1 novembre, Auditorium Parco della Musica di Roma, Andrea Pagani presenta “BLUE”


a cura della Redazione

29 Ott 2019 - Musica live, News live

Andrea Pagani presenta il nuovo album “BLUE” venerdì 1 novembre nella Sala Petrassi – Auditorium Parco della Musica di Roma. Lo abbiamo intervistato.

Andrea Pagani, pianista jazz, raffinato compositore e side man sarà in concerto con il suo quintetto all’Auditorium Parco della Musica di Roma per la presentazione al pubblico del suo nuovo lavoro: “BLUE”.

Con il pianista sul palco: Marco Guidolotti, sax baritono, Juan Carlos Abelo Zamora, violino, armonica, Daniele Basirico,basso elettrico, Massimiliano de Lucia, batteria.

Blue è il colore che permea tutti i 12 brani originali del nuovo album di Andrea Pagani, il suo settimo disco da solista. Jazz e Blues si incontrano con eleganza in quella sottile zona di confine tra la complessità dell’uno e la semplicità dell’altro. È un viaggio poliedrico in varie sfumature del modo di suonare “bluesy”, che ha unito nei decenni lo stile di molti musicisti come Oscar Peterson, Horace Silver, Miles Davis, Stevie Wonder.  Il tutto, secondo il gusto melodico e raffinato di Andrea Pagani, compositore e pianista dalla innata capacità di dare alle note quel colore misterioso e notturno: il “BLUE”, per l’appunto. 

Andrea Pagani – Blue – 07 – Relaxin’ At S.Camillo

L’album è disponibile da Gennaio 2019 con una formula speciale: ogni mese dell’anno è uscito un brano singolo. L’intero lavoro si scoprirà quindi mese per mese fino a dicembre, quando uscirà l’ultimo dei 12 brani originali che costituiscono il disco. 

I brani non saranno presenti su nessuna piattaforma di distribuzione digitale online. Per averli, in formato mp3 alta qualità (320 kbps) bisognerà acquistarli su: https://www.paypal.me/AndreaPaganiMusic. Solamente alla fine dei 12 mesi, l’intero album verrà distribuito online e sarà anche disponibile in versione cd con tiratura limitata.

ANDREA PAGANI

Nato a Roma. Pianista, compositore e arrangiatore. Vanta numerose collaborazioni con artisti italiani ed internazionali come Roberto Ciotti, Enrico Montesano, Acustimantico, Frank Catalano, Massimo Moriconi, Randy Roberts, Claudia Marss, U.S.Z., Al Joshua, José Martillotta, Giorgio Rosciglione, Augusto Alves,con i quali ha inciso dischi e partecipato ai più importanti Festival  italiani ed internazionali, tra cui: “Pistoia Blues” (2000),  “Jazz & Image” a Villa Celimontana, Roma (5 edizioni, 2000/2018), “Umbria Jazz Winter”(2001/02), “Philips Dubai Jazz Festival”(Emirati Arabi-2003), “Jazz Tage Lichtensteig” (Svizzera-2003), “Isola Liri Blues”(2004),  “Nokia Abu Dhabi Jazz Festival” (Emirati Arabi-2006), “FestambienteSud” (2008), “Notti d’estate a Castel S.Angelo (2012), Auditorium Ara Pacis”( Roma 2012),  “Settimana della lingua e cultura italiana” (Kampala, Uganda, 2008 e 2015), “Harris  Jazz ” (Cracovia, Polonia, 2016). Talentuoso e raffinato nel suo stile, intraprende da subito una carriera da solista, realizzando 7 dischi a suo nome: “FOR THE SEA”(2007), “LE STORIE D’AMORE”(Pony Canyon, 2007) con il quale ha vinto il “Gold Disc Award”della rivista giapponese “Swing Journal”, “ANDREA PAGANI PLAYS PUCCINI” (Mojo Records, 2008),prodotto come il precedente da Makoto Kimata (già produttore di McCoy Tyner, Kenny Drew, Chet Baker), “BRAVI BRAVI, MA CE L’AVETE UNA CANTANTE?”(Zone di Musica, 2012), “PETIT(e) SUITE POUR PHILIPPE” (Filibusta Records, 2015) da cui è tratto lo spettacolo teatrale “VIAGGIO SUL FILO”,  “JAZZ IN BAG per “ANGELINA ROMA”di Stefania Barbesi (2017) e “BLUE” (2019). È presente nel cd “OTOKO NO KAKUREGA JAZZ COMPILATION: LOVE” (2008) accanto a jazzisti come Pharoah Sanders, Gary Burton, Mal Waldron. Il suo brano A tear on my chest è stato inciso dal pianista americano Cyrus Chestnut, nel cd “BLACK NILE”(M&I, 2008). 

Sito Ufficiale:  www.andreapagani.it

Facebook:  www.facebook.com/andreapaganimusic/

Abbiamo intervistato Andrea Pagani:

D. Da che idea nasce “BLUE”?

R. “BLUE” nasce dall’idea di esplorare in varie forme e stili quella sottile zona di confine tra la complessità del Jazz e la semplicità del Blues. Una zona percorsa da molti grandi musicisti come Oscar Peterson, Horace Silver, Miles Davis, Chet Baker, che coloravano sempre di “BLUE” la loro musica. Un feeling profondo e fisico, che dà alle note un sapore intenso e particolare.

D. Un titolo ogni mese dell’anno: ottima idea ed insolita, ce ne può parlare?

R. I brani erano 12, come i mesi dell’anno. Allora mi è venuta in mente quest’idea di far uscire l’album in maniera “seriale”, scoprendolo traccia per traccia, come la trama di un film. Nell’800 erano famosi i romanzi “feuilleton”, che uscivano a puntate sui quotidiani. Ecco, questo è un disco “d’appendice” che si colleziona come un romanzo.

D. Jazz o Blues, che direzione viene presa in questo suo settimo disco?

R. La direzione di una musica melodica, diretta, intensa ed elegante, che rispecchia la mia duplice anima “Blues e Jazz” ed il mio modo di suonare e di comporre. Chiaramente influenzata dai grandi esponenti della musica nera, anche il funky ed il soul degli anni ’70.

D. Fuori dal mainstream e l’idea di versare il contributo su PayPal, perché? Non crede più nelle etichette e nella distribuzione?

R. La rivoluzione digitale ha cambiato il mondo della discografia, nel bene e nel male. Io ho scelto di avere un rapporto diretto tra produttore e consumatore, oggi con la musica “liquida” si può fare. L’intermediazione delle etichette medio piccole non serve più, oltretutto non è mai facile monitorare le vendite quando c’è di mezzo una terza entità. La cosa triste, in ogni caso, è che la musica ha perso valore, ed è concepita dai giovanissimi come gratuita, questo grazie ai social e alle piattaforme digitali in streaming.

D. Quali sono i progetti futuri e dove la porterà questo disco?

R. Porterò “BLUE” in giro per il mondo; per il prossimo anno ho già degli appuntamenti all’estero, anche in Oriente. Poi continuo a portare avanti il mio spettacolo teatrale “VIAGGIO SUL FILO”, dedicato a Philippe Petit, il noto funambolo delle Torri Gemelle. Il 2 Gennaio 2020 sarà in scena al Teatro Garbatella di Roma.

In bocca al lupo, allora e grazie.

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