


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