Equilibrio Festival 2019 / Aurora Boreale a Roma


a cura di Federica Baioni

4 Feb 2019 - Danza, News danza

È stato presentato oggi in conferenza stampa a Roma il programma ufficiale di Equilibrio Festival 2019. Sono intervenuti il Vicesindaco di Roma Capitale Luca Bergamo, il Presidente della Fondazione Musica per Roma Aurelio Regina, l’AD José R. Dosal, il direttore artistico di “Equilibrio Festival” Roger Salas e gli ambasciatori Robert Rydberg (Svezia), Janne Taalas(Finlandia), Erik Vilstrup Lorenzen (Danimarca)  Kristján Andri Stefánsson (Islanda),Margit F. Tveiten (Norvegia).
Febbraio è il mese della danza contemporanea all’Auditorium Parco della Musica e per il terzo anno Equilibrio Festival si presenta con una formula ambiziosa e sfaccettata, completamente rinnovata sotto il profilo tematico ed estetico con la direzione artistica di Roger Salas e focalizzata quest’anno sui Paesi Nordici (Danimarca, Finlandia, Islanda Norvegia, Svezia). Dopo le edizioni passate consacrate alla Francia e alla Germania, la Fondazione Musica per Roma presenta un esperimento in grande scala da cui è scaturito un cartellone ampio e vario che non si concentra esclusivamente sull’oggetto principale del festival – la danza – ma anche su ciò che la circonda, la rende popolare e la differenzia dalle altre arti visive e performative in ambito globale. Il pretesto poetico dell’Aurora boreale serve a far accostare il pubblico romano al panorama culturale sempre seducente e stimolante offerto dai Paesi Nordici. Se nel 1859, ben 160 anni fa, il cielo di Roma ospitò lo spettacolo eccezionale di una vera aurora boreale, adesso, nel 2019, la “Danza delle luci” si incarna in un selezionato gruppo di coreografi, ballerini, artisti plastici e compositori di vario orientamento che presenteranno il meglio della loro produzione. Il festival si inaugurerà il 10 febbraio con una serie di eventi, performance, istallazioni aperte al pubblico e a ingresso gratuito.

Audio-intervista di Federica Baioni all’ambasciatore svedese in Italia:

 

IL PROGRAMMA
Dal 10 al 26 febbraio andranno in scena alcune delle compagnie più importanti dei paesi nordici: MATS EK (Svezia), ZERO VISIBILITY CORP. / Ina Christel Johannessen (Norvegia), PONTUS LIDBERG & DANISH DANCE THEATRE (Svezia/Danimarca), ALPO AALTOKOSKI COMPANY (Finlandia), HALLGRIM HANSEGÅRD (Norvegia), CULLBERGBALETTEN (Svezia). Inoltre è in programma un concerto del PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista che eseguirà Maa (1991) di Kaija Saariaho (Finlandia).
La danza come forma artistica si contamina così con la danza di luci e suoni dell’Aurora Boreale per dare vita a un programma ricco e innovativo: oltre agli incontri e alle numerose proiezioni di corti e di film di danza dei Paesi Nordici, la grande novità sono le istallazioni di light design e i light show.

DANZA – LIGHT & VISUAL ART- SOUND PERFORMANCE, UN FESTIVAL NEL FESTIVAL
Dal 10 febbraio, giorno dell’inaugurazione ufficiale, il Parco della Musica si accende dei colori dell’Aurora Boreale con “Aurora Borealis Live concert” di Jacob Kirkegaard in Spazio Ascolto, la mostra fotografica Siren e l’istallazione di Irene Sousalo in AuditoriumArte, la mostra fotografica “On thin ice” in Foyer Petrassi, l’installazione sonora “Eldfjall” di Jacob Kirkegaard nello spazio Sound Corner. E ancora la villa romana dietro il foyer archeologico farà da palcoscenico al light show “Northern Mistery” dell’artista Mads Vegas che inonderà anche tutto il porticato dell’Auditorium con le sue istallazioni luminose. Evento speciale del festival sarà il live streaming dell’Aurora Boreale che verrà proiettata sulla cupola della sala Sinopoli in diretta dalla Lapponia. Un festival nel festival dunque realizzato grazie alla collaborazione con le Ambasciate di Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia e con il sostegno del Nordic Council of Ministers e Nordisk Kulturfond e con il supporto di Danish Arts Agency, Visit Finland e Kone. ApeRomeo, il noto streetfood romano, sarà presente con il suo ApeTizer, un punto ristoro dal sapore nordico firmato dallo Chef stellato Cristina Bowerman.

GLI ARTISTI NORDICI E IL FASCINO PER LA CITTA’ ETERNA
“Il fascino di Roma ha stregato anche gli artisti dei paesi nordici – scrittori, poeti, compositori, pittori, scultori e coreografi – cui va aggiunta la figura di Cristina di Svezia, la regina scandinava che ha lasciato traccia di sé e della sua leggenda nella Città eterna. Roma ha accolto a braccia aperte, come una seconda madre, chi cercava ispirazione e un nido propizio alla realizzazione delle proprie opere. Senza badare troppo all’ordine cronologico citiamo i quarant’anni trascorsi in città da Bertel Thorvaldsen insieme alla compagna, la romana Anna Maria Magnani (a Roma, dove visse metà della sua vita, lo scultore danese divenne intimo amico di Antonio Canova). Le leggendarie passeggiate sull’Aventino che ispirarono a Henrik Ibsen la sua prima opera basata sugli scritti di Cicerone (il drammaturgo trascorse nella capitale italiana undici anni). August Bournonville e la sua passione per i quartieri popolari cittadini che si riflette nel Ponte molle, un balletto – ambientato a Ponte Milvio – il cui delizioso sottotitolo (“An Artist Guild in Rome”) dice tutto. I produttivi soggiorni di Carl Nielsen che a Roma componeva su un modesto pianoforte verticale, come a suo tempo avevano già fatto Edvard Grieg e Jean Sibelius. In anni più recenti Alvar Aalto disegnò nella Città eterna i primi schizzi a matita di quello che sarebbe diventato il Padiglione della Finlandia alla Biennale di Venezia. E non sarebbe possibile concludere l’elenco senza citare Greta Garbo e Ingrid Bergman, Anita Ekberg e Sigrid Undset che scrisse a Roma la sua biografia di Caterina da Siena. L’atmosfera romana ha stimolato la creazione di opere di grande bellezza e profondità estetica, come ad esempio i disegni di Alvar Aalto alla base del celebre auditorium del Politecnico di Helsinki. La toponomastica capitolina rende omaggio alla fedeltà degli artisti nordici alla Città dei sette colli: Via Ibsen, Via Greta Garbo, Piazza Tholvaldsen, Largo Cristina di Svezia, Viale Selma Lagerlöff, Viale Sigrid Undset. In maniera speculare è possibile menzionare i vari maestri italiani che nei paesi scandinavi hanno sviluppato la propria carriera. Nell’ambito della danza spiccano il lavoro e il lungo soggiorno di Vincenzo Galeotti a Copenaghen e di Filippo Taglioni a Stoccolma, la città che diene i natali alla leggendaria figlia Maria. Quel glorioso e fruttifero interscambio si estende fino ai nostri giorni”.
(Roger Salas)

AURORA BOREALE: STORIA ROMANA
Nel 1859 Roma vide una reale aurora boreale. La tempesta solare del 1859, nota anche come Evento di Carrington perché descritta e studiata dall’astronomo inglese Richard Carrington, il primo a osservarla, è considerata la più potente tempesta solare mai registrata. Nel 1859 si produsse un’immane espulsione di materia coronale o brillamento solare. A partire dal 28 agosto dello stesso anno vennero osservate aurore boreali fin nel nord della Colombia. Il picco di intensità della tempesta, raggiunto tra il 1 e 2 settembre, causò il collasso dei sistemi telegrafici in tutta Europa e in Nord America. I primi segnali dell’evento furono rilevati il 28 agosto, quando intense cortine luminose pervasero i cieli americani dal Maine fino alla Florida. Perfino a Cuba e nei mari limitrofi, vari capitani di nave registrarono sui rispettivi giornali di bordo l’apparizione di straordinarie e capricciose luci ramate presso lo zenit. Nello stesso frangente, i cavi del telegrafo (un’invenzione che negli Stati Uniti aveva preso piede intorno al 1843) subirono danni e cortocircuiti che causarono numerosi incendi, sia in Europa che nel Nord America. Oltre che nelle città poste a medie latitudini, come Roma o Madrid, le aurore boreali si manifestarono anche ai Tropici e perfino alle Hawaii.
(Roger Salas)

INFO
https://www.auditorium.com/rassegna/equilibrio_festival_2019-19514.html

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