Al via la VIª Edizione del “ROMA FRINGE FESTIVAL” 2017


a cura di Federica Baioni

16 Ago 2017 - News teatro

All’interno dell’iniziativa Estate Insieme del Municipio II, il Roma Fringe Festival con il patrocinio del World Fringe Network di Edimburgo, dal 26 agosto al 17 settembre torna a Villa Mercede (San Lorenzo) con la sua ormai rodata invasione teatrale, con 50 compagnie da Italia e dal Mondo, per oltre 150 appuntamenti tra prime italiane e internazionali, nuove drammaturgie, performance art, stand up comedy, teatro civile e provocatori riadattamenti di grandi classici per una divertente e festosa full immersion di teatro nel centro vivo e pulsante della capitale.
A cura di Fringe Italia, la vetrina nazionale e internazionale del teatro indipendente giunta alla sesta edizione e divenuta punto di riferimento, appuntamento alternativo e mainstream dell’estate capitolina, sfiderà il pubblico più pigro mettendo a disposizione una rassegna unica nel suo genere, un ambiente verde in cui trovare 8 spettacoli a sera, attività per bambini, letture, ospiti, un mercatino vintage, equosolidale e due aree mescita bio e artigianali.
Tutti i giorni si parte dalle 17.30 con l’apertura del mercato e dalle 18.30 con le attività pomeridiane. Il Roma Fringe Festival entra però nel vivo a partire dalle 19.30 con gli spettacoli in scena che spaziano dalla commedia, al dramma, dalla performance, alle provocazioni: un’offerta ancora una volta in grado di soddisfare il pubblico teatrale e, al tempo stesso, coinvolgere nel gioco del teatro nuovi spettatori, accompagnandoli per mano in un viaggio tra le nuove proposte italiane e non solo.
“Quest’anno siamo riusciti a fare una selezione di spettacoli in cui circa il 90% è costituito da nuove drammaturgie” ha dichiarato il direttore artistico Davide Ambrogi. “Testi che, dal taglio civile, ironico o poetico, affrontano la contemporaneità, l’attualità con un occhio particolare alla società dei ‘social’ e dell’immagine, ma anche storie vere, dal terremoto alla Palestina, passando a delle interessanti analisi generazionali, con madri e padri a confronto. Non mancano le performance art che incontrano in alcuni casi visual e media per rompere i grandi classici e incontrare il fumetto nella creazione ‘live’ dello spettacolo teatrale. Insomma un’offerta ampia anche quest’anno che regalerà al pubblico e agli addetti ai lavori una panoramica sulla scena teatrale contemporanea… tutto in un unico festival: oltre i generi”
Con qualche novità. Dalle 22.00 in poi, in collaborazione con Arene di Roma, il pubblico potrà anche godere di una raffinata selezione di pellicole presentate nei cinema nell’ultima stagione e non solo, con ospiti e “chicche” per il Movie Fringe Arena.
Tutto dando vita a una vera e propria festa del teatro e del cinema aperta a tutti, inclusiva e giocosa, in cui tutti sono coinvolti, e tutti son chiamati a partecipare: dagli studenti alle famiglie, dai turisti ai romani, dai cultori a chi ha solo voglia di buttarsi in un folle e irresistibile alternarsi di spettacoli. Per tutti i gusti, per tutti i palati… e soprattutto da oggi al 2019.
“Il Roma Fringe Festival, dal 26 agosto al 17 settembre e per i prossimi tre anni torna a casa a Villa Mercede grazie all’affidamento triennale del Municipio II di Roma” hanno sottolineato gli organizzatori di Fringe Italia “e con tutte le soddisfazioni e i riconoscimenti italiani e internazionali che sono arrivati in questi ultimi anni, la cosa ci rende molto felici: dal cuore pulsante della capitale, alla scena main, un gioco che ci piace e che piace anche alle oltre 300 compagnie che quest’anno hanno voluto proporre il proprio spettacolo, nonostante le incertezze”.
L’iniziativa è parte del programma dell’Estate Romana promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale.
Il Roma Fringe Festival è curato da Fringe Italia e si svolge con la collaborazione artistica di Teatro Trastevere, Teatro Studio Uno, Teatro Brancaccino, Teatro Porta Portese, Teatro Le Sedie, i festival Inventaria, Do It e Artenova Festival.
L’arena cinematografica estiva è in a cura di Arene di Roma.
Appuntamento con il Roma Fringe Festival dal 26 agosto al 17 settembre a Villa Mercede, Via Tiburtina 113 – 115 (Zona San Lorenzo). Dalle 19.30 a mezzanotte. Ingresso gratuito, spettacoli 6 euro.
Media Partner: Periodico Italiano Magazine, Gufetto, Saltinaria, Media e Sipario, Persinsala, Recensito, Paper Street, La Platea, Roma Tre Radio – Radio ufficiale dell’Università degli Studi di Roma Tre”.

Info, prevendite e programma: www.romafringefestival.it

PROGRAMMA

PRIMA SETTIMANA: 27 AGOSTO – 1 SETTEMBRE

Sic transit gloria mundi
Ippogrifo Produzioni
Scritto e diretto da Alberto Rizzi
Monologo fanta-storiografico
Palco A: 22.30 domenica 27 agosto, 19.30 lunedì 28 agosto, 22.30 martedì 29 agosto
Vincitore secondo premio, festival delle resistenze teatrali. Museo Cervi 2016 vincitore assoluto, teatro. Voce della società giovanile, endas 2016. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI ovvero la storia inventatissima della prima donna che sarà eletta papa. Un monologo fanta-storiografico che immagina come in un futuro possibile, benchè poco probabile, sul soglio di Pietro salga una DONNA.
Una potente e immaginifica riflessione sul ruolo della donna nella chiesa cattolica. Non solo per parlare dell’esclusione delle donne dal sacerdozio, ma più in generale per analizzare le ragioni storiche, teologiche e religiose della sudditanza della donna all’uomo nella chiesa e nel cattolicesimo laico.
Tre sono i pilastri dello spettacolo: il ruolo della donna nel passato della chiesa, la biografia inventata della prima papessa e infine una storia alternativa e possibile della chiesa attraverso le donne. Critica surreale ed estrema al maschilismo della chiesa e quindi al maschilismo del mondo laico. Si uscirà dallo spettacolo spiazzati e storditi domandosi davvero “in fondo perché è tanto bizzarro immaginare una donna papa?”

Alfredino – l’italia in fondo a un pozzo
EFFETTO MORGANA (Bologna)
da un’idea di Fabio Banfo e Serena Piazza
regia di Serena Piazza
Teatro Civile
Palco B: 21.00 domenica 27 agosto, Palco C: 21.00 lunedì 28 agosto, Palco B: 21.00 martedì 29 agosto
Lo spettacolo è il racconto della tragica vicenda del piccolo Alfredo Rampi, precipitato il 10 giugno 1981 in un pozzo artesiano di 80 metri nelle campagne di Vermicino, e dei disperati tentativi di salvarlo nei tre giorni successivi. Una storia che ha sconvolto l’intero Paese con la prima diretta televisiva non stop a reti unificate a coprire un caso di cronaca, un evento mediatico che doveva documentare una storia a lieto fine e che alla fine si è trasformato in uno shock collettivo nazionale.
Una storia che assomiglia a mille altre storie italiane, fatta di improvvisazione, coraggio, approssimazione, conflitti tra poteri, eroismo, politica, cialtroneria, vanità, altruismo, e che ha visto come protagonisti nani, acrobati, volontari, mezzibusti, politici… come se quel pozzo avesse avuto il potere di risucchiare in un gorgo tutto il Paese per poi risputarlo fuori sempre uguale a se stesso, eppure per sempre mutato. Per molti dei commentatori dell’epoca quell’evento segnò un punto di non ritorno, una svolta nel modo di fare informazione. In quegli anni nasceva la Tv privata. Si realizzava quel mutamento antropologico che Pasolini (morto lo stesso anno in cui nasceva Alfredino) aveva profetizzato.

Ci chiamarono tutti Alda
COUP DE THEATRE (Latina)
di Fabio Appetito
regia di Marco Guadagno
Monologo
Palco C: 21.00 domenica 27 agosto, Palco B: 21.00 lunedì 28 agosto, Palco C: 21.00 martedì 29 agosto
“Ci chiamarono tutti Alda” è un monologo teatrale scritto Fabio Appetito, fondatore del collettivo Cardiopoetica. Lo scrittore, dopo una tesi su Alda Merini – con la quale ha vinto il Premio Internazionale Alda Merini nel 2016 –, ha tentato di tracciare un contorno vivido di uno dei momenti più dolorosi della poetessa dei Navigli, momento che coincide con l’internamento in manicomio.
Il monologo alterna momenti di lucidità e di pazzia e si muove in un tempo e in uno spazio altro, come se il ricordo e il dato presente si sovrapponessero fino a confondersi. L’esperienza manicomiale diventa dunque un pretesto per parlare della vita, dell’amore, della speranza che riguarda tutti noi e che ci ricorda che, come scrisse la Merini, “se si vuole vivere più volte, bisogna morire più volte”. Ci chiamarono tutti Alda è un testo dunque che ha l’intenzione, prima di tutto, di rimette al centro la poesia. La poesia scritta ma anche quella vissuta, scontata, maltrattata, tediata e spesso buttata nel dimenticatoio del quotidiano. La protagonista del monologo non è strettamente Alda Merini, o meglio, non soltanto: a essere protagoniste sono tutte le donne che si immedesimano in un abuso, una violenza, una sconfitta, un dolore. Eppure, gli aspetti narrati e biografici presenti nel testo, per chi conosce la poetessa, coincidono quasi perfettamente con la sua vita. Una voce intenzionata a sommarsi a quella di milioni di altre voci. Farsi chiamare tutti con lo stesso nome, farsi chiamare tutti “Alda” non è soltanto un invito, è un monito, un tentativo di spezzare quel confine labile tra finzione teatrale e realtà e lasciarci convincere tutti che anche il più inconcepibile dei dolori ha una motivazione ben precisa. Lo spettacolo è interpretato dall’attrice Giulia Santilli, diplomatasi presso l’Accademia d’arte drammatica Silvio D’amico, che si muove dentro una scenografia essenziale a ritmo di musiche nostalgiche e penetranti. La regia è curata dall’attore e doppiatore Marco Guadagno. La produzione di Pino Insegno.

Shhh non lo dire a nessuno
di Ludovica Bei (Roma)
regia di Ludovica Bei
Fiaba moderna
Palco A: 21.00 domenica 27 agosto, 19.30 lunedì 28 agosto, 21.00 martedì 29 agosto
Shhh non lo dire a nessuno è la fiaba distorta di una principessa moderna, come suggerisce il sottotitolo. Un anno; il 1990. nasce la principessa della nostra fiaba. Nello stesso anno si giocano i Mondiali, vince la Germania dell’Ovest.
In questa fiaba distorta la principessa è risentita per il modo in cui è stata organizzata la sua storia e chiede spiegazioni circa alcune scelte prese.
Si sviluppa un “dialogo” a senso unico, surreale e ironico, che riflette in maniera critica e sarcastica sull’attuale stato delle cose. A confronto i ragazzi degli anni 90’ con la generazione dei padri e delle madri cercando di capire, con l’occhio ingenuo che solo una principessa della Disney può avere, quanto questa continua evoluzione li stia sostenendo o comprimendo.
A far da guida una bambina normale con la sua famiglia, le sue credenze, le prime volte, le rivelazioni. Attraverso sfide, prove, antagonisti cattivi, mostri, formule magiche, l’eroina della pièce attraverserà con coraggio gli ultimi anni del ‘900.Come ogni Principessa che si rispetti, ad accompagnarla nel suo viaggio, il fidato Aiutante Magico cantautore Nico Maraja, che non solo sosterrà e aiuterà la protagonista ma l’ammonirà, impersonando la voce della coscienza che cerca di orientare le scelte della principessa. Sarà anche il musicista che renderà l’atmosfera incantevole, con canzoni anni 90’ e musiche originali.

IL GIGANTE EGOISTA
Cattivi Maestri (Savona)
Regia di Antonio Tancredi
Commedia
Palco C: 19.30 domenica 27 agosto, Palco A: 22.30 lunedì 28 agosto, Palco A: 22.30 martedì 29 agosto
“Un tempo, un tempo molto lontano abitava la terra il popolo dei giganti” ma siamo proprio sicuri che i giganti non esistano più? Il nostro è un gigante speciale, egoista, che ama il suo giardino sopra ogni cosa e non sopporta che qualcuno lo possa rovinare. Ma vivere significa usare, scalfire e a volte sciupare. Il nostro gigante si accorge che la solitudine è gelo, che i bambini sono calore e che se desideri che i tuoi fiori sboccino devi permettergli di essere accarezzati e, a volte, calpestati. Il nostro gigante capisce tutto questo grazie all’amore dei bambini, che desiderano essere ascoltati da lui, amano giocare insieme a lui, lo cercano, si affezionano e non lo lasciano mai in pace, come fanno tutti i bambini del mondo con i loro giganti.
Due attrici/narratrici attraverso l’utilizzo di pupazzi e oggetti ci racconteranno una delle storie più emozionanti di Oscar Wilde con la leggerezza di due vagabondi che il tempo porta in giro. Le musiche sono sono state composte e suonate al piano da Claudia Pisani, la scenografia di Valentina Albino crea oggetti magici e trasformisti, la regia di Antonio Tancredi mette in luce la poesia che ha reso questa favola eterna.

Io Amo il mio Lavoro
Magdeleine G. Gassino T.se (Torino)
di Marianna Gioconda Rotella e Tommaso Massimo Rotella
Monologo
Palco A: 19.30 domenica 27 agosto, Palco C: 22.30 lunedì 28 agosto, Palco A: 19.30 martedì 29 agosto
Se vi chiedessero della morte? Ma chi, mai, vorrebbe parlare di morte? Una storia in bilico tra razionalità, follia e dissacrante ironia. Una trama che scorre lineare, su quella soglia che ogni essere umano possiede, varcata la quale… Guglielmo Paonessa, per mestiere guida il carro funebre ed è un eccellente lavoratore, il migliore, nel suo campo.

Anche voi siete qui per…
Angelo Callerame (Monterotondo)
regia di Angelo Callerame
Commedia
Palco B: 19.30 domenica 27 agosto, Palco A: 21.00 lunedì 28 agosto, Palco B: 19.30 martedì 29 agosto
Angelo, un giovane ragazzo di 28 anni, si trova nella sala d’aspetto di un’importante azienda di comunicazione, è in attesa di svolgere l’ennesimo colloquio di lavoro. Sarà proprio qui che si renderà conto che, purtroppo, ormai, non basta più avere un buon curriculum ed importanti esperienze lavorative, ma bisogna anche saper scegliere il giusto abito, la pettinatura più consona, le parole giuste da dire e, forse, possedere anche qualche abilità “particolare”…

Voglio vedere una balena
Teatro Peregrino Roma Giovanni Avolio Giovanni Avolio
Monologo
Palco C: 22.30 domenica 27 agosto, Palco C: 19.30 lunedì 28 agosto, Palco C: 22.30 martedì 29 agosto
Ismaele è un uomo comune con una vita semplice. Amante di scatole dentro cui raccoglie oggetti e cianfrusaglie. Attraverso di questi ci racconta la sua storia. Ma quando perde ogni cosa avviene una cosa straordinaria: trova un biglietto per un viaggio: alla ricerca della sua balena bianca.

I Parenti di Averroè
Progetto Aliremote (Prato)
di Elisa Romagnani e Giulia Aiazzi
Performance art
Palco B: 21.00 mercoledì 30 agosto, Palco C: 21.00 giovedì 31 agosto, Palco B: 21.00 venerdì 1 settembre
I parenti di Averroè è una parodia bonariamente perfida sull’incomprensibile e assurdo garbuglio concettuale che caratterizza talvolta alcune rappresentazioni del teatro danza contemporaneo e che rende lo spettacolo una semplicistica somma di “teatro+danza”, in cui il legame tra l’attore che parla e il danzatore che si muove sparisce davanti agli occhi dello spettatore comune.
Capita sempre più spesso di assistere a performance che finiscono involontariamente per suscitare l’ilarità più sfrenata dello spettatore medio che difficilmente possiede i requisiti necessari per comprendere pienamente il pensiero dell’autore. Il pubblico si trova ad uscire dal teatro inesperto e ignorante, violentato da una presunta poetica dell’artista, chiedendosi di fatto se quest’ultima esista davvero o sia soltanto il malefico intento dell’autore di sfinire le meningi dei critici in cerca del significato perduto. Lo schema è costruito attorno a un estratto de Le Città Invisibili di Italo Calvino; Tamara è la città dei segni, il luogo in cui ad ogni simbolo corrisponde qualcosa, nella quale l’uomo non fa “che registrare i nomi con cui essa definisce se stessa e tutte le sue parti”, uscendone tuttavia ignaro di cosa davvero la città nasconda “sotto questo fitto involucro di segni”. La sequenza danzata viene modellata attraverso il testo, svincolandosi progressivamente dal soggetto della narrazione per relazionarsi con i pieni e i vuoti del testo. Suddetto schema si ripete in un crescendo parodistico fino a rompersi, esplodere, schernirsi, sfigurarsi e diventare la caricatura di se stesso, di quel mondo spesso incomprensibile chiamato “teatro danza”. Scherzando su alcune delle dinamiche più comuni del teatro danza, I Parenti di Averroè tenta di alleggerire e riscattare un’arte che a volte si prende anche fin troppo sul serio.

L’imbroglietto – Variazioni sul tema
Habitas (Roma)
di Niccolò Matcovich
regia di Niccolò Matcovich
Commedia
PALCO A: 19.30 mercoledì 30 agosto, 22.30 giovedì 31 agosto, 19.30 venerdì, 1 settembre
L’IMBROGLIETTO è uno spudorato omaggio a Karl Valentin e Liesl Karlstadt, ma anche un “gioco di ruolo” teatrale con un sadico narratore, due pedine… e voi, che delle pedine conoscerete le sorti.

Prove Aperte
Libero Teatro Calabria (Cosenza)
di Max Mazzotta
regia di Max Mazzotta
Commedia
Palco A: 21.00 mercoledì 30 agosto, Palco B: 19.30 giovedì 31 agosto, Palco A: 21.00 venerdì 1 settembre
Prove Aperte racconta le vicende di tre teatranti calabresi Mimì, Cocò e . Carminuzzu (folle regista dei nostri tempi) alle prese con l’allestimento di uno spettacolo da rappresentare in un importante teatro con pochi giorni a disposizione e con una compagnia ridotta al minimo indispensabile. Mimì e Cocò fanno fatica a capire le idee del folle regista, la sua poetica e il suo modo di concepire l’arte teatrale «Un teatro moderno che parla dei tempi moderni» e che si esprime attraverso metafore. Questo li porta a sperimentare, in uno spazio ideale che Carminuzzu chiama Quadrato Magico (il magma della creazione), improvvisazioni semplici e dirette, scelta che lo porterà alla creazione di una nuova forma di teatro che chiamerà Flash Art. Mimì e Cocò vivono il dramma di dover recitare sia sulla scena che nella vita e durante la preparazione di uno spettacolo questo dilemma si fa più stridente, portando i personaggi a compiere azioni la cui irrazionalità sorprende anche loro stessi. E’ proprio durante le prove che vengono fuori tutti i lati oscuri delle loro personalità, permettendo così al pubblico di conoscerli, di amarli, di odiarli, di giustificarne ogni intenzione.
La forza di Prove Aperte sta sicuramente nell’irresistibile, surreale comicità dei personaggi;  la sincerità della loro follia fa sì che ciò che avviene in scena risulti nello stesso tempo del tutto incredibile e assolutamente verosimile. Al di là della risposta che ciascuno spettatore si darà, lo scopo dello spettacolo è proprio quello di stimolare domande e allo stesso tempo raccontare, con l’esplosiva leggerezza della comicità, il dramma della vita nel teatro, le quotidiane difficoltà con cui si scontra chi si rassegna a fare della poesia, del sogno e dell’immaginazione il proprio mestiere; la fatica, l’amore e la follia che ne costituiscono la straordinaria essenza.

Pollini
A.G.M. (Rovereto, Terni)
di Alessia Giovanna Matrisciano
regia di Alessia Giovanna Matrisciano
Multimedia Visual
Palco C: 19.30 mercoledì 30 agosto, Palco C: 22.30 giovedì 31 agosto, Palco C: 19.30 venerdì 1 settembre
La strana storia d’amore di un uomo e una donna inibiti, bloccati, sbagliati. Sbagliati rispetto agli stereotipi di genere che la società propina e che a loro non appartengono. Vorrebbe essere un canto di rivolta e un’esplosione di amore, invece non arriva a diventare né l’uno né l’altro. Un uomo e una donna ironici e satirici, cattivi, stupidi, mediocri, unici, sopraffatti, bisognosi. Spettacolo per due attori e un disegnatore, il quale per tutta la durata dello spettacolo segue, commenta, suggerisce la scena attraverso i suoi disegni realizzati e proiettati dal vivo.

Generazioni
Circomare teatro (Orte, VT)
di Alessandra Cappuccini
regia di Mario Umberto Carosi
Monologo Generazionale
Palco C: 21.00 mercoledì 30 agosto, Palco B: 21.00 giovedì 31 agosto, Palco C: 21.00 venerdì 1 settembre
La vita di tre donne: nonna, madre e figlia. Tre società messe a confronto, ognuna con la propria morale, con le proprie regole non scritte a cui queste donne si ribellano. La nonna vive durante la seconda guerra mondiale, la mamma durante le contestazioni studentesche e la figlia al giorno d’oggi.

Mettetevi in Fila
Associazione Sentiero delle Idee (Roma)
di Anna Mazzantini
regia di Sandro Torella
Commedia – One Woman Show
Palco A: 22.30 mercoledì 30 agosto, 19.30 giovedì 31 agosto, 22.30 venerdì 1 settembre
Nel «One woman show» una donna sola sul palco si rivolge al pubblico con un linguaggio a tratti esplicito, a tratti poetico, esponendosi in prima persona sul delicato tema delle relazioni umane, cercando di abbattere il muro invisibile dell’ipocrisia e della banalità. Lo spettacolo è un viaggio sempre in bilico tra comicità ed eleganza, tra divertimento e riflessione, all’interno dell’universo complesso ed articolato dei rapporti tra uomo e donna. L’autrice smonta con arguzia ed ironia, uno ad uno, i tabù che circondano da secoli la vita delle donne trattando, in modo comico e allo stesso tempo raffinato, temi cari al mondo femminile; Mette in scena la rappresentazione del mondo dell’eros dal punto di vista delle donne!

Il Piccolo Guitto
Massimiliano Aceti (Roma)
di Massimiliano Aceti
regia di Massimiliano Aceti
Monologo
Palco B: 19.30 mercoledì 30 agosto, Palco A: 21.00 giovedì 31 agosto, Palco B: 19.30 venerdì 1 settembre
Massimiliano è un bambino di sette anni, silenzioso e timido. Scopre per caso di avere un grande dono: riesce a imitare con molta facilità la voce degli adulti che lo circondano. Grazie a questa capacità vince le sue paure e trova un posto nel micromondo dei bambini: si cuce addosso il ruolo del “guitto”.
Si immedesimerà a tal punto con questo ruolo da non riuscire più a capire dove finisca “Massimiliano” e dove cominci il “guitto”. La voglia di suscitare le risate dei compagni di scuola lo porterà a essere sempre più lontano dal bimbo introverso che era, ma con molta sofferenza.
La storia inizia con la prima recita di Massimiliano davanti ai compagni di classe: sorpreso dalla maestra a dire parolacce imitando la voce della zia, si giustifica inventando che sta interpretando una scena del “Romeo e Giulietta”. La maestra allora lo costringe, per punirlo, a esibirsi davanti a tutta la classe nella tragicommedia Shakespeariana. Non conoscendo la storia, Massimiliano la inventa e, aiutato dal piccolo amico “Il Marani”, riesce a trasformare una punizione in un grande successo di risate.
Accompagnato dal Marani e da altri amichetti si troverà ad affrontare le avventure e i temi che lo porteranno all’adolescenza: la scoperta della morte, il primo amore, il divorzio, l’invidia, il sesso.
Con l’incredibile ingenuità e genuinità del bambino il piccolo Massimiliano è il protagonista di questo racconto. La vita di un bimbo, dai sette ai dodici anni, segnata dalla leggerezza e dalla tragedia di essere, agli occhi del mondo, solo un guitto.

SECONDA SETTIMANA: 3 SETTEMBRE – 8 SETTEMBRE

Real Lear
IF Prana (Viareggio – Lucca)
di Caterina Simonelli
regia di Marta Richeldi
Teatro Classico / Riscrittura 
Palco A: 19.30 domenica 3 settembre, Palco A: 22.30 lunedì 4 settembre, Palco A: 19.30 martedì 5 settembre
Allora è successo davvero? Perché per me è successo non era una leggenda Lear!Voglio dire, lì si racconta tutto per filo e per segno!
È così che è andata, anche per noi, no? Nonno. Real Lear è una riscrittura che attraversa, in maniera piccola e grande, la storia del Lear di Shakespeare creando nuove leggende, tutte personali e in cui prepotente appare la Realtà. C’è un re, c’è un vecchio e ci sono le figlie di questo re, di questo vecchio. Poi ci siamo noi, gli eredi bastardi. Ci sono parole che volano fra padri e figli, fratture mai più conciliate… e ancora noi che di tutte queste storie, queste leggende, chissà se riusciremo mai a farne qualcosa di buono. Noi i figli di un tempo che non è capace di parlare come sente. We should speak what we feel, not what we ought to say. Un monologo ricco di personaggi. Personaggi reali, personaggi del Bardo e leggende… è una tragedia! Per questo si ride, perché lo aveva già detto Shakespeare, ma tu non puoi proprio farci niente.

Edizione straordinaria
Chiara Catalano (Roma)
di Pier Paolo Fiorini
regia di Francesca Staasch
Monologo Comico
Palco B: 21.00 domenica 3 settembre, 21.00 lunedì 4 settembre, 21.00 martedì 5 settembre
Edizione straordinaria è un monologo – esilarante e drammatico allo stesso tempo – dove la protagonista – Marina Maniscalchi – esplode nelle diverse voci di se stessa, lanciando, un vero e proprio telegiornale dell’interiorità – un telegiornale privato ed intimo che espone, con il sensazionalismo tipico delle edizioni straordinarie, notizie dal suo interno: stralci della coscienza, deviazioni della psiche, piccole esperienze quotidiane, preoccupazioni, desideri, lutti, ricordi, manie di grandezza, momenti di sconforto, conflitti tra l’io, l’es e il super-io, in una sequenza adrenalinica di capriole e giravolte.
La protagonista Marina Maniscalchi lancia il suo telegiornale per tentare di dare importanza ai miseri fatti della sua vita quotidiana, di riflettere sulle proprie contraddizioni, di venire a capo della improvvisa crisi di identità che l’attanaglia.
Nel far questo, travestita da conduttrice snocciola notizie su se stessa, manipola le opinioni, chiama la propria coscienza come esperta in studio a dire la sua, si collega con la parte più esposta di sé inviata sul fronte di guerra, lancia rubriche dello sport, della cultura, della scienza e della moda, cerca appiglio nella sua parte salutista, tenta di mettere ordine al proprio partito interiore così diviso e litigioso, si sforza di immaginarsi aldilà delle proprie ristrettezze, in modo iperbolico, sconfinando in un narcisismo senza vie d’uscita. Vi è sì, implicita nel progetto, una satira sui social network, dove ognuno tenta di dare importanza – a volte con esiti grotteschi – ai fatti della propria intimità e, al contempo, una satira sui telegiornali, che mescolano, in modo bipolare, il frivolo e il drammatico fino a farli annullare tra di loro. Vi è ancor di più, soprattutto, l’idea di mettere in scena il parallelismo comico-tragico tra l’estrema interiorità della coscienza e l’esteriorità del mondo, quasi si articolassero allo stesso modo, con schemi e metodi affini, lì dove il conflitto psichico del personaggio sembra solo un derivato della schizofrenia dell’Occidente.

InFiamma
Compagnia Il Girasole (Nettuno)
di Simone Castano
Dramma
Palco A: 22.30 domenica 3 settembre, Palco A: 19.30 lunedì 4 settembre, Palco A: 22.30 martedì 5 settembre
Una scrittura scenica collettiva nata dall’incontro di tre testi: il “Don Giovanni” di Molière, il “Caligola” di Camus” e l’ “Amleto” di Shakespeare.
InFiamma: la storia di un’umanità, di uomini, alla continua ricerca della propria fiamma, fiamma intesa come libertà. Una serie di personaggi tra i più disparati, un boss, due sorelle, un servitore, un mendicante, che sotto abiti socialmente puliti, mascherano le proprie immoralità; ed un padre che non accetta la condotta morale del proprio figlio, quando in realtà quest’ultimo è l’unico a non lasciarsi sopraffare e a trarre vantaggio dalle paure e dalle debolezze d’una società corrotta. Un figlio che viene salvato dall’immensità; ma era forse meglio l’immenso mare piuttosto che una terra inghiottita dal credo e dalle convinzioni che determinano i limiti e le paure d’ogni uomo?
Qual’è il momento in cui l’uomo viene privato della libertà e quanto si è disposti a lottare, a rinunciare e a pagare, per questa fiamma?

AUDIZIONE
Le Ore Piccole (Roma)
di Chiara Arrigoni
regia di Francesco Toto
Dramma
Palco B: 19.30 domenica 3 settembre, Palco A: 21.00 lunedì 4 settembre, Palco B: 19.30 martedì 5 settembre
In uno scantinato si sta svolgendo un’audizione per un incarico di una sola sera pagato 100.000 euro. Il requisito fondamentale dei partecipanti è uno: essere sieropositivi. Tra i due contendenti, Sarah e Miguel, solo il più motivato – o disperato? – riuscirà a conquistare il posto, dimostrando all’esaminatore che può superare ogni senso di colpa. A poco a poco si svela qual è il misterioso compito: partecipare a un’orgia per ricchi annoiati che vogliono provare qualcosa di forte per sentirsi vivi.

IL CIRCO CAPOVOLTO
Teatro delle Temperie (Bologna)
di Andrea Lupo
regia di Andrea Paolucci
Monologo Civile
Palco A: 21.00 domenica 3 settembre, Palco B: 19.30 lunedì 4 settembre, Palco A: 21.00 martedì 5 settembre
Un vortice in cui memoria, appartenenza, famiglia e sangue si mescolano a guerra, deportazioni, tradimenti, fughe e vendette. Un circo costretto in dieci scatoloni in attesa di liberare tutto il suo carico di storie di umanità, di gioia e leggerezza.

Club 27-a song for no one-
I Cani Sciolti Compagnia Teatrale Artigianale (Roma)
di Luca Pastore
regia di Luca Pastore
Dramma
Palco C: 19.30 domenica 3 settembre, 22.30 lunedì 4 settembre, 19.30 martedì 5 settembre
IL CLUB come un limbo in un tempo sospeso che racchiude le maggiori e influenti personalità dell’ultimo secolo d’arte, delimitato dallo spazio bianco, dalla totale mancanza di confini ai quali gli artisti sono tanto legati e sui quali hanno costruito il loro essere “artista” il DOLORE È BIANCO.

Romeo era grasso e pelato
Titania Teatro (Napoli)
di Davide Sacco
regia di Daniela Cenciotti
Teatro di prosa / Classico
Palco C: 21.00 domenica 3 settembre, Palco B: 21.00 lunedì 4 settembre, Palco C: 21.00 martedì 5 settembre
Due personaggi presi a pretesto dal fantasmagorico mondo shakespeariano, Lady Macbeth e Giulietta messe insieme in un luogo non luogo con una domanda: come è il vostro uomo? Un’ironica indagine su tutte le “idolizzazioni” che le donne spesso fanno degli uomini che gli stanno accanto, tutti belli, tutti forti e sempre eroi, ma ogni tanto capita che non sia così… Spesso… Sempre. Un incontro tra due generazioni di donne che rispolverando il mondo shakespeariano e lo riguardano in ottica ironica e cinica lasciandosi indagare e dandoci una visione probabile o quantomeno plausibile dei comici limiti di questi personaggi in un gioco di porte dell’anima che aprendosi e chiudendosi lasciano entrare tutte quelle contraddizioni che da Shakespeare ad oggi hanno caratterizzato la vita delle donne.

OcchioPin
Rueda Teatro (Pescara)
di Laura Nardinocchi
Dramma
Palco A: 21.00 mercoledì 6 settembre, Palco B: 19.30 giovedì 7 settembre, Palco A: 21.00 venerdì 8 settembre
Una città di provincia. Una società come tante altre.
Tutti credono nei medesimi ideali.
Tutti vivono in case uguali fra loro.
Tutti si vestono, si salutano e camminano allo stesso modo.
Nessuno vuole differenziarsi. È troppo rischioso.
Ma un giovane adolescente decide di provarci.
Riuscirà in questo suo intento?
Lui, ha solo una certezza.
È pronto a combattere.
È pronto a dire la sua.
È pronto ad esprimersi.
È pronto a ribellarsi.
Agendo, forse, qualcosa potrà cambiare. Forse

METAMORFOSYS
TLAB (Roma)
di Vittoria Faro
Performance art
Palco C: 21.00 mercoledì 6 settembre, Palco B: 21.00 giovedì 7 settembre, Palco C: 21.00 venerdì 8 settembre
METAMORFOSYS ripercorre il mito ovidiano in una mutata forma, in una riscrittura scenica performativa, raccontando una nuova genesi dell’umanità proiettata in una delle possibili dimensione del futuro prossimo, quello in cui la realtà fenomenica soccombe alla sua immagine virtuale affidata alla Rete.
Cosa accadrebbe se il mondo per come lo conosciamo dovesse finire? Cosa resterebbe di noi? Che forma assumerebbe la nuova umanità? Che ruolo avrebbe la tecnologia? L’evoluzione tecnologica nella post modernità ha portato l’Uomo ad affidare alla Rete non solo informazioni, dati statistici e numerici, ma l’intero Sapere comune. E sempre più pensieri, ricordi, segreti, relazioni e sentimenti che in rete scambiamo o custodiamo.
“Memoria” è nell’ipotetico futuro prossimo l’unità centrale che conserva i nostri dati, ciò che siamo e la Storia che abbiamo costruito in immateriali e adimensionali impulsi di energia. “Memoria” è summa delle emozioni, dei ricordi, dei pensieri e dei sentimenti che gli esseri umani le hanno affidato nel tempo e che ora trasmette alle nuove creature, prodotti dall’evoluzione umana.
Antiempatici, i nuovi esseri sono schiavi della connessione, attraverso la quale ricercano un’identità e un senso all’esistenza. Memoria è nell’ipotetico futuro la loro divinità, che li ricomprende, li nutre attraverso la connessione del Sapere che fu dell’umanità come l’Albero della Conoscenza che nel mito antico ha condannato l’archetipo umano alla ribellione e alla perdizione.
Gli ovidiani Deucalione e Pirra, primi esseri umani nel mito ovidiano, rinascono in una nuova forma per confrontarsi ancora con il loro creatore nella disperata ricerca di una coscienza di sé e del mondo, per dare finalmente ragione e senso all’essere. Attraverso la costante connessione al dio-macchina sperimentano i nostri pensieri, le nostre emozioni e quanto di noi Memoria conserva: ma non hanno sentimenti per sentire.
In questo la tragicità del loro destino, diversamente da noi esseri mortali angosciati dalla limitatezza temporale, i nuovi esseri sono indifferenti al fluire degli anni, ma condannati ad un’eternità priva di sensazioni e quindi di vita vera. Solo un contatto diretto con la realta’ li portera’ a sentire.
Memoria, come nelle Metamorfosi ovidiane divinità capricciosa e indifferente alle sofferenze che infligge, è nella rappresentazione l’Io narrante che, fuori scena, guarda con occhio distaccato e quasi divertito l’agire delle sue creature. Sara’ attraverso il bestialismo e il ritorno alle origini che la nuova umanita’ ritrovera’ se stessa per scoprire solo alla fine che dietro quella macchina, dietro quella divinita’ non vi era nessun altro se non un uomo anche esso con le sue debolezze.

Regine sorelle
Teatro dell’Osso (Napoli)
di Mirko Di Martino
regia di Mirko Di Martino
Monologo storico
Palco B: 19.30 mercoledì 6 settembre, 21.00 giovedì 7 settembre, 19.30 venerdì 8 settembre
Maria Antonietta e Maria Carolina: figlie di Maria Teresa d’Austria e spose di Luigi XVI e  Ferdinando di Borbone. Due regine, due figlie, ma forse, soprattutto, due sorelle. Da piccole, Antonietta e Carolina erano fortemente legate l’una all’altra, ma vennero ben presto divise dal corso della storia.

La favola di psiche
MAG-movimento artistico giovanile (Roma)
di Flavio Marigliani
regia di Flavio Marigliani
Monologo
Palco C: 19.30 mercoledì 6 settembre, Palco A: 22.30 giovedì 7 settembre, Palco A: 19.30 venerdì 8 settembre
Dopo una lunga serie di peripezie per trovare marito, Psiche e le sue sorelle si sposano. Psiche è la fortunata scelta direttamente da Amore, il “Signore di tutti”, onnipotente e bellissimo dio, che però mette una condizione molto particolare al suo matrimonio. Psiche non dovrà mai vedere il suo aspetto. Infatti Amore non si mostra mai a nessuno, tantomeno alla moglie, nemmeno nei momenti di maggiore intimità. La curiosità di Psiche di vedere quale sia il vero aspetto di suo marito cresce fino al punto che una notte, approfittando del sonno di Amore, la donna accende la luce e infrange il divieto. Psiche scoprirà così il vero aspetto dell’Amore…

Maria Padilha rainha do cabaret
La compagnie de l’hydre (Bruxelles)
di Federica Castellano
regia di Federica Castellano
Performance art
Palco C: 19.30 mercoledì 6 settembre, Palco C: 22.30 giovedì 7 settembre, Palco C: 19.30 venerdì 8 settembre
“Vero o falso, sono io!”, Maria Padilha avvolta da un tessuto rosso, danzando e volteggiando, danza attraverso i suoi ricordi ricostruendo quello che era il suo cabaret, di cui era la regina. Vestita di rosso e di nero, seduta alla tavola di un bar beveva e cantava e viveva di allegria, donna incantevole e signora della magia. E’ nel cabaret che Maria Padilha conquista la sua libertà. Maria Padilha non è di nessuno, appartiene a se stessa.

Oscar W.
Virgolatreperiodico (Roma)
di Andrea Onori, Mariagrazia Torbidoni
regia di Andrea Onori
Monologo letterario
Palco C: 22.30 mercoledì 6 settembre, Palco C: 19.30 giovedì 7 settembre, Palco C: 22.30 venerdì 8 settembre
Partire da Wilde per mettere in scena Wilde, il tutto nelle mani di una sola attrice che, in un susseguirsi di scambi tra persona e personaggio, dà vita a una scena spesso fatta di ribaltamenti e trasformazioni, dove anche il tempo e lo spazio non seguono necessariamente le regole della logica, affidandosi piuttosto al fascino dell’immaginazione e del gioco teatrale.

Le Notti Bianche
ARTre Produzioni (Roma)
di Gabriele Granito
Teatro Classico
Palco A: 22.30 mercoledì 6 settembre, Palco A: 19.30 giovedì 7 settembre, Palco C: 22.30 venerdì 8 settembre
Tratto dal celebre romanzo di Fëdor Dostoevskij, lo spettacolo racconta le quattro notti di due giovani pietroburghesi incontratisi, per caso,  in una magica notte assolata dell’estate russa. Lui è un folle sognatore che vive alla ricerca di un amore non onirico, lei è una ragazza che spera che il suo fidanzato torni per sposarla. Entrambi hanno l’urgenza di raccontarsi per combattere le proprie paure. Finiranno per innamorarsi, fino al ritorno del ragazzo di lei. Il curioso caso di un corteggiamento/innamoramento inaspettato e spiazzante, così elegante ma allo stesso tempo viscerale.

Il Laboratorio della Vagina
ovvero LOTTO per lei
Liberamente ispirato a “I monologhi della vagina” di Eve Ensler
Drammaturgia e regia di Patrizia Schiavo
collaborazione artistica Silvia Grassi e Riccardo Liberati
Palco B: 21.00 mercoledì 6 settembre, Palco C: 21.00 giovedì 7 settembre, Palco B: 21.00 venerdì 8 settembre
Commedia
Prima di poter parlare di noi dobbiamo poter parlare del nostro organo sessuale. Come lo chiamiamo innanzitutto. Quante di voi la chiamano, vagina? C’è ancora qualcuno che la chiama: “boschetto”, “patata”, “patacca”, “patonza”… ? Storie ironiche, incredibili, fantasiose o drammatiche. Da chi ha perso il punto G e va a cercarlo in un laboratorio di sessualità a chi crede che le mestruazioni siano un segno del demonio. Parole che in toni e colori diversi vogliono restituire sacralità al corpo della donna, parole per festeggiarci, parole per sdrammatizzare, ridere, parole per non dimenticare…non dimenticare di essere donna…energia essenziale della vita.

TERZA SETTIMANA: 10 SETTEMBRE – 15 SETTEMBRE

La Rivoluzione delle Sedie
di Massimiliano Aceti
regia di Matteo Nicoletta, Barbara Alesse
Commedia
Palco B: 21.00 domenica 10 settembre, Palco C: 21.00 lunedì 11 settembre, Palco B: 21.00 martedì 12 settembre
Come ci si comporta con un paraplegico arrogante e prepotente?
Siamo in un ufficio del supermercato Eurospin.
Luca (Massimiliano Aceti) è il capo del personale della divisione romana, inflessibile e autoritario.Un cassiere, Matteo (Matteo Nicoletta), entra nel suo ufficio e avanza richieste bizzarre. Luca, stranamente, non lo caccia via. Perché Matteo è seduto su una sedia a rotelle.Ma l’arroganza del disabile è così provocatoria che Luca è costretto a reagire. Da questo primo incontro, che terminerà con il sollevamento di Luca dalla carica di capo del personale e retrocessione a semplice cassiere, inizia tra i due una lotta di potere all’interno del supermercato Eurospin. Ad ossevarli fra gli scaffali, come fosse un arbitro delle loro battaglie, c’è un giovane magazziniere di colore (Federico Lima) che verrà “usato” dai due come ago della bilancia: l’uomo di colore è l’alleato perfetto per conquistare il potere. “La rivoluzione delle sedie” attraverso un turbine di ritmo e divertimento, svela l’ipocrisia del senso di colpa dei normodotati nei confronti dei disabili e verso chi vediamo diverso da noi.

Mi Chiamo Rachel Corrie
Siciliateatro
di Alan Rickman
regia di Antonio Ligas
Teatro Civile / Storia Vera
Palco C: 19.30 domenica 10 settembre, 22.30 lunedì 11 settembre, Palco C 19.30 martedì 12 settembre
Mi Chiamo Rachel Corrie” è il titolo di un testo teatrale curato da Alan Rickman tratto dai diari di Rachel Corrie. Rachel è una ragazza americana, di Olympia, Washington, che nel 2003 decise di unirsi all’ISM: International Solidarity Movement, movimento palestinese impegnato a resistere all’occupazione israeliana usando i metodi e i principi dell’azione-diretta non violenta.
Poco tempo dopo il suo arrivo a Gaza, Rachel venne brutalmente uccisa da un bulldozer israeliano mentre cercava di difendere la casa di una famiglia palestinese usando il suo corpo come uno scudo umano.
La sua vita venne stroncata a soli 23 anni. Sul palcoscenico per raccontare la sua storia: perché il conflitto israelo-palestinese è ancora di grande attualità,
perché quel muro che lei aveva iniziato a veder costruire oggi si staglia alto e deciso per 730 km a rappresentare sempre piu’ l’impossibilità del dialogo tra due popolazioni, perché ancora c’è bisogno di persone come lei, che abbiano il coraggio di toccare con mano la realtà, accompagnati dalla paura e dalla solitudine, ma presenti dove ce n’è bisogno, ognuno col suo modo.

Questa è casa mia
Compagnia Sasiski! (Roma)
di Alessandro Blasioli
regia di Alessandro Blasioli
Teatro Civile
Palco B: 19.30 domenica 10 settembre, Palco A: 21.00 lunedì 11 settembre, Palco B: 19.30 martedì 12 settembre
Questa è casa mia  è il racconto della sventurata storia vissuta da una famiglia aquilana, i Solfanelli, in seguito al terremoto che ha sconvolto l’Abruzzo il 6 Aprile 2009; è la storia di un’amicizia, quella tra Paolo, figlio unico della famiglia Solfanelli, e il suo inseparabile compagno Marco, travolta anch’essa dalla potenza della natura e dall’iniquità dell’uomo.
Il monologo, di carattere civile, è il naturale prosieguo del corto teatrale “A Vostra completa disposizione!”, vincitore di diversi premi e riconoscimenti; mediante la tecnica del Teatro di Narrazione e l’utilizzo di una sola sedia, sono raccontati i momenti successivi al sisma e le scelte dello Stato per farvi fronte attraverso gli occhi del giovane Paolo: gli hotel della costa, le tendopoli ed il progetto C.A.S.E., il Movimento delle Carriole, le New Town.
Un punto di vista nuovo che avvicina il pubblico alla realtà aquilana, la quale porta ancor oggi i segni dell’inefficienza della macchina statale, dell’interessamento attivo della criminalità organizzata e di quello passivo dei Mass Media. Una storia per riflettere e per non sbagliare più, in uno dei Paesi Europei a più alto rischio sismico.

Da Otello
Scritto ed interpretato da: Lorenzo Caldarozzi, Alberto Fumagalli, Federico Gatti, Alice Hardouin Bertini, Francesco Massaro, Silvia Parasiliti Collazzo
Commedia / Classico
Palco C: 21.00 domenica 10 settembre, Palco B: 21.00 lunedì 11 settembre, Palco C: 21.00 martedì 12 settembre
Otello è il proprietario di una trattoria, con lui c’è Desdemona, la sua incantevole compagna. C’è Cassio, il primo chef. Roderigo, il lavapiatti. Emilia, la cameriera e suo marito Iago, l’aiuto cuoco con ambizioni di potere. Tra soffritti, polpette e mollichine di pane, si cucinerà una storia di sospetti, invidie e gelosie. Una saporita rivisitazione dell’Otello shakespeariano, genuina e senza olio di palma.

Giorgio
Garofoli/Nexus (Roma) Nexus
Teatro di parola, performance e installazione
Palco A: 21.00 domenica 10 settembre, Palco B: 19.30 lunedì 11 settembre, Palco A: 21.00 martedì 12 settembre
Terni, fine del millennio. Giuseppe ci racconta il suo rapporto col padre. In bilico fra epopea e ricerca d’archivio, riesamina un’infanzia fatta di sale giochi e battute di caccia, Roger Rabbit e film di Schwarzenegger. Poi l’adolescenza e il declino della Terni post-industriale che puntava tutto sul cinema e il volo. E infine la crisi, reale e simbolica, personale e collettiva, di una generazione divenuta adulta negli anni duemila. Giorgio è uno spettacolo fatto di teatro di parola, performance e installazione.

Barocco Shocking Street
Mestieri Misti (Pesaro)
di Clio Gaudenzi, Francesca Montanari
Commedia
Palco A: 22.30 domenica 10 settembre, Palco A: 19.30 lunedì 11 settembre, Palco A: 22.30 martedì 12 settembre
Barocco Shocking Street è un luogo popolato da un’umanità bruciacchiata, fatta di anime un po’ arrugginite, belle e brutte, buone e cattive, così complesse, a volte perverse ma semplicemente alla ricerca di una mano sulla spalla che sia lì a testimoniare una vicinanza. Un girotondo di sketch di ordinario delirio compongono un variegato affresco di scene di vita realmente accadute e che continuano ad accadere. Vi preghiamo di non giudicare, ma di tentare di vedere, al di là dello squallore, la poesia della miseria umana.

Il tempo è fermo 
Roma
di Pierpaolo Buzza e Dario Folchi
regia di Pierpaolo Buzza
Dramma Romantico Onirico
PALCO A: 19.30 domenica 10 settembre, 22.30 lunedì 11 settembre, 19.30 martedì 12 settembre
Elisa e Leonardo si sono lasciati due anni fa, e molte cose fra loro sono rimaste in sospeso. Lo spettacolo inizia nel momento in cui lei torna a trovarlo, con una visita a sorpresa, nella casa in cui avevano abitato insieme. Piano piano l’incredulità lascia il posto a quello che ha covato sotto la cenere in quegli anni: la rabbia, il dolore, ma anche la felicità di rivedersi e un in fondo a tutto un amore smisurato. La storia è portata avanti dai due colpi di scena che portano la storia su un piano sempre più sospeso dal mondo, e da un finale a sorpresa. “Il tempo è fermo” è un dramma romantico costituito da un atto unico e due attori, per la durata complessiva di 50 minuti.

S. in 5
Teatro Magro (Mantova)
di Flavio Cortellazzi
regia di Flavio Cortellazzi
Performance art
Palco A: 22.30 mercoledì 13 settembre, 19.30 giovedì 14 settembre, 22.30 venerdì 15 settembre
Quattro opere di Shakespeare in 20 minuti. Quattro secoli di William Shakespeare. Quattrocento anni di cultura influenzata dal genio inglese. Teatro Magro gli rende omaggio focalizzando la sua attenzione su quattro tragedie principali dell’autore ed è così che Romeo e Giulietta, Otello, Macbeth e Amleto vengono sintetizzati in cinque minuti ciascuna, cristallizzate in uno schema narrativo quanto mai riconoscibile. Personaggi immortali vengono fatti rivivere attraverso lo stile minimale delle maschere di Teatro Magro. Un meccanismo insolito, dall’ironia sottile, per ripercorrere le nervature di intrecci narrativi scolpiti nell’immaginario collettivo.

Opera Panica
DoveComeQuando Compagnia Teatrale (Roma)
di Pietro Dattola
Commedia surreale
Palco B: 21.00 mercoledì 13 settembre, Palco C: 21.00 giovedì 14 settembre, Palco B: 21.00 venerdì 15 settembre
Tre generali si contendono un soldato, una donna insegue le richieste del suo uomo, una certa storia non va raccontata, voglio il tuo posto!, ci sono rose che colpiscono dritto al cuore, un coltello andrebbe sostituito da un bisturi, Mago maltratta l’Assistente, due ottimisti si fanno la guerra, la genesi e l’apocalisse in tre tragici minuti.
“Una risata amara, una riflessione tragica da situazioni e quadri altamente surreali” – Dramma.it. “Si raccontano l’uomo e le sue relazioni, i suoi tormenti, le insoddisfazioni e le insane passioni” – Informasicilia.it. “Tocca con ironia tragi-comica i temi più significativi della vita dell’uomo” -Saltinaria.it
“Situazioni paradossali e divertenti incantano lo spettatore” – Visionedioggi.it
“Il culmine di un teatro che coniuga l’incanto magico della scrittura e le immagini surrealiste” – Multiversi.info

SISTER(s) – miraggio su strada qualunque
exvUoto teatro (Vicenza)
di Andrea Dellai
regia di Tommaso Franchin
Commedia
Palco C: 19.30 mercoledì 13 settembre, 22.30 giovedì 14 settembre, 19.30 venerdì 15 settembre
Una zona remota. Una civiltà in stato confusionario e razzista. Bruno lavora alla stazione di benzina di famiglia insieme ad Allison, sua sorella. Che succede se una notte Bruno apre il frigo e ci trova dentro la Madonna, un po’ alticcia per di più, che gli intima di farsi suora? Bruno le crederebbe? E Allison? SISTER(s) è un inno alla libertà individuale. È un inno ai legami che ci uniscono e che non oppongono domande. È una storia. Stop. Le cose accadono, punto e basta … chi non si adatta è perduto. E ci piace che sia così.

S Y R I U S
Rosebuds (Dublino)
di Karen Killeen e Romana Testasecca
regia di Karen Killeen
Performance art 
Palco A: 21.00 mercoledì 13 settembre, Palco B 19.30 giovedì 14 settembre, Palco A: 21.00 venerdì 15 settembre
S Y R I U S è la storia di Rasha, una giovane donna siriana costretta a lasciare il proprio paese per trovare rifugio in Europa. La vicenda viene narrata tutta attraverso il movimento e una colonna sonora che segue ogni fase del viaggio. Aspettando una chiamata Matteo Cirillo Roma Matteo Cirillo Matteo Cirillo monologo “Aspettando una chiamata” monologo brillante e ironico sull’attesa del “lavoro della vita” delle giovani generazioni, uno spettacolo scritto e interpretato da Matteo Cirillo. “La Repubblica garantisce a tutti i cittadini il diritto al lavoro”: sulla base dell’articolo 4
della Costituzione Italiana, un ragazzo aspetta fiducioso una chiamata che faccia valere questo suo diritto. “Il vero lavoro è saper attendere” dice più volte il ragazzo che nel frattempo si allena a possibili vite future:con le loro speranze, i loro sogni e le loro paure. Un giovane come tanti che con fiducia attende, ma da quanto tempo aspetta e per quanto tempo ancora dovrà aspettare sono domande che non hanno una risposta. Da bambini sognavamo di fare l’astronauta, il calciatore o il medico; ora il nostro sogno si è trasformato in un “magari mi chiamano a lavorare al call – center”; quelli più “fortunati” vengono chiamati, altri rimangono in attesa. Nell’attesa spesso si è da soli, nella solitudine o ritrovi te stesso oppure ti perdi; nell’attesa i pensieri prendono vita, nell’attesa la speranza è l’ultima a morire. Ma se muore la speranza cosa resta?

H
La Crisalyde (Roma)
di Vania Castelfranchi, Matteo Paino e Claudia Marsico
regia di Vania Castelfranchi
Monologo
Palco A: 19.30 mercoledì 13 settembre, Palco A: 22.30 giovedì 14 settembre, Palco A: 19.30 venerdì 15 settembre
Un famoso primario dalla florida carriera ospedaliera il cui vero nome non verrà mai pronunciato, all’improvviso viene declassato ad archivista. Spezzata la sua identità vengono alla luce le sue frustrazioni, dalle quali riesce a trovare un apparente sollievo costruendosi un amico fantoccio. Chi o cosa sta tenendo in mano le redini della sua vita ora?

The Conductor
LA COMPAGNIE DES DIVINS ANIMAUX (United Kingdom)
di Mark Wallington and Jared McNeill
regia di Jared McNeill
Dramma
Palco C: 22.30 mercoledì 13 settembre, Palco C: 19.30 giovedì 14 settembre, Palco C: 22.30 venerdì 15 settembre
Nel 1941 la città di Leningrado viene messa sotto assedio. Durante i bombardamenti, un compositore lavora al completamento della sua sinfonia per la gente. La vera storia del suono che sollevò l intera città, e di come l’ arte ispirò le persone a rinnovare la fede nella loro dignità e nella propria forza.

GOOSE
La Cavalcade En Scène Neuchâtel (Svizzera)
regia di Ladislaja Pietrangeli
Commedia – Estratto di spettacolo per tutte le età.
Palco C: 21.00 mercoledì 13 settembre, Palco B: 21.00 giovedì 14 settembre, Palco C: 21.00 venerdì 15 settembre
Protagoniste di Goose, maschere larvali da noi costruite, inserite in una gimcana tragicomica tra gli enigmi della vita: miseria o miracolo? Questo è il quesito di fondo su cui si intende sviluppare le vicissitudini bizzarre ed i dubbi quotidiani dei nostri personaggi colti “in preda alla vita”. Quando c’è un dio burlone che gioca a dadi con l’universo, l’uomo gioca a dadi con la propria vita come fosse un gioco dell’oca. Goose ha come obiettivo tematico quello di affrontare questioni critiche in cui l’uomo rimane intrappolato o incerto lungo il percorso della vita. Un presentatore senza testa, un bambino, una donna, un uomo. Uno sguardo assurdo e a tratti toccante sull’inquieto umano vivere.

A Sciuquè
Malmand Teatro/i Nuovi Scalzi (Barletta)
di Ivano Picciallo
Dramma
Palco B: 19.30 mercoledì 13 settembre, Palco A: 21.00 giovedì 14 settembre, Palco A: 21.00 venerdì 15 settembre
Il luogo dove vive l’azione scenica è uno spazio vuoto, colorato da una sparuta presenza di abiti sul fondo. Luci e ombre guidano lo spettatore a prender parte al viaggio inconsapevole di Nicola, alla ricerca di una risposta all’ormai ossessiva domanda, che forse gli ha cambiato la vita: cos’è il gioco? Si delineano momenti apparentemente normali ma di fatto cruciali. L’Infanzia. Nicola, Giacinto, Ciccio, Peppe  e Lucia, cinque amici, un unico intento: giocare.
La Dipendenza. Perché Nicola è caduto nella tentazione del gioco? Un mondo malato, parallelo, fatto di menzogne che un giocatore d’azzardo è costretto a crearsi. Normale corso della patologia.
Un tempo reale, presente, dove si abbandona il ricordo per vivere questa triste verità. Il Gioco nel suo contrasto di senso. Giocando Nicola  è cresciuto e giocando è finito.Perché questo non è un gioco.

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