Missa Solemnis Resurrectionis per il Giubileo 2000


Alberto Pellegrino

13 Set 2001 - Commenti classica

La musica sacra d'autore non ha più la Chiesa cattolica che è stata fino al secolo scorso il suo committente più antico ed illustre. Questo genere musicale è stato sostituito nell'attuale liturgia da canti in volgare, la cui esecuzione è affidata ai fedeli di solito accompagnati da un organo elettrico o elettrificato, oppure da chitarre. Per ovviare a questa carenza vi è stato il lodevole intervento della Sagra Musicale Umbra, che ha affidato al suo direttore artistico Carlo Pedini il compito di coordinare, in occasione del Giubileo, la composizione di una Missa Solemnis Resurrectionis affidata a ben otto compositori dell'ultima generazione (tutti nati negli anni Cinquanta e Sessanta): Marco Betta, Fabrizio De Rossi Re, Carlo Galante, Carlo Pedini, Giovanni Sollima, Giampaolo Testoni, Marco Tutino e Paolo Ugoletti. Questa opera, pubblicata dalla Casa Musicale Sonzogno e raccolta in un compact disc della Sagra Musicale stessa, è stata eseguita per la prima volta il 16 agosto a Roma nella Piazza del Campidoglio ed è stata ripresa a settembre, durante la Sagra Musicale Umbra, nella chiesa monumentale di S. Pietro a Perugia. Eseguita dall'Orchestra e dal Coro della Sagra Musicale, rispettivamente diretti da Fabio Maestri e Marcello Marini, la Missa è costituita da composizioni originali e da rielaborazioni in chiave contemporanea di brani in gregoriano (Resurrexi, Gloria, Victime paschali laudes, Pater Noster, Ita Missa est). Ogni autore ha avuto la possibilità di esprimersi secondo le proprie caratteristiche stilistiche e creative con risultati che riescono ad integrarsi stilisticamente pur mantenendo una inevitabile eterogeneità . Nel suo complesso la composizione assume una notevole rilevanza e un sicuro fascino, anche se si passa da brani molto articolati e complessi ad altri che non presentano particolari difficoltà , tanto da poter essere eseguiti, secondo tradizione, da formazioni corali amatoriali. Vi sono inoltre all'interno della Missa momenti di grande intensità meditativa (il Kyrie e l'Agnus di Marco Tutino) seguiti da altri di festosa ritmicità come l'Alleluia di Giovanni Sollima, di purezza e luninosità come il Laudate Dominum di Ugoletti o di solenne grandiosità come il Resurrexi di Betta.
Questa pagina di musica sacra è pertanto destinata a rimanere nella storia musicale italiana, perchè rispecchia un bisogno di spiritualità presente nella società contemporanea al di là delle stesse fedi religiose (non tutti i compositori sono credenti) e costituisce in qualche modo una risposta all'invasione di musica mercificata, plateale, di moda come sostiene Sollima che rischia si sommergersi ed inaridirci. Un aspetto particolarmente interessante ed innovativo, rispetto alla tradizionale musica sacra, è costituito anche dalla parte orchestrale, poichè per l'esecuzione è stato scelto un organico inconsueto che vede, accanto agli archi e all'organo, la presenza di flauti, clarinetti, fagotti, saxophoni, corni, trombe e tromboni, che contribuiscono a rendere più attuale l'intera composizione, segnando un netto confine di demarcazione con la tradizione sinfonica dell'Ottocento.

(Alberto Pellegrino)


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