Più di 10.000 per il Progetto Pollini


Chiara Catalano

27 Mar 2003 - Commenti classica

Roma. Al nuovo Auditorium Parco della Musica , ieri sera si aveva l'impressione di vivere un grande evento mondano: signore e signori ben vestiti, 1200 persone richiamate a teatro dalla meritata fama dell'interprete, ma anche dalla occasione di fare una bella immersione di folla. Poi il brusio, il rumore, il chiacchiericcio, tutto cessa per lasciare aleggiare le magnifiche note di Chopin. E' incredibile quanto silenzio possa esserci in una sala gremita da oltre 1000 persone: il carisma dell'interprete e la magia della musica. Pollini ha concluso ieri il ciclo dei sette concerti previsti dal Progetto, con un recital dedicato a Chopin, forse l'autore che domina più di ogni altro il cuore degli interpreti, e sicuramente l'autore a cui Pollini ha legato il suo nome fin dal 1960 vincendo la famosa competizione di Varsavia. Niente contaminazioni dunque, ieri sera, per Chopin che non si può accostare a nessun altro per la sua lungimiranza e genialità : un programma commovente con una prima parte che includeva anche opere un po' meno inflazionate, come la Fantasia op 49, la Berceuse op 57 e la Barcarola op 60, veri gioielli di lirismo e passione insieme, ma anche di innovazione. Il secondo tempo del recital si è chiuso con la magnificente e terribile Sonata op 35, con la sua Marcia Funebre e il ventoso quarto tempo che lasciano sempre di stucco tutte le platee: tre bis, sempre chopiniani, e il degno trionfo per Maurizio Pollini, fantastico ieri sera, che ci ha regalato un programma veramente complesso, faticoso e ben riuscito (ad eccezione di alcune piccole scelte estetiche, del resto poco rilevanti ed estremamente legate a giudizi di gusto esclusivamente personali).
E' stato un lavoro importante quello che Pollini ha svolto per tutto il mese di marzo all'Auditorium: sette concerti che hanno dato spazio anche ad altri valenti musicisti (i magnifici del Coro Arnold Schoenberg, ad esempio) con programmi che spaziavano dalla musica antica fino al 900 più vicini a noi, e che hanno registrato in tutto un afflusso di ben 10.000 persone: segno che il pubblico romano ha accettato di buon grado la sfida di assistere a concerti che presentassero programmi diversi da quelli che solitamente si sentono nelle sale da concerto.
Un progetto che ha inoltre messo alla prova tutte e tre le nuove sale create da Renzo Piano: un varo molto positivo, ma lo stesso Maestro Pollini afferma che specialmente nella Sala Santa Cecilia, si possono apportare delle migliorie acustiche. Che c'era qualcosa che non andava lo si era capito appena entrati, notando i pannelli di legno dietro al pianoforte, posti lì perchè il Maestro non riusciva a sentirsi bene: del resto, come lui stesso ha detto: Certamente un recital su Chopin è adatto ad un luogo più piccolo di quello dove ho suonato questa sera . Come dargli torto? Ma come rispondere alle pressanti richieste di appassionati ascoltatori che, per questo e per i concerti precedenti, avevano già saccheggiato da tempo i botteghini? Tuttavia i fans più accaniti avranno la possibilità di stringere la mano del Maestro in occasione del suo prossimo concerto (al di fuori del Progetto) il 1 aprile con Sawallisch (in programma il 4 concerto per pianoforte ed orchestra di Beethoven). La prova generale sarà aperta al pubblico, questo sabato, e gli incassi saranno devoluti ad Amnesty International: onore al merito.

(Chiara Catalano)


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