“Un Ballo in maschera” visto da Cobelli in Ancona


3 Dic 2003 - News classica

Mercoledì 10 dicembre, debutta Un Ballo in maschera di Giuseppe Verdi messo in scena da uno dei pochi Maestri italiani della regia teatrale, Giancarlo Cobelli. L'attesa per questa prima assoluta cresce col passare dei giorni perchè Cobelli è una delle personalità più originali e irriverenti del teatro italiano, da sempre attento a una drammaturgia dei corpi in relazione a tutti gli elementi di una scena di forte suggestione emotiva. La sua lettura del Ballo verdiano non è filologica , affermava qualche giorno fa alla stampa, ma rintraccia i tre filoni dell'opera: il politico, il passionale, l'esoterico . Il suo Riccardo Conte di Warwick è visto a tutto tondo, compreso il lato oscuro del potere, quello che riempie le prigioni di condannati, in una Boston del Settecento dove la schiavitù dei neri si fa decorativismo, ora frivolo ora sensuale. Il sentimento che lega Riccardo ad Amelia è passione travolgente per entrambi, lei è pronta a sfidare l'orrido campo pur di svellere dal suo cuore un' incontenibile trasporto, lui a trovare ragione di una festa da ballo solo nella presenza di lei. Infine la maga Urlica, con le sue evocazioni sataniche, può contare su un asservito coro di affiliati ai misteriosi e cupi riti divinatori. La scenografia di questo spettacolo forte è di Antonio Fiorentino, altra firma nota nel panorama teatrale, creatore di elementi di grande potere evocativo e suggestione. I ricchi costumi dai riconoscibili riferimenti pittorici e storici (non filologicamente legati al libretto di Antonio Somma, ma aderenti alla lettura di Cobelli) sono di Alessandro Ciammarughi. La guida dell'Orchestra Filarmonica Marchigiana è affidata a un direttore di classe come Donato Renzetti. Mentre il Maestro Carlo Morganti dirige il Coro Lirico Vincenzo Bellini .
Gli interpreti, infine. Il tenore Marco Berti (Riccardo), voce potente e pulita che, subito dopo Ancona, partirà alla volta del newyorkese Met dove Placido Domingo dirigerà Madama Butterfly. Il soprano russo Tatiana Serjan (Amelia), segnalata in diversi premi come voce verdiana e reduce dall'importante affermazione come Lady Macbeth al Regio di Torino. Il baritono Stefano Antonucci (Renato), noto al pubblico marchigiano in quanto protagonista, tra l'altro, in Lucia di Lammermoor e Traviata durante la scorsa Stagione Lirica allo Sferisterio di Macerata.
Lo spettacolo viene realizzato in coproduzione con la Fondazione Lirica Teatro Verdi di Trieste (figurerà nel cartellone lirico di Trieste nel 2005). Alle Muse, replica sabato 13 e martedì 16 dicembre.

Info:
Biglietteria in via della Loggia, tel. 071.52525.
Ci sono ancora gli ultimi posti in seconda galleria sabato 13 e posti in terza galleria nelle tre serate.
I biglietti si possono acquistare anche telefonicamente e pagare con carta di credito o bonifico bancario.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *