Intervista alla band Meganoidi


a cura di Francesca Bruni

24 Set 2024 - Approfondimenti live, Interviste

La nostra collaboratrice Francesca Bruni ha intervistato la band genovese Meganoidi, in giro per l’Italia con il loro “Brucia ancora tour”.

Nel ventesimo anniversario di “Zeta Reticoli”, uno dei loro brani più iconici, i Meganoidi, hanno pubblicato una nuova versione celebrativa, arricchita dalla collaborazione con Cristiano Godano, storico leader dei Marlene Kuntz. Il singolo è disponibile dal giugno scorso su tutte le piattaforme digitali e nei digital store.

Questa nuova interpretazione, arrangiata da Luca Guercio, unisce le voci di Davide Di Muzio e Cristiano Godano in un’unica espressione artistica, registrata e mixata da Nicola Sannino presso il Tabasco Studio di Sori.

Proprio a giugno di quest’anno è partito il loro “Brucia ancora tour” che ha toccato città italiane da nord a sud e che terminerà a Sissa Trecasali (PR) il 19 ottobre.

Francesca Bruni li ha intervistati per Musiculturaonline.

INTERVISTA

D. Come ha origine il gruppo dei Meganoidi e da dove deriva questo curioso nome?

R. L’origine della band deriva dall’incontro di più amici e conoscenti che, pur provenendo da esperienze diverse, decidono di provare a fare qualcosa insieme. Il nome Meganoidi viene da un cartone giapponese, dove i Meganoidi rappresentano i “cattivi” inconcludenti e goffi che iniziano a far parte dei cattivi solo perché, in fondo, sono degli emarginati. Fin da piccoli ci abituano a dividere il mondo in buoni e cattivi, ma in realtà ci sono mille sfumature. Quindi, prendere il nome dei “cattivi” era una sorta di rivincita per chi non ce l’aveva fatta.

D. Nei primi album i vostri brani sono eseguiti in lingua inglese. Esiste un motivo particolare per questa scelta?

R. L’inglese è la lingua predominante in certi generi musicali, ma abbiamo presto deciso di prendere una direzione diversa con i lavori successivi. Abbiamo preferito l’aspetto comunicativo e l’amore verso la nostra lingua, che essendo la nostra lingua madre, ci permette di esprimere anche i nostri lati più nascosti e di aprirci in modo più sincero.

D. Avete debuttato con il genere musicale ska-punk. Se ci sono stati, quali sono i gruppi che vi hanno ispirato maggiormente?

R. Proveniamo da tante esperienze musicali diverse e fin dall’inizio abbiamo sempre miscelato il nostro background. Forse questa è sempre stata la nostra forza: non essere riconducibili a una sola influenza musicale, ma essere qualcosa di più all’interno di un genere.

D. Con la realizzazione del secondo album “Outside the Loop, Stupendo Sensation” del 2003 decidete di cambiare stile, passando a un rock più melodico e riflessivo. Questa svolta stilistica è maturata dopo i drammatici fatti del G8 a Genova del 2001?

R. Si cresce, e gli avvenimenti determinano il modo in cui si matura. Siamo sempre stati estremamente responsabili nel percepire l’attualità, ma senza ricorrere a facili slogan. La nostra musica parla e i nostri testi descrivono il nostro modo di vedere il mondo, sia nelle cose più profonde che in quelle più ironiche.

D. Quale significato ha avuto per voi quanto accaduto a Genova e, a vostro parere, ha lasciato un segno profondo nel nostro paese?

R. Genova è stata una città profondamente ferita da quegli avvenimenti, ma è una ferita che ha lasciato un segno in tutti, non solo nei genovesi. Il nostro paese in quei giorni ha vissuto qualcosa di indescrivibile. Le immagini degli scontri, la violenza, la prevaricazione e l’assassinio a cui abbiamo assistito sono stati qualcosa di profondamente orribile.

D. Cosa ne pensate del mercato musicale attuale e quanto è difficile produrre musica alternativa in Italia?

R. Il problema del mercato attuale è che manca completamente una parte di underground e sperimentazione. Non me la sento di dare sempre la colpa al mercato o alle case discografiche: è anche colpa degli artisti che non rischiano più nulla.

D. Da questo vostro secondo album ottenete un grande successo, anche grazie al brano “Zeta Reticoli”. Che rapporto avete con la popolarità e quanto è difficile gestirla?

R. Siamo sempre stati indipendenti e autoprodotti. Per noi la popolarità non esiste; esiste il rapporto con chi ci ascolta e ci segue. Siamo un esempio di artigianato discografico vero e sincero. La popolarità e i fan li lasciamo volentieri agli altri; per noi esistono le persone meravigliose che ci seguono e la musica che amiamo tanto fare per loro e per noi stessi.

D. A proposito di “Zeta Reticoli”, avete recentemente realizzato una nuova versione per celebrare i venti anni dalla sua uscita, in collaborazione con Cristiano Godano, leader della rock band Marlene Kuntz. Com’è nato questo progetto e ce ne saranno altri in previsione per il futuro?

R. Il tutto è nato per dare una seconda giovinezza al brano. Al contrario di molti, abbiamo cercato un artista che apprezzavamo indipendentemente dalla conoscenza reciproca. In questi anni ci siamo incrociati diverse volte, ma non c’era molta confidenza. Abbiamo sempre stimato Cristiano e direi che è andata benissimo. La sua umanità è direttamente proporzionale alla sua caratura artistica. Per il futuro ci sarà l’uscita di un suo singolo da solista, “Ti voglio dire”, che sarà suonato con noi. L’arrangiamento è stato realizzato durante le giornate in cui abbiamo registrato la nuova versione di “Zeta Reticoli”.

D. Esiste un disco della vostra carriera a cui siete particolarmente legati?

R. Forse “Delirio Experience”, perché rappresenta una svolta, ma anche il ritrovamento di un’energia che avevamo proprio in quel periodo.

D. Nell’estate del 2023 avete rappresentato l’Italia allo Sziget Festival di Budapest, un evento multimediale in cui vi è una fusione di tutte le forme d’arte. Potete raccontarci di questa esperienza e di cosa significa per voi il concetto di uguaglianza?

R. È stata un’esperienza straordinaria. Abbiamo suonato davanti a un pubblico molto interessato, pieno di gioia e soprattutto partecipe. Per noi l’uguaglianza è empatia, voglia di costruire e contribuire al miglioramento di ciò che ci circonda, e preservare ciò che è già perfetto. Chi lavora per favorire le disuguaglianze rema contro ogni miglioramento e tende a distruggere ciò che è già meraviglioso.

D. Cosa consigliereste a un gruppo musicale che vuole emergere oggi nel mondo della musica?

R. Lavorate sodo e non preoccupatevi di cosa “funziona”. Fate quello che funziona per voi e poi lavorate per farlo ascoltare a più persone. Non commettete mai l’errore di essere ruffiani: potrebbe portare dei risultati, ma vi farà diventare solo una copia sbiadita di un’altra copia.

D. State portando in giro per l’Italia la vostra bellissima musica con il “Brucia ancora tour”. Quanto è importante il rapporto con i fan e quali progetti avete per il futuro?

R. Il rapporto con chi ci segue è il vero carburante che ci rende energici ancora oggi, dopo 26 anni in giro e oltre 1200 concerti. Per il futuro ci sono molte cose in ballo: consigliamo di seguire le nostre pagine! 🙂

BIOGRAFIA DEI MEGANOIDI 

La storia dei Meganoidi inizia a Genova, tra la fine del 1997 e l’inizio del 1998. Fin dai primi spettacoli, si distinguono per la sperimentazione compositiva, concentrandosi sull’autoproduzione. Nel 2000, pubblicano il loro primo album, “Into The Darkness, Into The Moda”, che diventa Disco d’Oro con oltre 50.000 copie vendute, grazie ai singoli “Meganoidi” e “Supereroi”. Quest’ultimo, con la presenza nel videoclip dei comici Luca e Paolo, diventa la sigla del programma ‘Le Iene’. Nel 2002 partecipano a importanti festival nazionali come “Heineken Jammin’ Festival” e “MTV Day”. Il secondo album, “Outside The Loop Stupendo Sensation”, viene mixato a Toronto e masterizzato a New York. Il singolo “Zeta Reticoli” del 2003 riscuote ampi consensi, rimanendo tra i 5 videoclip più richiesti per oltre 5 mesi e guadagnando il secondo Disco d’Oro. Nel 2004 partecipano a festival internazionali come l’Eurosonic Festival in Olanda, il Japan Tour con concerti a Tokyo, Osaka e Nagoya, e aprono il concerto di Peter Gabriel al Nice Jazz Festival in Francia. Seguono l’EP “And Then We Met Impero” nel 2005 e l’album “Granvanoeli” nel 2006. Per festeggiare i 10 anni di attività, pubblicano l’album “Al Posto Del Fuoco”, nel 2011. Nel 2012 esce il loro quinto album, “Welcome in disagio”, caratterizzato da sonorità, riff e liriche che trasmettono il loro concetto di completezza. Nel 2014 esce “Meganoidi in Concerto”, prodotto con il supporto dei fan tramite Musicraiser. Fino al 2017, la band porta in giro un tour che ripercorre la sua storia discografica per poi giungere alla pubblicazione di “Delirio Experience”, album che segna un nuovo inizio per la formazione genovese. Il singolo “Gocce” diventa uno dei brani più richiesti durante i concerti. Nel 2020 esce l’album “Mescla”, seguito dal tour post-pandemia. Nel 2023 i Meganoidi rappresentano l’Italia allo Sziget Festival a Budapest. Nel 2024, per i 20 anni di “Zeta Reticoli”, intraprendono il “Brucia Ancora Tour” e il 14 giugno rilasciano una riedizione del brano con Cristiano Godano.

Ultime date del “Brucia ancora tour”

  • 28/09 | Festival Indieponente – Vallecrosia (IM)
  • 19/10 | Arci Stella – Sissa Trecasali (PR)

WEB

I Meganoidi su Musiculturaonline:

https://www.musiculturaonline.it/meganoidi-in-brucia-ancora-tour2024/ di Francesca Bruni (26 giugno 2024)

Tag: , , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *