Pietro Saino: online il lyric-video di “Autunno giapponese”


a cura di Claudia Erba

30 Gen 2019 - Video

Link al lyric-video:
https://www.facebook.com/pietrosainomusica/videos/393049984803216/

<<Il ritrovamento del vero sé – afferma Pietro Saino – è un percorso denso di mistero ma soprattutto un’occasione di bellezza.
Nel giugno del 2013, “facendo pulizia”, ritrovai un haiku che avevo scritto nel 2006, al ritorno dalle vacanze. Gli haiku sono piccoli poemetti di origine giapponese, volutamente ermetici ed evocativi, che generalmente descrivono uno stato d’animo facendo uso degli elementi della natura che contraddistinguono una stagione dell’anno.
La loro struttura si compone di tre versi da 5, 7 e 5 sillabe.
Il mio haiku recitava così: “sorrisi seduti/su nuvole d’agosto/ora l’autunno”.
Ora, non fate caso al fatto che il primo verso sia di 6 sillabe e che cannai subito la scansione dell’haiku, ero “giovine” e manco me ne accorsi. Il punto è che, rileggendo quell’immagine, pensai che potesse essere bello scrivere una canzone fatta unicamente di haiku e che in qualche modo riguardasse l’autunno. Così fu. Combinazione, era proprio autunno quando iniziai a scrivere. Immaginai di incamminarmi lungo un sentiero ruvido e impervio, un po’ come mi sentivo io nei confronti di troppe cose. E, così come i sentieri possono essere pericolosi e angusti con le loro insidie e i loro rami pungenti, così possono anche improvvisamente spalancarti paesaggi di una bellezza immensa. Questo fu il cuore del pezzo.
Pensai che, malgrado tutto quello che una persona possa passare, la capacità di tenere gli occhi bene aperti sia una grossa qualità da sviluppare perché solo in questo modo si può davvero scorgere la bellezza anche nelle più piccole cose. E la bellezza salva sempre.
A livello musicale è uno dei pezzi più sperimentali dell’album e forse quello che contiene più “tracce”, più elementi suonati. Il mio desiderio era che evocasse mistero, riflessione e misticismo e per fare questo, oltre agli archi interlocutori, ci siamo avvalsi di moltissimi strumenti e suoni.
Già dall’inizio avevo il chiodo fisso di dare alla canzone un ritmo ipnotico e legnoso ma non sapevo che strumento usare. Poi un giorno mi sono messo a cercare in rete dei suoni che avessero a che fare col legno e trovai questa accetta che si abbatte sul ciocco e poi lo spacca in due: era un suono perfetto.
Il resto viene scandito dalla voce femminile che pronuncia la parola giapponese hakinoa (non ho idea se la scrittura sia corretta) che significa “foglia d’autunno”.
Sam Torpedo ha regalato ad “Autunno” la sua sapienza in fatto di percussioni. Tra le varie, suona anche l’udu; una specie di vaso, di origine africana, che fa un suono bizzarro.>>

BIOGRAFIA
La carriera professionale di Saino inizia come autore per “Buona la prima”, programma con Ale e Franz, per passare poi a “Colorado” e al mondoZelig” come autore di un laboratorio di comicità a Rozzano. Firma di alcune telepromozioni di Rai e Mediaset, oltre che di una sitcom su La3, Pietro Saino negli anni si cimenta in moltissime ed eterogenee esperienze professionali che lo portano ad approfondire la curiosità che nutre nei confronti dell’interiorità umana e della creatività: docente per tre anni in un istituto Enaip, curatore della rassegna Cinematografica dell’azienda Ospedaliera di Legnano, Art Director per un accessorio di alta visibilità, aiuto regista, organizzatore di eventi roadshow, vicedirettore in un college inglese e Group Leader per ragazzi in vacanze studio all’estero, Copywriter.
Oggi vive (e scrive) a Magenta. Canta fin da piccolo come esigenza emotiva, fino a perfezionare questa passione con Roberta Mangiacavalli, già vocal coach di Giusy Ferreri.
Nel 2017 ha pubblicato l’album “Canzoni soprappensiero”, edito da “La Stanza Nascosta Records” del musicista e produttore Salvatore Papotto.

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