Primo Premio Internazionale Maria Malibran alla carriera 2025


di Elena Bartolucci

2 Lug 2025 - Commenti classica, Varie

Cinque eccellenze sono state premiate ad Altidona per le loro longeve carriere artistiche nel mondo culturale e musicale.

(Foto di Adriano Parenti – Crevida – Altidona)

I premiati; da sx: Piero Mioli, Wilma Vernocchi, Paolo Sabbatini, Bruno de Simone

Altidona (FM) – domenica 29 giugno 2025 presso la Sala colonna dell’Accademia Musicale Internazionale Maria Malibran ha avuto luogo il terzo appuntamento del “Salotto Malibran – Serata di Gala”, che in questa occasione speciale ha inaugurato la prima edizione del prestigioso Premio Internazionale Maria Malibran alla Carriera 2025 dedicato a coloro che hanno speso la propria vita per la musica sia come professionisti che come amanti di questa arte.

Un evento di grande risonanza con cui è stata sottolineata la volontà sia degli organizzatori che del comitato tecnico-scientifico di celebrare ben cinque eccellenze artistiche e culturali.

I Premi realizzati da Andrea Salvagno della Fornace “Anfora” di Murano

Il premio consiste in una magnifica Palma in vetro di Murano, lavorata a massello con foglia d’oro, realizzata appositamente dal Maestro vetraio Andrea Salvagno della Fornace “Anfora” di Murano, appartenente alla famiglia Ferro, attiva nell’arte del vetro dagli anni Settanta. La palma, simbolo di vittoria e trionfo fin dall’epoca dei Greci e Romani, si collega anche alla tradizione del territorio marchigiano, noto come la Riviera delle Palme, che si estende lungo le coste del Piceno.

Questo premio è stato concepito come un tributo alle personalità che, con talento e dedizione, hanno lasciato un’impronta indelebile nel panorama culturale e musicale a livello globale.

Rossella Marcantoni

Il Comitato Tecnico-Scientifico dell’Accademia Malibran che lo ha assegnato è composto da Ilia Kim (pianista coreana di fama internazionale), Rossella Marcantoni (soprano e docente di canto presso il Conservatorio Statale di Musica F. Morlacchi di Perugia nonché fondatrice, presidente e direttrice artistica dell’Accademia Malibran), Rocco Pagliarini (consulente artistico dell’Accademia Malibran), Sandro Pezzoli (gallerista e collezionista di vetro d’arte milanese e membro del Comitato Vetri di Laguna di Venezia e del Comitato Nazionale Italiano dell’Association Nationale pour l’Histoire du Verre il cui contributo è stato fondamentale per far nascere questa iniziativa al fine di sostenere la missione della Malibran nel promuovere la divulgazione di cultura e musica nelle Marche) e Andrea Zepponi (scrittore, musicologo e giornalista, dedito alla riscoperta e allo studio di musicisti e cantanti del passato).

La serata ha avuto inizio con un assaggio musicale offerto dal talentuoso pianista Davide Martelli, il quale ha stupito gli astanti in sala con la sua maestria eseguendo in maniera molto delicata l’Adagio dalla sonata per organo BWV 528 di J.S. Bach e A. Stradal e subito a seguire ha regalato tutta l’energia di Montecchi e Capuleti da Romeo e Giulietta op. 75 di S. Prokofieff.

Alessandra Callarà, voce narrante della serata, ha successivamente declamato con grande intensità e una dizione perfetta una breve ode in memoria di Maria Malibran intitolata appunto Oh Malibran!, i cui versi sono stati scritti da Giovanni Roverella. Il professor Piero Mioli ha poi aggiunto qualche chicca su questa grande figura femminile, raccontando infatti di come un’artista vissuta così poco sia entrata subito nella leggenda: fu infatti una delle vere prime donne della scena musicale in grado di cantare di tutto, sia come soprano che come contralto. Morendo giovanissima non fece mai in tempo a strutturarsi a tal punto da creare dei personaggi rossiniani stabili, eppure arrivò a cantare i grandi personaggi belliniani, dimostrando di essere una donna di carattere e un vero e proprio monumento di arte scenica.

La premiazione è poi finalmente entrata nel vivo e la prima a essere insignita del prestigioso riconoscimento è stata Fiorenza Cossotto, considerata uno dei più grande mezzosoprano del Novecento, nota per le sue interpretazioni magistrali e la sua notevole presenza scenica. Purtroppo, sia per il caldo che per l’età avanzata non è riuscita a essere presente ma si è comunque collegata simpaticamente al telefono, concedendosi anche ad alcune domande di Zepponi in merito alla sua longeva carriera artistica.

Wilma Vernocchi

Subito a seguire si è proseguito con il premio a Wilma Vernocchi, soprano di fama internazionale e celebre interprete del repertorio pucciniano che, dopo aver raccontato alcuni aneddoti della sua carriera insieme a Zepponi, ha omaggiato il pubblico in sala eseguendo tre arie del grande liederista Francesco Paolo Tosti: Ancora su testo di Pagliara, Ideale su testo di Carmelo Enrico e Tristezza su testo di Mazzola.

Con una voce davvero limpida e impeccabile, la Vernocchi ha dimostrato di avere ancora una presenza scenica potente ed elegante regalando un’interpretazione molto pulita e contenuta sia nelle note basse che negli acuti moderati.

È stato poi il momento di Piero Mioli, storico della musica, saggista, divulgatore e uno dei più apprezzati musicologi italiani che, con l’attività di insegnamento e il suo vasto lavoro di ricerca e approfondimento storico-letterario, ha arricchito in modo significativo il patrimonio della musica italiana e internazionale come emerso anche dal breve scambio di battute con Andrea Zepponi.

Piero Mioli e Andrea Zepponi

Prima di proseguire con le altre premiazioni, Martelli è tornato al pianoforte per eseguire in maniera magistrale Tre preludi di G. Gershwin regalando una performance piena, intensa e funambolica.

Si è poi proseguito con Paolo Sabbatini, diplomatico e ambasciatore per i rapporti culturali tra Italia e Cina dell’Istituto Mondiale per la Sinologia, che ha ricevuto questo premio in quanto figura di rilievo in campo internazionale: con oltre quattro decenni di carriera alle spalle ha coniugato competenza, passione e visione strategica contribuendo alla promozione dei rapporti culturali tra l’Italia e il resto del mondo, ricoprendo ruoli di spicco presso enti di grande levatura come ad esempio l’ONU o l’UNICEF nonché organizzando innumerevoli eventi culturali e conferenze a testimonianza del suo impegno alla diffusione della cultura e dei valori del Bel Paese.

Dopo aver omaggiato il pubblico con le sue bellissime parole e alcuni aneddoti legati anche alla figura del grande Maestro Pavarotti, la serata è giunta al termine con la premiazione di Bruno de Simone, baritono di riferimento nel repertorio belcantistico e apprezzato cantante-attore nel panorama operistico mondiale che, dopo aver snocciolato diversi ricordi e pensieri sul mondo dell’opera lirica con Zepponi, si è concesso al pubblico eseguendo due arie di Giochino Rossini: l’aria del quarto atto da Le Nozze di Figaro e l’aria del secondo atto de La Cenerentola.

Il pubblico ha apprezzato moltissimo la grande caratura e la mimica facciale del baritono di origini napoletane, che è riuscito a regalare un’interpretazione di grande livello illudendo gli astanti di essere a teatro nonostante il contesto e soprattutto le dimensioni della sala ne impedissero movimenti più disinvolti.

Sandro Pezzoli

La regia di questa serata, che sarà la prima di una lunga serie di premi dedicati all’arte del canto, porta la firma di Rossella Marcantoni e Sandro Pezzoli. Al termine della cerimonia, è seguito come al solito un brindisi nel Giardino degli Ulivi dell’Accademia Malibran, degustando i pregiati vini Cantatrice e Guarracino, accompagnati dagli Amaretti della Valdaso.

Foto di gruppo con i premiati, il Comitato Tecnico-Scientifico del Premio e i premianti
Un momento confidenziale della serata
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One response

  1. Svetlana Medvedeva ha detto:

    … è stato davvero un Evento straordinario e significativo … il quale ci hanno trasmesso tutta la loro passione e amore verso la Storia e Cultura di Musica Classica… Grazie…

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