La compagnia Kataklò: un nome, una garanzia


di Elena Bartolucci

28 Lug 2025 - Commenti danza

L’innovativo linguaggio coreografico di Giulia Staccioli fonde atletismo, tecnica e pura poesia visiva.

FERMO – Mercoledì 23 luglio, presso l’Arena Villa Vitali, è andato in scena per Civitanovadanza lo spettacolo Seasons – Oltre le Stagioni, la nuovissima creazione per Kataklò Athletic Dance Theatre.

Da quasi 30 anni, questa compagnia è un punto di riferimento per le performance dal vivo, proponendo uno stile inconfondibile e coinvolgente che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo.

Nato dalla mente visionaria di Giulia Staccioli, attraverso un mix unico di danza contemporanea, acrobatica e teatro fisico, Kataklò è un vero e proprio laboratorio creativo dove l’atletismo e la danza si fondono dando vita a spettacoli avanguardistici: il corpo si trasforma in un potente strumento di comunicazione e la continua ricerca di nuove forme espressive e una versatilità sempre maggiore richiedono ai performer una preparazione più completa e variegata.

La spettacolarità delle produzioni Kataklò le rende adatte a qualsiasi contesto artistico e performativo, superando i confini del teatro tradizionale e parlando a un pubblico sempre più trasversale.

La coreografia di Seasons – Oltre le Stagioni nasce come uno spettacolo ambizioso, concepito nel 2024 su richiesta dei maestri Gianna Fratta e Dino De Palma. Dopo lo splendido debutto al Teatro Antico di Taormina e al Teatro Greco di Siracusa, il progetto ha intrapreso un’evoluzione sorprendente arricchendosi di nuove sfumature e significati.

Il cuore pulsante dell’opera resta comunque la visione innovativa della Staccioli: la sua capacità di combinare tradizione e modernità trova espressione nei celebri concerti per violino di Antonio Vivaldi, riarrangiati dal compositore contemporaneo Max Richter. Le armonie, che mescolano sonorità classiche e moderne, si intrecciano con i suoni evocativi della natura per creare un’atmosfera originale come, ad esempio, il canto degli uccellini, il rumore della pioggia o il ronzio delle api. Su questa tela sonora, Staccioli dipinge un racconto visivo che esalta la potenza espressiva dei danzatori, i cui corpi si trasformano in simboli naturali come foglie che danzano nel vento, farfalle che volano, fiocchi di neve che volteggiano in aria e lastre di ghiaccio che si rompono.

La visione di Staccioli si estende anche all’assenza completa di una scenografia: la coreografa è comunque riuscita a rendere l’atmosfera sul palcoscenico davvero evocativa solo grazie a una scelta accurata di luci e colori, che immergono subito lo spettatore in un paesaggio in continua evoluzione.

Anche se il sincronismo di tutti i danzatori in scena non era impeccabile in alcuni momenti, ogni performer ha fatto trasparire una padronanza del proprio corpo e una sicurezza sia nelle prese ineccepibili che nelle evoluzioni aeree di grande impatto.

L’ideazione e la direzione artistica sono di Giulia Staccioli, l’assistente alle coreografie è Irene Saltarelli, i costumi sono firmati da Petra Papa, il disegno luci è di Fabio Passerini, le musiche di Max Richter e l’editing audio di Giulia Staccioli.

Lo spettacolo è una produzione KUBO Srl Impresa SocialeSSD.

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