Incantevole “Orfeo ed Euridice” di Gluck a Senigallia


di Andrea Zepponi

20 Mar 2016 - Commenti classica, Musica classica

DSC_0995_1 MusiculturaonlineSenigallia (AN). Attesissima l’opera in una città che non ospita la lirica da anni se non decenni, l’Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck è andato in scena domenica 21 febbraio scorso alle ore 17 all’Auditorium San Rocco con la regia della prof.ssa Chiara Ciceroni: uno spettacolo lirico che affascina ed avvince per le sue componenti che impongono notevole sforzo di rappresentazione simbolico- allusiva per le scene la regia anche per la presenza della danza oltre del canto. Ad apprezzare l’esecuzione musicale dello spettacolo lirico e di danza con i tre validissimi interpreti solisti che avevano già interpretato nel 2014 a Jesi il capolavoro, il controtenore Angelo Bonazzoli nel ruolo di Orfeo, i soprani Chiara Moschini in quello di Euridice ed Alessandra Marcante nel personaggio di Amore, c’era un pubblico numeroso che ha gremito la sala del San Rocco; l’accompagnamento pianistico svolto dalla giovane prof.ssa Tamar Giguashvili ha degnamente sostenuto le voci solistiche e corali adeguando le sonorità pianistiche alla non estesissima sala del San Rocco di Senigallia. La recitaDSC_1064 Musiculturaonline è stata ripetuta per i licei di Senigallia lo scorso 5 marzo. Da notare la lettura registica di Chiara Ciceroni che ha costruito la vicenda mitica con leggerezza e profondità allo stesso tempo delineando i personaggi con particolare accento gestuale senza cadere nella retorica o nella spiccia filodrammatica: commoventi le trovate sceniche in cui è lo stesso Amore che dall’alto della sua postazione di una tribuna sopraelevata sul palcoscenico consegna la cetra ad Orfeo pronto a scendere negli inferi per riacquisire la sua amata e le notevolissime variazioni registiche introdotte rispetto alla edizione jesina del 2014: i costumi più ampi e scenografici, il coro disposto in maniera più razionale e funzionale, le danze aggiunte durante la sinfonia in cui una danzatrice e un danzatore hanno rappresentato la vicenda come doppi dei protagonisti, la DSC_1075 Musiculturaonlinediscesa di Amore nel finale che ha coronato i due sposi riuniti in un tripudio di petali di rosa che scendevano dall’alto hanno reso lo spettacolo godibile e felicemente adeguato per l’esiguo spazio del palcoscenico dell’auditorium senigalliese. I protagonisti hanno dato il loro meglio vocalmente e scenicamente: un Bonazzoli in stato di grazia ha delineato un Orfeo dalla vocalità piena e proiettata verso l’acuto, ma ha trovato accenti vellutati nella zona medio grave senza far pesare le inevitabili incursioni nella voce di petto e nei filati delle frasi più intime dei recitativi; poi le frasi accorate ed elegiache del primo atto Piango il mio ben così, cedevano il passo al virtuosismo più drammatico nel secondo con la svettante tessituraDSC_1198 Musiculturaonline dell’aria con il coro Deh placatevi con me, brano concluso con l’aggiunta di una sfolgorante cadenza verso l’acuto che ha riempito tutta la sala, e nell’altra isola lirica del terz’atto Che farò senza Euridice con una pertinente diversificazione del fraseggio nei da capo e con il legato della lunga frase Ah, questa volta: applauditissimo anche per la sua bella comunicativa con il pubblico, Bonazzoli si è riconfermato ancora una volta come grande professionista di una vocalità barocca declinata verso il classicismo gluckiano. Chiara Moschini, vero soprano lirico dalla vocalità sempre più ampia ed eloquente, ha dato spessore lirico alla parte di Euridice, con begli affondi nel registro medio della voce ed una costante bellezza del colore in tutti i registri; ha dimostrato magistrale padronanza vocale nel difficile brano Questo asilo di pace con le sue ardue incursioni nella zona acuta con il coro e una capacità drammatica DSC_1140 Musiculturaonlinestruggente nell’aria Che fiero momento. Infine la carismatica presenza vocale e scenica di Alessandra Marcante, ottimamente e giustamente valorizzata dalla regia, è emersa con straordinari ampiezza e gesto vocali fin dalla sua prima apparizione nel prim’atto con il recitativo e l’aria Se il dolce suonGli sguardi trattieni. Soprano lirico esteso e versatile, la Marcante ha divinamente scolpito l’incisività dei recitativi, introducendo l’apoteosi del sublime terzetto Divo Amore con gli altri protagonisti in cui le tre voci risultavano straordinariamente amalgamate eppure ben distinguibili l’una dall’altra. Il coordinamento dell’esecuzione musicale e vocale del direttore M° Massimo D’Ignazio ha scandito con grande professionalità tempi e dinamiche – in particolare quelli del duetto Vieni, appaga il tuo consorte, sono apparsi più lenti rispetto alle attese di tradizione, ma ciò ha fatto maggiormente apprezzare il lato patetico del momento scenico e le stupende mezze voci della coppia Bonazzoli- Moschini – e il suo l’Ensemble vocale “Orpheus, dalle voci molto ben allineate e amalgamate. Non ultime nel successo della resa scenica erano le suggestive coreografie di Alessia Primavera e della sua scuola, Danza in scenadi Senigallia, i cui danzatori comparsi durante la sinfonia, si sono poi moltiplicati e avvalsi di globi luminosi che destreggiavano in mano durante la celeberrima Danza degli spiriti beati, unico momento destinato alla danza in questa esecuzione dell’opera che ha dovuto tagliare inevitabilmente il resto della parte musicale destinata unicamente alDSC_1417 Musiculturaonline balletto, ma ha conservato tutto l’incanto musicale della suddetta danza nell’assolo del flauto magistralmente offerto dalla prof.ssa Elena Solai e dalla suddetta pianista. Movimenti coreografici di notevole impatto sono comparsi anche nel finale con il tutti in scena di Trionfi Amore nel mondo intero. Il foltissimo pubblico intervenuto ha risposto con grande entusiasmo e stima in ogni momento saliente della rappresentazione all’offerta musicale di questa pregevole e coraggiosa iniziativa inserita nella Stagione Sinfonica 2016 dal Comune di Senigallia e della direzione artistica del M. Federico Mondelci.

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