Intervista a Stefano Manotti: la sua musica in un “IDEALE” EP


di Silvia Spadon

16 Mag 2022 - Commenti live!, Dischi, Interviste

“Ideale” è il primo EP del cantautore parmense Stefano Manotti, disponibile dal 15 maggio 2022 su tutte le piattaforme musicali digitali. Un’indagine psicologica in musica sulle nostre difficoltà. Abbiamo intervistato l’autore.

Il cantautore Stefano Manotti ha pubblicato il suo EP “IDEALE”. Ciao Stefano, iniziamo subito col chiederti: come è nato questo EP?

Ciao, grazie dell’ospitalità. L’EP è nato dall’esigenza di passare da una canzone delle immagini ad una canzone più concettuale, descrivendo la generalità di stati d’animo complessi e profondi, caratterizzanti la mia vita come quella di molte persone vicino a me.

L’hai definito una “Indagine psicologica” su questi ultimi due anni. Quali conclusioni hai tratto dalla tua indagine?

Proprio così, ho potuto constatare una apatia molto diffusa, un cavalcare l’inerzia, un vivere abbandonato alla superficialità, un caldo rifugio nel materialismo, insomma molte teorie monetarie, pochi ideali e confusi.

Se invece dovessimo indagare sullo stato attuale della musica in generale, tu come lo vedi?

Lo vedo molto stantio, ancora in mano ai soliti guardiani del gusto, che puntano alla spendibilità del personaggio, all’immagine, e se capita alla qualità della musica. Sento voci deformate dall’autotune, una corsa ai numeri in quanto unica certificazione della bontà del proprio prodotto.

Andando poi più in profondità e arrivando al cantautorato, il genere musicale che “per eccellenza” dovrebbe trasmettere messaggi chiari e forti e prendere anche posizioni a volte difficili, cosa ne pensi?

Il cantautorato sta passando sempre di più in secondo piano, il ragionamento non va più di moda, lo scuotere le coscienze men che meno. L’arte e la musica sono lo specchio della società, e nella società odierna vige la semplificazione.

Io continuo comunque a muovermi e a mantenere la mia identità nell’ambito della canzone d’autore, e quando vengo apprezzato nella mia coerenza gioisco molto di più rispetto al riconoscimento musicale.

Parliamo ora un po’ di Stefano Manotti, raccontaci come sono stati i tuoi inizi…

Ho iniziato a suonare nei locali e nei pub verso i 16-17 anni, prima come chitarrista in varie band, sia a Milano che a Parma. Poi mi ricordo di quando portavo in giro le mie cover di De André, da lì ho messo un seme  che vedo germogliare oggi.

C’è una persona che vorresti ringraziare per il musicista che sei diventato?

Sicuramente gli eccezionali musicisti con cui collaboro, con cui ormai formiamo un team, basato sulla alta professionalità ma anche sull’amicizia. Paolo Schianchi, Giulio Carmassi, ma anche Arianna Cleri, la quale mi ha sempre seguito nel lavoro sulla voce.

Nel tuo EP “IDEALE” ci sono tre brani inediti, ce li racconti?

Decisione è una canzone che si sofferma sul dubbio, sulle migliaia di cose che ci perdiamo restando fermi nella comfort zone, non credendo più in nulla. Verte sull’importanza di “scriversi una poesia” per uscire a respirare e lasciare qualcosa che resti. Un elogio dell’espressione artistica come strumento decisionale appunto.

Ideale presenta una storia d’amore con due personaggi con visioni della vita opposte: un solitario e una persona immersa nella mondanità.

Benché agli antipodi, entrambi sono uniti nel desiderio di una maggior presenza di riferimenti profondi, ma l’ideale rimane come un sogno infranto.

Qualunque è un dialogo tra un idealista e una persona che si vanta del suo qualunquismo, la quale cerca di affondare il proprio simile attraverso la retorica della comfort zone e dell’irrealizzabilità di qualsiasi sogno.

Ascolta “Ideale”Ep di Stefano Manotti su Spotify

Anche in “IDEALE” EP hai proseguito la collaborazione con Giulio Carmassi (ex Pat Metheny group) e Paolo Schianchi. Come vi siete conosciuti e come è nata la vostra collaborazione?

Ho incontrato Paolo per la prima volta al liceo, egli venne per organizzare un corso extra curricolare dal titolo “Musica d’insieme”.

Rimasi folgorato dalla sua genialità, dalla sua passione per l’insegnamento. Piansi quando ascoltai una delle sue composizioni per chitarra Kinnair’s Head.

Io cercavo un nuovo insegnante di chitarra, gli scrissi, lui accettò e ben presto diventò un insegnante di musica ed un amico a 360 gradi. Ora è il mio produttore e mi ha sempre aiutato nel trovare una chiave nell’interpretazione delle canzoni in studio (“OmniaMusica Recording Studio” a Parma).

Giulio l’ho conosciuto nel 2012 durante una masterclass estiva di Paolo, è un musicista tra i migliori al mondo ma allo stesso tempo umile e con una storia affascinante.

Paolo, sin dai primi provini delle prime canzoni, mi propose subito di darle in mano a Giulio per gli arrangiamenti, e così è nato questo fantastico team.

La ricerca del suono che ascoltiamo come è stata fatta? È importante per te la scelta stilistica e sonora?

A livello embrionale, le mie canzoni nascono principalmente da riff o improvvisazioni chitarristiche.

Quindi, la ricerca musicale che applico alle canzoni coincide con la mia esperienza chitarristica e l’armonia studiata sullo strumento. Parte tutto da lì, un certo riff può già parlare da sé e, per esempio, dare una impronta ambient al brano. Allora si cerca di ragionare con Paolo e Giulio di seguire quella strada anche nell’arrangiamento e nella scelta degli strumenti.

Ora che il tuo EP è pronto immagino lo porterai in giro. Stai preparando qualche live? O qualche progetto particolare?

Farò sicuramente dei live importanti quest’estate, nell’ambito del progetto “Innovatorio di Musica” di Paolo Schianchi. Mi piacerebbe poi partecipare a nuovi concorsi di musica d’autore.

Grazie a Stefano Manotti per il suo tempo.

Grazie a voi, è sempre un piacere essere ospitati in questo bellissimo spazio di musica autentica.

La copertina dell’EP è stata curata da Krisel Castillo, una grandissima artista che l’ha prodotta dopo varie conversazioni su queste profonde tematiche. Segno che il dialogo, se analitico, organico e sincero, può sempre creare arte. L’uomo che fissa una metropoli stilizzata, quasi come se la stesse guardando in uno schermo, data l’assenza di prospettiva tra la stanza e l’esterno. La stessa stanza piena di minimalismo e di blu melancolico, che comunicano questo dubbio ed inquietudine.

Biografia

Stefano Manotti è un cantautore, compositore e chitarrista italiano. Nel marzo 2021 pubblica il suo primo singolo (Scorte d’amore) con l’etichetta Soulgem Records.

Nello stesso mese entra a far parte dell’Innovatorio di Musica “Your Music Lab”, associazione e programma di scambio internazionale, creata da Paolo Schianchi per riunire i maggiori giovani talenti italiani.

A settembre 2021 pubblica due singoli Cercarmi e Dove Andare in collaborazione con Giulio Carmassi (ex Pat Metheny Group), che ne cura gli arrangiamenti ed i mixing.

A maggio 2022 esce il suo primo EP “Ideale”, nel quale consolida le precedenti collaborazioni con Giulio Carmassi e Paolo Schianchi.

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