“Lucio de Majo, i suoi artisti e la sua fornace” di Sandro Pezzoli
a cura della Redazione
27 Nov 2024 - Senza categoria
Presentato il libro “Lucio de Majo, i suoi artisti e la sua fornace” di Sandro Pezzoli al Mocenigo di Venezia.
Il volume è stato presentato sabato 12 ottobre a Palazzo Museo Mocenigo di Venezia con il patrocinio del Comitato Vetri di Laguna alle ore 18. Si tratta della prima pubblicazione di vetri d’arte sulla fornace muranese de Majo, il lavoro monografico Lucio de Majo, i suoi artisti la sua fornace è stato realizzato dal curatore Sandro Pezzoli.
Una serata memorabile per la storica sontuosa location della presentazione, per afflusso di pubblico tra cui eminenti intenditori di vetro d’arte, per competenza dei relatori e autorevolezza di coloro che, chiamati a parlare, hanno intrattenuto gli intervenuti ricordando l’eccellenza della fornace de Majo.
La prolusione dell’evento è stata elegantemente compiuta dalla Prof.ssa Margherita Tirelli, Presidente del Comitato Vetri di Laguna: l’importanza della produzione de Maio ha uniformato il modo di fare vetro d’arte a Murano e nel mondo fino a oggi e costituisce un tassello ineludibile nella storia del vetro artistico di laguna. Il discorso, stando alla trattazione del libro di Pezzoli, sarebbe immenso perché l’opera consta più di 700 pagine e cerca di ricostruire la vastissima produzione della fornace di Lucio de Majo dagli anni ’80 al 2010. Un ingente lavoro di ricerca che ha coinvolto in prima persona gli artisti che hanno lavorato per la fornace in quegli anni e la famiglia de Majo, i quali tutti hanno fornito materiali, vecchi disegni e foto di archivio e un profluvio di memorie storiche.
Si tratta del primo lavoro monografico sulla produzione di questa fornace. Al pertinente intervento della Tirelli è seguita l’esposizione dello stesso Pezzoli che ha illustrato le varie motivazioni della stesura del libro, tra cui l’omaggio a Lucio de Majo, con il quale ha avuto molteplici rapporti e in secondo luogo per diffondere notizie su quella fornace che, per vari aspetti, è stata all’avanguardia nell’ambito muranese e oltre.
La piacevolezza dell’incontro era dovuta anche al coinvolgimento da parte di Pezzoli di artisti collaboratori e di parenti dello stesso di Majo chiamati a rievocare i momenti salienti e notevoli della loro storia nella ditta e il loro rapporto personale con il titolare. Un pezzo inaudito di storia della vetreria muranese si dipanava davanti agli occhi e le orecchie degli spettatori che avevano inoltre la possibilità di seguire sul grande schermo approntato per l’occasione i prodotti e le peculiarità della produzione de Majo tutti ripresi dalla pubblicazione di Pezzoli.
La fornace de Majo ha lavorato con importanti artisti e architetti per la realizzazione di pezzi iconici della produzione contemporanea muranese. È seguito anche il discorso di Cesare Castelli, Presidente di Milano Makers, il quale ha delineato la importanza della produzione de Majo in un contesto più ampio, quello nazionale e internazionale facendo collimare l’arte del vetro con altre arti, il design e la produzione ceramista con le loro connessioni e correlazioni di tipo artistico e commerciale. Un elemento da non sottovalutare nella rievocazione storica della ditta è appunto quello commerciale che non ha alcun titolo di subalternità rispetto a quelli artistico e creativo.
Nomi come Yoichi Ohira, Maria Grazia Rosin, Danilo De Rossi, Francesco Dei Rossi, Alberto Ricci, Ezio Rizzetto, Carlo Nason (è stato toccante l’intervento della moglie), Toni Zuccheri, Cristiano Bianchin, Roberto Assenza, Orino Favaretto, Fulvio Bianconi e Pino Usicco, il quale ha curato le campagne fotografiche pubblicitarie della ditta, tutti presenti con le loro opere straordinarie nel libro di Pezzoli hanno avuto il loro spazio nella presentazione di un volume ponderoso ma piacevolissimo per il suo formato da tenere in mano e da sfogliare: dopo ogni esposizione dell’operato degli artisti e le foto delle loro opere più rappresentative, presenta agili schede con le loro miniature e i dati tecnici esaustivi con la precisione di un catalogo.
Per fare un po’ di storia la vetreria de Majo nasce nel 1947 per volere di Guido de Majo il quale insieme a Malvino Pavanello costituisce la società de Majo & Pavanello con un numero di dipendenti che supererà nel tempo le duecento unità. Il numero 29 della Fondamenta Navagero, passato dalle mani di Gino Cenedese nel ‘59 a quelle di de Majo, divenne la nuova sede, fin da subito opificio di riferimento e di grande richiamo. Nel 1979 muore Guido e a lui subentrano i due figli Lucio e Federico. Dal 1985 Lucio diventa unico titolare della vetreria de Majo e oggi, in questo volume, egli stesso ci prende per mano narrando le innumerevoli creazioni della sua ditta in vent’anni o poco più tramite gli artisti che hanno lavorato alla de Majo in quel periodo. La voce di Pino Usicco ha ricordato con una certa commozione le sue campagne fotografiche e pubblicitarie svolte per i prodotti de Majo. Questa di Sandro Pezzoli è la prima pubblicazione sistematica e definitiva a carattere monografico sulla ditta de Majo in cui, oltre alla ricerca delle foto, il curatore si è prefisso quella dei disegni e dei progetti delle opere prodotte. Il testo contiene inoltre la ricostruzione di una parte ancora rimasta nell’ombra della biografia di Yoichi Ohira che rivela le sue speciali attinenze con la de Majo.
La seduta della presentazione ha avuto il suo clou proprio con la rievocazione di Usicco e si è conclusa dopo le 19.30 con i saluti istituzionali della “padrona di casa”, Chiara Squarcina, Direttrice Scientifica Fondazione Musei Civici di Venezia.