Inizio alla grande per l'Opera di Roma


Federica Baioni

28 Set 2003 - Commenti classica

Roma. Grande successo di pubblico venerdì 26 settembre per l'apertura a passo di danza della stagione del Teatro dell'Opera di Roma con una serata in tributo ad uno dei più grandi musicisti e compositori per balletto dei primi del secolo: Igor Stravinskji. In scena due delle coreografie del periodo delle avanguardie storiche dei balletti russi: Petruska e L'uccello di Fuoco firmate da Michel Fokine e rivisitate coreograficamente da Andris Liepa figlio d'arte ed etoile della danza Russa contemporanea. Rivivono sulla scena, oltre alle musiche atonali, patrimonio inestinguibile e prolifero di un periodo quello delle avanguardie dei primi del 900 rivoluzionario e innovativo, anche scene e costumi firmati rispettivamente da Anna e Anatoly Nezhny su bozzetti originali di Alexander Benois per Petruska e di Alexander Golovin e Leon Bakst per L'Uccello di Fuoco.
Innovativi per temi, contenuti, strumenti narrativi ed interpretativi sia Petruska che l'Uccello di Fuoco segnarono sin dai primi del 900 un grande successo di pubblico e di critica nella Parigi del 1911 che fu la prima ad applaudirli al Theatre du Chatelet. A vestire i panni di Petruska il burattino protagonista della prima pièce, fu allora Nijinskij, storica etoile del teatro russo e vero antesignano della danza come strumento narrativo, interpretativo e non solo coreografico. Nijiskij fu considerato più che un danzatore un vero e proprio attore drammatico in scena per intensità , carisma e originalità interpretativa. Da quell'epoca la danza rivestì un ruolo di primo piano nelle rappresentazioni teatrali di tutto il mondo e segnò un vero punto di svolta per tutte le correnti coreografiche che la seguirono. Di egual merito L'Uccello di Fuoco altro balletto composto musicalmente da Stravinskji, segnò un primato nelle rappresentazioni dell'epoca e sbalordì il pubblico parigino che rimase stregato dal lavoro di coesione tra più arti in un intento tutto wagneriano di riportare insieme sia la musica, la danza, la pittura e la letteratura. Diaghilev, non solo coreografo ma regista e dramaturg dotato di grande intuito, prese la responsabilità e la paternità di questa idea e cominciò proprio da questa rappresentazione a Parigi ad esportare l'arte russa e a portarla su un piano internazionale promuovendo la collaborazione dei maggiori artisti dell'epoca su più fronti: pittura, musica, danza e letteratura.
A dare respiro alla tradizione e ad immortalarne i talenti e le idee nella serata romana dedicata a Stravinskij, sono tante le stelle che ne hanno dato un encomiabile tributo. A cominciare dal giovane e talentuoso ballerino che interpreta Petruska: Riccardo di Cosmo della scuderia del Teatro dell'Opera capitanata dall'istancabile Carla Fracci, alla stella ed etoile del teatro Bolshoj di Mosca Irma Nioradze che con stile ed eleganza regale interpreta il difficile e controverso personaggio nè uomo nè donna dell'Uccello di Fuoco. Partner d'eccezione nelle vesti della Bambola in Petruska: la brava ed originale Laura Comi e l'energico e promettente Mario Marozzi nei panni del Principe a fianco della Nioradze ne L'Uccello di Fuoco. Ma il plauso del pubblico va anche e soprattutto a tutta l'orchestra e al corpo di ballo del Teatro dell'Opera che dopo giorni di lunghe e massacranti prove ed una fortunata e acclamata tournèe estiva nella terra degli zar, ci ha restituito uno stralcio di storia del balletto che rimarrà indelebile.
(Federica Baioni)


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