Intervista della band “I RAGAZZI DEL MASSACRO”


a cura della Redazione

20 Mar 2020 - Commenti live!, Musica live

Abbiamo intervistato la band milanese “I RAGAZZI DEL MASSACRO” di cui abbiamo già parlato in occasione dell’uscita di The queen of planet fog (https://www.musiculturaonline.it/esce-the-queen-of-planet-fog-il-video-del-nuovo-singolo-de-i-ragazzi-del-massacro/).

D. Ciao Davide. Sei la voce e la mente de I Ragazzi del Massacro e oggi ti incontriamo virtualmente per parlare della band e della vostra musica. Iniziamo con la prima domanda: dove e quando nasce il progetto?

R. Un saluto a voi prima di tutto. Il progetto nasce a Milano sul finire del 2017 da me e Luca Divina il batterista. Arrivando dalla stessa scena musicale milanese: post-punk dark e avendo una passione per i Madrugada e Nick Cave, volevamo creare un nuovo progetto su quel genere. Dopo vari cambi di formazione abbiamo completato la band con Danilo Caraccio alla chitarra e Paolo Codega al basso. Da giugno 2018 il progetto è diventato stabile e nel giro di pochi mesi abbiamo registrato il primo album in vinile. 

D. Abbiamo ascoltato The Queen of Planet Fog, il vostro nuovo singolo, presentato al pubblico con un video ufficiale già condiviso del nostro sito. Partendo da questa canzone, raccontaci tutto della vostra musica.

R. Prima di tutti abbiamo quattro influenze diverse e ci piace unirle tutte, l’album è molto vario, soprattutto ci piace unire il cantautorato oscuro con ritmiche a arrangiamenti anche più dance e rock. Proprio come nel caso di The queen of planet fog dove abbiamo unito punk e dance. È una musica libera senza costrizioni di genere e di etichetta, è fatta per essere suonata dal vivo. Abbiamo comunque voluto dare una origine anche italiana e milanese a questa musica, con le storie raccontate nei testi e col nome del gruppo che trae spunto dal romanzo di Scerbanenco, storia ambientata in piazzale Loreto e che si rifà a tutte le tematiche noir trattate nei nostri brani. A noi piacciono le storie che finiscono male.

D. Possiamo sicuramente dire che le vostre maggiori influenze arrivano dall’estero. Quali band e artisti vi hanno maggiormente ispirati nel comporre e scrivere il vostro disco di debutto?

R. Come dicevo prima sicuramente Madrugada e Nick Cave, ma anche tutta la no-Wave americana e il post punk, come Blondie, Devo, Sound, Television, gruppi che mischiavano la forza del punk con funky e disco. Però c’è anche una parte italiana a me piace molto De André e Rino Gaetano che influenzano la scrittura.

D. In questi giorni strani fare musica dal vivo è decisamente difficile. I palchi sono “chiusi” ma rimangono aperti i canali web, dove molti artisti stanno sperimentando nuove forme comunicative. Voi cosa state facendo in tal senso?

R. Io sono molto triste perché per la prima volta ho realizzato che senza musica non potrei vivere, soprattutto senza la mia musica, senza una band. So che ci sono morti reali. Ma la morte dell’anima è peggiore di quella del corpo. Lasciando da parte questo mio discorso egoistico, ma ammetto di essere molto egoista ed egocentrico e di non avere l’attitudine del Samaritano. Abbiamo pubblicato un mini live in saletta realizzato prima della clausura che vi invito a sentire più che vedere sul nostro canale youtube. Ma sinceramente la nostra musica è fatta per essere suonata in locali piccoli affollati e fumosi e non per video fatti col telefonino da casa stile “vogliamoce bene”. Quindi o si fa in quelle condizioni o meglio non farla, perderebbe di emozione e di senso. Io non sono un fanatico del Web credo che abbia portato più lati negativi che positivi. Ma come si dice: i tempi sono cambiati…. Buona vita a tutti.

Buona vita a voi e…a presto live

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