Splendido spettacolo “Il silenzio grande” ad Osimo


di Roberta Rocchetti

26 Gen 2022 - Commenti teatro

Al Teatro La Nuova Fenice di Osimo è andata in scena la bellissima commedia di Maurizio de Giovanni Il silenzio grande, per la regia di Alessandro Gassmann. Grande successo per un’opera che ha mandato in delirio gli spettatori divertendo e facendo molto riflettere.

(ph Manuela Giusto)

Maurizio de Giovanni è autore partenopeo ormai conosciuto da tutti per le serie di romanzi come Ricciardi, Mina Settembre o i Bastardi di Pizzofalcone che hanno dato spunto ad alcune delle serie più seguite in tv negli ultimi tempi e che hanno contribuito molto all’attuale Napoli renaissance. Alessandro Gassmann attore che non ha bisogno di presentazioni e che dei Bastardi di Pizzofalcone è stato uno dei protagonisti partorisce un’idea e chiede a de Giovanni di scrivere qualcosa per il teatro di cui lui poi ha intenzione di curare la regia, de Giovanni scrive Il silenzio grande.

È questa in breve la genesi della bellissima commedia a cui abbiamo assistito nella serata di martedì 25 gennaio al Teatro La Nuova Fenice di Osimo, commedia dalla quale è stato tratto anche un film, purtroppo distribuito poco e male negli ultimi mesi dello scorso anno, ma che invitiamo a cercare a chi non potesse recarsi a teatro, luogo che rimane sempre e comunque il miglior distributore di meraviglie.

Valerio Primic, questo il nome del protagonista è interpretato da un fenomenale Massimiliano Gallo, attore che sta vivendo il proprio momento d’oro, abbiamo visto anche lui nei Bastardi di Pizzofalcone, lo abbiamo visto in Imma Tataranni sostituto procuratore, nella trasposizione cinematografica del Sindaco del rione Sanità tratto dalla pièce di Eduardo De Filippo e ultimo di una lunga serie di film nel poetico È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino. Nella commedia di Maurizio de Giovanni Gallo è stato un protagonista impeccabile, dai tempi recitativi senza una sbavatura, con momenti di vero virtuosismo, non intervallando comico e malinconico, ma in grado di creare una fluida interazione tra stati d’animo opposti che rimandano un po’ alla dolente ironia di Eduardo. Con lui Stefania Rocca che interpreta Rose moglie di Primic, Jacopo Sorbini nel ruolo del figlio Massimiliano e Paola Senatore in quello della figlia Adele, chiude il cast una stupefacente Antonella Morea nel ruolo di Bettina, la domestica.

Attrice dalle molteplici sfaccettature Antonella Morea e dal prestigioso e sterminato curriculum srotolato tra teatro e tv (ricordiamo con particolare piacere il ruolo della lavandaia invidiosa nel capolavoro di Roberto De Simone La Gatta Cenerentola) è stata spalla fondamentale, una coprotagonista di grande lusso e di grande arte teatrale.

La commedia prende vita e si svolge all’interno di una sola stanza, lo studio – biblioteca di Valerio, padre di famiglia poco presente alla vita quotidiana dei congiunti a causa dell’immersione totale nel mondo letterario che è per lui fonte di cospicuo guadagno e contemporaneamente fuga dalla realtà, i familiari  si alternano entrando e uscendo dalla sua stanza dalla quale il protagonista non è uscito negli anni praticamente mai, mettendo in luce le proprie nevrosi in una sorta di dialogo con il capofamiglia che è più un monologo, la moglie lo accusa di non esserci mai stato davvero e di essersi occupato solo del sostentamento economico del nucleo familiare, sostentamento che comunque per qualche motivo sta venendo a mancare, tanto che lo informa della volontà di vendere la casa lussuosa nella quale vivono, il figlio gli comunica le proprie frustrazioni dovute all’impossibilità di reggere il confronto con un padre famoso e apprezzato ovunque, la figlia giovanissima di essere invano alla ricerca di una figura maschile che possa emulare quella paterna, tanto da incappare nel contrattempo di rimanere incinta di un facoltoso e sposato settantenne. L’unica che pare avere un briciolo di comprensione empatica per Valerio è Bettina, la domestica. Con lei Primic ha l’unico dialogo vero, le espone il proprio disagio rispetto alla lontananza siderale dalla vita della famiglia e Bettina a questo proposito, dall’umile mondo del proprio universo istintivo senza basi culturali gli espone la propria teoria dei silenzi, i quali dice, da tanti piccoli diventano un unico silenzio grande, tante piccole incomunicabilità, tante cose non dette divengono un muro impenetrabile, per questo non bisognerebbe lasciare che il silenzio si insinui nella vita delle persone che vivono sotto lo stesso tetto.

Il finale lo lasciamo sospeso per chi avrà voglia di vedere questa commovente, malinconica e divertentissima commedia, noi possiamo dire di aver visto e sentito in un teatro gioiosamente pieno, il pubblico ridere a crepapelle, sospendersi costernato, uscire commosso ed entusiasta dopo aver tributato a tutti gli interpreti applausi sinceri e prolungati. Un racconto che si fa comprendere senza inutili psicanalismi, senza narcisismo autoriale, de Giovanni non “fa de Giovanni” ma si preoccupa di fornire allo spettatore qualcosa che arrivi nelle zone dove teniamo celate le angosce e le elabora con una soavità taumaturgica, Gassmann ha creato una regia dalle dinamiche drammaturgiche perfette, evocative e scandite con tempi di chi dimostra di non essere regista per caso, il tutto arriva come un treno nella zona da cui scaturiscono i sentimenti e mentre impegnati a seguire la trama abbassiamo le paratie di difesa de Giovanni ci colpisce alle spalle e ci affonda, bordata a tradimento che forse lascia un segno in più a chi sa cosa significhi dover lasciare per sempre la casa dove si è trascorso un pezzo fondamentale della propria vita senza avere più la possibilità di tornarvi, e chiudendo la porta per l’ultima volta sa di non lasciare solo vuoto, solo muri, ma qualcosa di più, molto di più.

Il silenzio grande di Maurizio de Giovanni

  • Regia: Alessandro Gassmann
  • Con: Massimiliano Gallo, Stefania Rocca, Jacopo Sorbini, Paola Senatore e Antonella Morea
  • Assistente alla regia: Emanuele Maria Basso
  • Scene: Luca Amodio
  • Costumi: Mariano Tufano
  • Light Designer: Marco Palmieri
  • Suono: Marco Palmieri
  • Elaborazioni Video: Marco Schiavoni
  • Musiche originali: Pivio & Aldo De Scalzi
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2 responses

  1. Tirreno ha detto:

    Bella recensione. Molto partecipata

    1. Roberta Rocchetti ha detto:

      Grazie mille.

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