Nostra intervista a Silvio Coppola autore del romanzo “Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico”


a cura di Vincenzo Pasquali

23 Nov 2020 - Libri

Pubblicato il mese scorso il primo romanzo fantasy di Silvio Coppola Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico. L’autore, che abbiamo intervistato, ha composto anche le musiche ispirate al libro.

Pubblicato il 30 ottobre il libro Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico primo romanzo di Silvio Coppola disponibile in libreria e sugli store digitali uscito per la Ruota Edizioni di Roma. Un fantasy young adult che può apprezzare chiunque dai 10 anni in su. L’autore, questa volta in veste di musicista, ha anche composto le musiche originali ispirate al libro, reperibili sulle piattaforme di streaming musicale.

Se la cultura viene percepita come un gioco, senza imposizioni o pretese, probabilmente attecchisce e cresce. Nessuno è se stesso per caso”.

«L’idea di scrivere questo romanzo è nata per caso – spiega Silvio CoppolaLa sera raccontavo storie ai miei bambini e rispondevo alle loro incredibili domande. Loro stavano ad ascoltare incantati. Mia moglie mi disse “Se sei così bravo a raccontare storie, perché non scrivi un libro per ragazzi?” la presi in parola. La stesura del romanzo andò avanti tra slanci d’amore e tristi abbandoni, finché mi trovai a un bivio: terminarlo o abbandonarlo definitivamente? Scelsi la prima opzione, e fu una buona scelta».

La trama

Daniel Dante è un ragazzino di 11 anni, rampollo di una stirpe di librai veneziani. Ha tre amici inseparabili, con cui, per gioco, ha fondato la Compagnia del Lumen Magico. Lui non sa di avere poteri eccezionali, ma lo scoprirà con l’arrivo dal passato dell’affascinante Veronica Franco, poetessa e cortigiana del ‘500 che gli svelerà di essere il Prescelto. Daniel avrà, infatti, il compito di guidare l’umanità a livelli superiori di conoscenza e di ritrovare il De Occulta Mathematica, un testo di un matematico del ‘400, misterioso e apparentemente introvabile che, una volta recuperato, lo aiuterà nella sua missione. Il giovane Prescelto non sarà solo in questa avventura ma, oltre ai suoi amici e familiari del presente, arriveranno in suo aiuto dal passato altri Guardiani del Tempo, tra cui, Casanova e Vivaldi.

L’autore

Silvio Coppola è nato a Salerno. Musicista, scrittore, giornalista e conduttore radiofonico. È stato redattore per riviste specializzate di computer music, ha suonato nei migliori locali e piano bar della Campania, ha collaborato con il grande drummer napoletano Tullio De Piscopo, con cui ha composto due canzoni. Attualmente, racconta storie di artisti e di canzoni sul Blog della Musica e produce un programma radio trasmesso da diverse emittenti. Nella sua vita parallela è laureato in Giurisprudenza ed è stato prima Ispettore Superiore della Polizia di Stato, poi Funzionario giudiziario presso il Tribunale di Salerno. Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico è il suo primo romanzo fantasy, per cui l’autore ha scritto musiche originali, reperibili su tutte le piattaforme digitali.

INTERVISTA

D. Silvio Coppola: musicista, scrittore, giornalista e conduttore radiofonico. Ci racconti la sua formazione che l’ha portata ad essere così poliedrico.

R. Da ragazzino suonavo la chitarra, come tanti, poi iniziai a scrivere canzoni e vinsi le selezioni provinciali di un allora famoso concorso per giovani talenti indetto dalla RCA, mitica casa discografica. Da lì iniziò la mia storia nella musica. I viaggi a Milano, i sogni, lo studio di registrazione, le serate, fino alla collaborazione con Tullio De Piscopo. Intanto, vivevo l’epopea pionieristica delle radio libere e oggi produco un programma trasmesso da molte radio sul territorio nazionale. Negli anni 2000 ho iniziato a scrivere sulle riviste specializzate di computer music, testavo virtual instruments e tenevo corsi di Cubase. Da allora sono pubblicista. Oggi scrivo di musica, cinema e libri sul mio blog e sul Blog della Musica. Tuttavia, pur avendo scritto poesie, racconti, recensioni, testi di canzoni, non ho mai portato a termine un romanzo, pur avendone iniziati tanti. Daniel Dante è la mia prima creatura letteraria.

D. Qual è l’attività che meglio di tutte riesce a fare esprimere il suo mondo interiore?

R. La musica è l’arte perfetta, può far rivivere emozioni dimenticate e comunicare senza parole. Forse è il mezzo attraverso cui si rivela pienamente l’anima di un artista. Credo di potermi esprimere appieno attraverso la creazione di una musica.

D. La letteratura per l’infanzia, che ha una tradizione letteraria di tutto rispetto, è sempre più praticata da una miriade di scrittori troppo spesso improvvisati e non sempre consapevoli della loro responsabilità pedagogica. Che ne pensa?

R. Questo è un argomento delicato, che andrebbe approfondito. I bambini, e i giovani in generale, sono vulnerabili e andrebbero sempre tutelati. Purtroppo, il self publishing e l’editoria a pagamento immettono sul mercato prodotti improvvisati e privi di controllo. Non c’è nessun rispetto per l’infanzia. Il compito spetta dunque ai genitori, che hanno il dovere di tutelare i propri figli.

D. Ci approfondisca di più l’origine e gli sviluppi del suo romanzo Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico.

R. L’idea di scrivere questo romanzo è nata per caso, un po’ di anni fa. La sera mi mettevo nel lettone con i miei bambini, raccontavo storie, leggevo libri, rispondevo alle loro incredibili domande. Insomma, tutto quello che fa un qualsiasi padre che ama i suoi figli. I piccoli stavano ad ascoltare incantati, rapiti dalle mie chiacchiere fantasiose. Mia moglie mi disse: «Se sei così bravo a raccontare storie, perché non scrivi un libro per ragazzi?» La presi in parola, ma senza impegno, come fosse un gioco. La stesura del romanzo andò avanti, tra slanci d’amore e tristi abbandoni, per oltre dieci anni, finché mi trovai a un bivio: terminarlo o abbandonarlo definitivamente? Scelsi la prima opzione, e fu una buona scelta.

D. La miriade di personaggi evocati nel suo libro è stimolante per il lettore portato ad approfondire la loro conoscenza e sicuramente è frutto delle sue incursioni nelle varie arti e nei vari ambiti della storia umana passata e presente. Quale criterio ha seguito per la loro scelta?

R. All’inizio, di certo sapevo soltanto che avrei ambientato la storia a Venezia, perché amo quella città, e che volevo muovermi tra epoche diverse. Da qui l’idea di prendere veneziani famosi per dare fascino alla storia. La costruzione del romanzo è stata complessa. Un lavoro certosino di ricerca e documentazione è alla base di ogni descrizione dei luoghi e dei costumi del Cinquecento veneziano, nonché della Venezia di oggi. Diversi sono stati i sopralluoghi che ho fatto personalmente per verificare l’aderenza delle descrizioni alla realtà. I personaggi che ho scelto per raffigurare i Guardiani del Tempo sono realmente esistiti. Alcuni noti, come Vivaldi e Casanova, altri meno, ma comunque rilevanti nella storia della Serenissima. Mi sono imbattuto casualmente in Veronica Franco. Sono rimasto affascinato da quella donna così forte e moderna per l’epoca in cui ha vissuto. Ho cercato tutto il materiale reperibile che la riguardava, ho letto le sue rime, e ho deciso che sarebbe stata lei la protagonista femminile del romanzo. Infine, l’ipotesi di un ordine mondiale occulto, o di extraterrestri evoluti sbarcati agli albori della nostra civiltà, sono teorie riprese ciclicamente da divulgatori più o meno attendibili. Non so quanto ci sia di vero in tutto questo, sono comunque argomenti affascinanti che mi hanno offerto buoni spunti narrativi.

D. Il genere fantasy è molto presente attualmente nelle produzioni, sia per piccoli che per grandi, che vanno dalla letteratura ai fumetti, dal cinema ai cartoni animati. Ci racconti la sua visione di tale fenomeno.

R. La maggior parte dei ragazzi amano il fantasy e questa è una cosa buona, vuol dire che hanno voglia di sognare. Molti adulti, invece, non sopportano questo genere, forse perché non sanno più sognare e prendono la vita troppo sul serio. Per fortuna ci sono gli eterni ragazzi come me, che amiamo ancora Peter Pan e pensiamo che in fondo basta un poco di zucchero. Spesso siamo noi stessi a rendere la vita difficile, quante volte da uno sportello di un ufficio o di una banca ci sentiamo dire “non si può fare”, mentre basterebbero cinque minuti per risolvere il problema. Ecco, ci vorrebbe un po’ di fantasy in più nella vita di tutti i giorni.

D. Progetti futuri?

R. Ora sto scrivendo il secondo libro della saga e questa volta Daniel sarà a Firenze, per cui sono totalmente immerso nelle cose fiorentine. Vorrei che la serie comprendesse cinque volumi (il termine pentalogia è proprio brutto) per muovermi fra cinque diverse città italiane. Spero di riuscirci. Intanto, continuo con la musica, la radio e le recensioni. Ancor prima, però, devo dirvi grazie per questa interessante intervista.

Grazie a lei e in attesa dei prossimi lavori…in bocca al lupo!

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