Milano: ultimi due concerti per “Aperitivo in musica”


8 Feb 2003 - News classica

Milano
TEATRO MANZONI
Via Manzoni, 42
Domenica, 16 febbraio 2003, ore 11.00
Domenica, 23 febbraio 2003, ore 11.00

Domenica, 16 febbraio 2003, ore 11.00
Oltre i confini
DAVID KRAKAUER & “KLEZMER MADNESS!”

clarinetto
David Krakauer

chitarra
Sheryl Bailey

fisarmonica
Will Holshouser

contrabbasso
Mary Ann McSweeney

batteria
Michael Sarin

Klezmer, N. Y.

“Aperitivo in Concerto”, domenica 16 febbraio 2003, alle ore 11.00, presso il Teatro Manzoni (via Manzoni, 42) presenta per la prima volta a Milano lostraordinario gruppo guidato da colui che è incontestabilmente uno fra i più grandi e virtuosi clarinettisti del mondo, nonchè il più innovativo e
stimolante interprete di quell'affascinante esperienza musicale ebraica che è il cosiddetto klezmer: David Krakauer. Erede spirituale dei grandi clarinettisti popolari ebrei (da Dave Tarras a Naftule Brandwein), per anni acclamato solista di un celebrato gruppo quale
i Klezmatics, Krakauer -fortemente influenzato anche da un leggendario jazzista come Sidney Bechet-pone la sua tecnica fenomenale e la sua indiscutibile capacità improvvisativa e idiomatica al servizio di un'intelligente, arguta rivisitazione di quella cultura musicale di derivazione yiddish sorta secoli fa nell'Est europeo e perpetuatasi fino ai
giorni d'oggi con il suo immenso patrimonio di musiche, canti e danze gioiose, dolorose, frenetiche ed estatiche. Krakauer rilegge tale poetico patrimonio come può farlo un artista ebreo pienamente inserito nella cosmopolita e modernissima realtà di New York:
ritmi funky, la lezione del jazz e del blues, la forza espressiva delle nuove culture urbane si fondono alla tradizione e a complesse memorie
culturali, senza scontrarsi ma anzi, raggiungendo un equilibrio che oltretutto mantiene intatta una eccezionale, persino esaltante carica spettacolare nel delineare una realtà che si fa al contempo radicalmente metropolitana e nostalgicamente tradizionale. Ne scaturisce un quadro musicale di straordinaria ricchezza e impatto emotivo che non può lasciare indifferenti, sia per la bellezza dei materiali musicali, sia per la drammatica spettacolarità con cui vengono illustrati.

DAVID KRAKAUER
Nato a New York nel 1956, David Krakauer è uno fra i più grandi clarinettisti viventi, sia in ambito klezmer che in quello accademico. Dotato di tecnica pressochè impareggiabile, egli si fa apprezzare anche per l'intensità drammatica che arricchisce ogni sua interpretazione di un'inusitata dimensione spettacolare ed emotiva. Dopo studi compiuti al conservatorio di Parigi, si è diplomato e
specializzato alla Juilliard School of Music, sotto la guida di Leon Russianoff. Attualmente è membro del corpo insegnante di istituzioni come la Manhattan School of Music, il Mannes College of Music e il Queens
College. E' stato grandemente influenzato anche da artisti come Louis Armstrong, Buddy DeFranco, Sidney Bechet, Coleman Hawkins, John Coltrane, James Brown
Di Krakauer va ricordata la lunga militanza in un celeberrimo gruppo klezmer come i Klezmatics (e che è testimoniata da incisioni di rilievo come Rhythm and Jews e Jews with Horns, ambedue pubblicate da Piranha Records), ma non vanno trascurate le sue collaborazioni con il Kronos Quartet (eccezionale la realizzazione di The Dreams and Prayers of Isaac
the Blind diOsvaldo Golijov), l'Eroica Trio, la Chamber Music Society of Lincoln Center, New York Philomusica, il Quartetto Arditti, la Brooklyn
Philharmonic, l'Empire Brass Quintet, l'American String Quartet, l'Aspen Wind Quintet, il Mendelssohn String Quartet, Bang On A Can, Itzhak Perlman,
Music from Marlboro, il noto chitarrista Elliott Sharp, il Martha Graham Ballet, il Tokyo String Quartet, il sassofonista e compositore John Zorn,
il leggendario compositore John Cage, il pianista algerino Maurice El Medioni, che lo hanno portato ad esibirsi nelle più importanti sale concertistiche del mondo. Aprezzatissimo interprete sia dei classici accademici che del repertorio contemporaneo, da Brahms, Bartà k e Messiaen a Cage, Berio e Nancarrow,
Krakauer negli ultimi anni si è particolarmente concentrato sull'esplorazione del repertorio a lui più caro, quello del klezmer, realizzando svariate quanto aplaudite incisioni, A New Hot One e The Twelve
Tribes (Label Bleu), Klezmer, N. Y. e Klezmer Madness! (Tzadik), nonchè dedicandosi all'insegnamento di esso, soprattutto in Polonia.

SHERYL BAILEY
Strumentista di eccezionale valore, la giovane chitarrista Sheryl Bailey è fra le più apprezzate improvvisatrici di New York. Influenzata inizialmente
dal rock ma particolarmente versata nel linguaggio boppistico, si è diplomata al Berklee College of Music di Boston; dopo aver vinto nel 1995 il terzo premio al Thelonious Monk International Jazz Guitar Competition,ha collaborato con artisti di fama come George Garzone, Dwayne Burno, Billy Drewes, Dennis Chambers, Gary Thomas, Richard Bona e, naturalmente, David Krakauer. Si dedica intensamente all'insegnamento: in tal campo ha lavorato presso
il Conservatorio di San Pietroburgo, l'università del Maryland, la Towson University, il Berklee College of Music.

WILL HOLSHOUSER
Nato nell'Arkansas nel 1968, William Holshouser è uno fra i più innovativi ed affermati fisarmonicisti sulla scena musicale contemporanea. Allievo del noto virtuoso di fisarmonica William schimmel, ha studiato anche composizione sotto la guida di Anthony Braxton. Oltre alle collaborazioni
con David Krakauer e con il gruppo rock Brock Mumford, ha lavorato ed inciso con Andy Statman, Ron Horton, Dave Douglas, Phillip Johnston, Lenny
Pickett, Folksbiene Yiddish Theater, la Raymond Scott Orchestrette, David Garlan, Michael Hashim, Ronnie Spector ed altri ancora.

MARY ANN MCSWEENEY
Nata in California, Mary Ann McSweeney è affermatissima contrabbassista, oggi attivissima sulla scena musicale di New York. Allieva di Ray Brown e di John Clayton, ha compiuto studi musicali a Northridge, presso la California State University. Dopo oltre dieci anni di attività a Los Angeles, si è di recente trasferita a New York, esibendosi anche in alcuni fra i più importanti festival musicali internazionali; ha lavorato ed
inciso con artisti del calibro di Dizzy Gillespie, Jack Sheldon, Leonard Bernstein, Lalo Schifrin, John Willians, oltre ad essere attiva come
orchestrale per produzioni di Broadwy quali You're a Good Man Charlie Brown , Sunset Boulevard e Kiss Me Kate. E' moglie del trombonista Mike Fahn.

MICHAEL SARIN
Nato in California nel 1965 ma allevato a Seatlle, Michael Towne Sarin è fra i migliori batteristi sulla scena dell'improvvisazione contemporanea:
dotato di tecnica eccellente, è uno strumentista particolarmente raffinato e fantasioso. Trasferitosi nel 1991 a New York, ha collaborato e inciso con i più importanti improvvisatori americani di oggi: Ben Allison, Mark Helias, Dave Douglas, Ray Anderson, Tim Berne, Marty Ehrlich, Brad Shepik, Mario Pavone,
Thomas Chapin, Myra Melford, Ned Rothenberg, Bobby Previte, John Zorn, Erik Friedlander, Mark Feldman, Mark Dresser, il gruppo Sephardic Tinge.
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Domenica, 23 febbraio 2003, ore 11.00
Oltre i confini
DINO SALUZZI

bandoneà n
Dino Saluzzi

chitarra acustica
Josè Maria Saluzzi

contrabbasso
Palle Danielsson

Andina

“Aperitivo in Concerto”, domenica 23 febbraio 2003, conclude la propria stagione 2002/2003 presentando l'eccezionale ensemble guidato dal più grande bandoneonista oggi sulla scena e, incontestabilmente, una delle maggiori figure della
musica argentina, protagonista assoluto dell'innovazione musicale contemporanea: Dino Saluzzi. Erede spirituale non solo dei leggendari tangueros del passato, così come dell'ardito e appassionato sperimentalismo di Astor Piazzola o dell'epica narrativa di un Atahualpa Yupanqui, Saluzzi è il creatore di un poetico mondo sonoro che quasi enciclopedicamente assomma in sè il ricordo delle molteplici tradizioni musicali presenti nella cultura argentina, da quella andina al tango, dal candombe alla milonga, ai suoni della pampa. Autentico
uomo-musica, individuo-strumento, questo straordinario virtuoso rappresenta la musica argentina in tutta la sua estensione, in tutta la sua varietà , in tutti i suoi rapporti con la cultura della grande nazione sudamericana. Nel suo concerto milanese Saluzzi sarà accompagnato dal figlio Josè Maria, eccellente e raffinato chitarrista, e da uno fra i più grandi improvvisatori storici europei, il grandissimo contrabbassista Palle Danielsson.

DINO SALUZZI
Il musicista argentino Timoteo “Dino” Saluzzi -unanimemente considerato il più grande suonatore di bandoneà n vivente- ha contribuito non poco a
sviluppare le fondamentali, e già trasgressive, teorie di Astor Piazzolla. Attualmente è riconosciuto come l'unico musicista che abbia saputo liberare
la ricca tradizione del tango dalle rigide pastoie strutturali, grazie ad una perizia tecnica strepitosa, all'utilizzo di tempi inusuali e di un
fraseggio che sovente sfiora il linguaggio jazzistico.
Ascoltare il bandoneà n guidato dalla versatile sensibilità dell'argentino crea un flusso ininterrotto di stati d'animo, più che di suoni, che con difficoltà permette di sottrarvisi. Saluzzi evita di razionalizzare eccessivamente la propria musica, il suo obiettivo è quello di provocare
una vasta gamma di emozioni in ogni tipo di ascoltatore. Saluzzi si esibisce di rado e quindi quella di Milano è una rara
opportunità d'incontro con uno dei più grandi poeti della musica contemporanea. Nato a Campo Santo, un piccolo villaggio nel cuore della
Cordigliera nella provincia di Salta, in Argentina, il 20 maggio 1935, inizia a suonare il bandoneà n sotto la guida del padre e dello zio,
perfezionandosi una volta trasferitosi a Buenos Aires nel 1952, dove entra a far parte del Trio Carnaval, per poi esibirsi con l'Orquesta Estable di Radio El Mundo (importante emittente radiofonica argentina) fino al 1956, quando fa ritorno alla provincia d'origine. Dopo aver studiato composizione con Jacopo Ficher ed aver fondato un gruppo d'avanguardia denominato Mà sica Creativa, l'incontro senz'altro più rilevante è stato quello con i propositi contaminativi e i profili jazzistici di Gato Barbieri (con il quale partecipa all'incisione di un lavoro di rilevante bellezza come Chapter One: Latin America), a partire degli anni '70. Oltre all'esperienza maturata con Barbieri, si esibisce con Mariano Mores e la Sinfonica de Tango diretta da Enrique Mario Francini, per poi collaborare, una volta fondato nel 1979 il Cuarteto Dino Saluzzi, con musicisti europei quali Pierre Favre, Palle Mikkelborg, George Gruntz, Enrico Rava, e americani
come Charlie Haden, David Friedman, Anthony Cox, Rickie Lee Jones, Al Di Meola. Pensare al tango e alla musica tradizionale delle Ande appare quindi
decisamente riduttivo. Saluzzi continua nella sua opera di liberazione della tradizione dalle sue strutture fisse, pur nel sostanziale rispetto
della stessa. Da un lato, dunque, la tradizione forte e antica della sua terra, l'Argentina e il tango, dall'altro una musicalità curiosa pronta ad
arricchirsi di stimoli imprevisti: queste sono le peculiarità di un musicista affascinantemente fuori della norma: Nel respiro naturale del suo
strumento rivivono miti e leggende dell'immaginario latino-americano, che si incarnano in un solismo struggente. La musica di Saluzzi è sincera e passionale e, nella migliore tradizione del tango, parla dritto al cuore, come testimoniano le sue numerose, e tutte eccellenti, incisioni per
l'etichetta ECM.

JOSà MARIA SALUZZI
Strumentista raffinato, fantasioso e di notevoli risorse tecniche, Josè Maria Saluzzi inizia studi musicali all'età di sette anni, concentrandosi
soprattutto sulla batteria e le percussioni. Trasferitosi in Europa, dove continua anche lo studio della chitarra, iniziato a diciotto anni sotto la
guida di Walter Malosetti e Anibal Arias, partecipa a varie realizzazioni discografiche a nome del padre per l'etichetta ECM (Responsorium, Citè de la Musique, Mojotoro), e con lui si esibisce nei più importanti teatri europei.

PALLE DANIELSSON
Fra i più grandi contrabbassisti sulla scena internazionale, Palle Danielsson è nato nel 1946 a Stoccolma, dove inizia gli studi musicali sotto la guida della sorella maggiore, Monica, oggi affermata pianista e compositrice. Si perfeziona poi al Kungliche Musikhà gskolan (Royal University College of Music) della città natale, e a partire dal 1962 si
appassiona al jazz, collaborando con i principali musicisti svedesi. Nel 1965 viene scelto dal leggendario pianista Bill Evans per un ingaggio al
celebre locale Golden Circle di Stoccolma, e compie poi svariate tournèe europee nei gruppi del trombonista Eje Thelin, del batterista Billy Brooks
e del sassofonista Barney Wilen. Definitivamente affermatosi in patria e all'estero, collabora ed incide con il quartetto di Jan Garbarek e Bobo Stenson, prima di venire scelto da Keith Jarrett per il cosiddetto “quartetto europeo” (con Jan Garbarek e Jon Christensen) guidato dal celebre pianista americano, con cui realizza alcune notevoli incisioni per l'etichetta ECM. Collabora ed incide poi (e quasi sempre per la ECM) con Enrico Rava, Edward Vesala, Tomasz Stanko, Collin Walcott e, soprattutto, con il grande sassofonista Charles Lloyd e
con il pianista Michel Petrucciani. A partire dagli anni Novanta fa parte di un applaudito trio formato dal pianista inglese John Taylor e dal
batterista americano Peter Erskine, nonchè del gruppo Nordan, che reinterpreta in chiave improvvisativa materiale musicale folklorico
svedese. Guida inoltre il gruppo Contra Post, con la pianista italiana Rita Marcotulli, il sassofonista Joakim Milder e il batterista Anders Kjellberg.

Info:
tel. 02.21025118
fax 02.21025110
e-mail: aperitivi@fininvest.it


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