“Image capital” al MAST di Bologna


di Alberto Pellegrino

6 Set 2022 - Arti Visive

Al MAST di Bologna una mostra sul “capitale” culturale ed economico della fotografia. Sarà aperta dal 22 settembre 2022 all’8 gennaio 2023.

Armin Linke, CERN, Large Hadron Collider, cablaggio, Ginevra, 2019

La mostra Image capitalè stata allestita negli spazi espositivi del MAST di Bologna e sarà aperta al pubblico dal 22 settembre 2022 all’8 gennaio 2023.

La mostra, che è stata curata da Francesco Zanot, ha richiesto circa quattro anni di lavoro e si propone lo scopo di mostrare come la fotografia possa essere un sistema di creazione, elaborazione, archiviazione, protezione e scambio di informazioni visive: un autentico capitale il cui possesso comporta l’acquisizione di notevoli vantaggi strategici.  La mostra sarà successivamente esposta nel Museum Folkwang di Essen, nel Centre Pompidou di Parigi e nella Deutsche Börse Photography Foundation di Francoforte.

Il progetto della mostra

Il progetto visivo e di ricerca della mostra è stato elaborato con la collaborazione di Estelle Blaschke, una storica della fotografia che lavora come ricercatrice nell’Università di Basilea, la quale ha voluto dare una interpretazione della fotografia diversa dal solito, mettendo al centro i suoi innumerevoli utilizzi pratici e la sua funzione nel campo della tecnologia dell’informazione. Ha collaborato con le sue idee e le sue immagini anche Armin Linke, un fotografo tedesco (nato a Milano nel 1966), uno degli artisti più importanti della sua generazione, presente in numerose esposizioni internazionali e docente in diverse Università. Formatosi come un autodidatta e particolarmente attento ai contenuti e all’evoluzione del linguaggio fotografico, Linke ha maturato uno stile personale e agli inizi si è dedicato al ritratto, collaborando con varie riviste internazionali. Successivamente il suo interesse si è spostato sulle profonde metamorfosi in atto nel paesaggio naturale e urbano e si è impegnato in una serie di ricerche condotte con criteri sociologici e antropologici, senza tradire gli aspetti estetici della fotografia, per contribuire alla presa di coscienza a riguardo delle condizioni dell’ambiente. Ha pertanto creato un archivio di immagini che sono una testimonianza articolata sullo stato del pianeta, sullo sviluppo delle tecnologie e sul loro impiego sotto il profilo economico, sociale e politico, sul loro rapporto creativo e pratico con l’uomo. Egli ha dichiarato di “non dover sintetizzare in una formula il mio lavoro, non fermarmi ad una certa tipologia di fotografia che è conosciuta, ma rimanere molto fluido e cercare di cambiare continuamente canale di presentazione, cercare di adeguare il lavoro ai vari luoghi, ai vari canali in cui viene presentato”.

Armin Linke, Ter Laak Orchids, linea di produzione delle orchidee, Wateringen, Paesi Bassi, 2021

La caratteristiche della mostra

Per esplorare come sia possibile utilizzare la fotografia in ambito scientifico, culturale, industriale e nei differenti processi di produzione, si è partiti dagli inizi per arrivare fino alle tecnologie più aggiornate. Attraverso l’esposizione delle opere fotografiche di Armin Linke e di altri autori, di pannelli con testi esplicativi, d’interviste, di video, d’immagini d’archivio, di pubblicazioni e di vari oggetti originali si è voluta offrire ai visitatori una narrazione coinvolgente e stratificata, soprattutto per dimostrare come, grazie all’invenzione e allo sviluppo tecnologico della fotografia digitale, sia possibile migliorare i sistemi di comunicazione e di accesso alle informazioni, permettendo lo sviluppo di industrie globali e di vasti apparati istituzionali. “Le immagini fotografiche – ha detto il curatore della mostra Francesco Zanot – assumono un peculiare valore descrivibile come una vera e propria forma di capitale. La spinta all’utilizzo della fotografia come tecnologia dell’informazione è avvenuta intorno alla metà del Novecento, quando i processi gestionali e amministrativi di aziende e istituzioni si stavano espandendo e necessitavano di essere ottimizzati. Anziché essere soltanto i soggetti delle fotografie, gli oggetti del nostro mondo vengono oggi costruiti sulla base delle fotografie stesse e delle loro rielaborazioni, invertendo un rapporto precedente unidirezionale”.

Armin lInke CERN, Large Hadron Collider, sala di controllo, Ginevra, 2019

Le sezioni della mostra

L’esposizione è suddivisa in sei sezioni dedicate ai seguenti temi:

Memory. Sono analizzate le capacità della fotografia di raccogliere e immagazzinare informazioni, per investigare come la fotografia possa essere uno strumento di registrazione, partendo dalla sua riproducibilità meccanica per arrivare alle più alte potenzialità legate all’ avvento della tecnologia digitale.

Access. Sono presentate le modalità di archiviazione e indicizzazione delle immagini, dimostrando come l’affermarsi della fotografia come tecnologia dell’informazione sia dovuto all’associazione tra questo medium e il testo attraverso dei “metadati” (parole chiave, geodati, didascalie, ecc.) che sono utili non solo per organizzare le immagini in sistemi ordinati, ma anche per poter ritrovare e utilizzare le fotografie.

Edo Collins, Radhakrishna Achanta, Sabine Süsstrunk, Deep Feature Factorization for Concept Discovery, documento presentato alla Conferenza europea sulla visione computeizzata, Monaco, 2018

Protection. Questa sezione è dedicata alle strategie per la conservazione a lungo termine delle immagini e delle informazioni. Poiché le fotografie vanno considerate dei depositi d’informazioni potenzialmente deteriorabili, è necessario che le immagini siano protette e non siano disperse. Vanno pertanto studiate delle strategie per la protezione delle fotografie, per la creazione e sistemazioni degli archivi, per i sistemi di back-up (salvataggio).

Mining. È analizzato l’utilizzo delle immagini applicate alle tecnologie per avere un loro riconoscimento automatico, la cui applicazione è fondamentale nei settori dell’industria e della sicurezza. Le fotografie possono contenere una grande quantità d’informazioni ed è per questo necessario avere a disposizione dei sistemi per poterle estrarre attraverso un riconoscimento automatico.

Imaging. Viene presentata la fotografia come rappresentazione dell’esistente, per cui è osservata come sistema di visualizzazione, per le sue capacità di andare oltre i limiti dell’occhio umano, per il suo utilizzo nelle tecniche di rendering (riproduzione) e modellazione digitale. In questo senso la fotografia costituisce la base di partenza per progettare e costruire la realtà.

Currency. Nell’ultima sezione si analizza la valorizzazione delle immagini, osservando i processi di attribuzione di valore alle fotografie, considerando la capacità di accumulare grandi quantità di immagini e di poter associare a ognuna ampi set d’informazioni.

Tag: , , , , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *