Grande “Otello” allo Sferisterio


di Alberto Pellegrino

5 Ago 2016 - Commenti classica, Musica classica

OTELLO - FOTO MACERATA OPERA FESTIVAL - NEILL OTELLO@TABOCCHINI MusiculturaonlineMacerata (30.07.2016). Otello di Giuseppe Verdi è sempre stato per lo Sferisterio di Macerata un appuntamento importante e anche quest’anno si è cominciato molto bene con la scena minimalista formata da tre grandi pareti-lesene che, insieme a un gigantesco Leone di San Marco, hanno efficacemente disegnato con i loro movimenti i vari passaggi dell’opera. Il regista-scenografo spagnolo Paco Azorin ha voluto rievocare le profonde radici che il bellissimo libretto di Arrigo Boito ha nel testo scespiriano, anche se il taglio del primo atto della tragedia ha tolto molte informazioni circa il precedente rapporto tra Otello e Desdemona, la differente età della coppia, le ragioni profonde che hanno determinato il loro rapporto sentimentale.OTELLO - FOTO MACERATA OPERA FESTIVAL - NUCCIO DESDEMONA NEILL OTELLO@TABOCCHINI Musiculturaonline
L’omaggio al grande drammaturgo inglese si è visivamente concretizzato con l’apparire sul grande muro dello Sferisterio del suo ritratto e del suo autografo, nel segnare il passaggio dal primo al secondo tempo facendo comparire sul grande muro il sonetto 75 che parla dei travagli d’amore ( “Tu sei ai miei pensieri come il pane alla vita/ o come alla terra le dolci piogge di primavera;/e per il tuo bene sopporto la stessa lotta/che un avaro sostiene con le sue ricchezze:/ora orgoglioso del suo avere e all’istante timoroso/ che il tempo ladro gli rubi il suo tesoro”). I versi del grande Bardo sono poi riapparsi per introdurre la Canzone del salice attraverso il sonetto 138, appassionato e drammatico “lamento” di un anziano amante sull’infedeltà in amore (“Ma perché ella non dice OTELLO - Foto MACERATA OPERA FESTIVAL@TABOCCHINI Musiculturaonlinedi essermi infedele?/E perché anch’io non le dico d’esser vecchio?/No, l’amor si veste meglio se simula fiducia/e l’età in amore non vuol conoscer anni./Per questo con lei mento e lei mente con me,/e nei nostri errori ci lunsinghiam mentendo”).
Il regista Azorin ha accentrato l’azione intorno al personaggio di Jago (lo stesso Verdi voleva dare in un primo tempo il suo nome all’opera), evidenziandone il ruolo di burattinaio che tiene nelle mani i fili di tutte le altre vite, il deus ex machina che muove ogni azione circondato da sei giovani demoni dark, che entrano in ogni fase drammaturgica per istradare e condizionare i gesti e le azioni dei protagonisti, metaforica incarnazione della diabolica anima di Jago.OTELLO - Frontali Jago - @tabocchini-FOTO MACERATA OPERA FESTIVAL Musiculturaonline
Questi fedeli servitori sono gli esecutori materiali del perfido disegno partorito dalla mente di Jago con una razionalità configurata dai calcoli matematici che scorrono sulla parete dello Sferisterio, un disegno che si avvia alla conclusione quando i demoni circondano la povera Desdemona per poi seguirla fino sul letto di morte, dove trovano finalmente sfogo l’ira e l’odio di Jago, interpretato da uno straordinario Roberto Frontali, sempre padrone della scena e sempre vocalmente presente come nel suo superbo Credo.
Le scene sono ben “sottolineate” dalle luci di Albert Faura e dalle immagini video di Pedro Chamizo, che aprono la rappresentazione con un mare in tempesta e la chiudono con  un mare ormai pacificato dal sonno della morte. La gelosia cala sulla scena con il rosso della violenza e con le fredde nebbie del dubbio, mentre il bianco costante delle vesti di Desdemona diventa il segno visivo della sua innocenza. Il regista, forse troppo preso dalle dinamiche drammaturgiche del testo, ha un po’ perso di vista le Otello - Frontali Jago - FOTO MACERATA OPERA FESTIVAL@Tabocchini Musiculturaonlinepulsioni interiori e più intime dei personaggi, ma a questo ha provveduto il direttore Riccardo Frezza che, secondo la sua visione dell’opera, ha voluto infondere umanità e profondità sentimentale attraverso un’interpretazione ricca di cromatismi e di sfumature, cercando di far rivivere quella musica dei sentimenti tipica del Maestro di Busseto.
Un giusto merito va riconosciuto al giovane soprano italiano Jessica Nuccio (una delle voci più promettenti della sua generazione) che ha interpretato il difficile personaggio di Desdemona con eleganza e sicurezza, soprattutto nello stupendo soliloquio funebre dell’ultimo atto, eseguendo con delicatezza e precisione tecnica prima la Canzone del salice, poi quell’Ave Maria che prepara il doloroso passaggio della giovaneOtello - Nuccio Desdemona - Mimi - Emilia - FOTO MACERATA OPERA FESTIVAL @Tabocchini Musiculturaonline dal letto di sposa al letto di morte. Molto suggestiva è stata la scena della “Canzone del salice” con un giallo albero che, sotto un cielo stellato, ha lentamente invaso la scena fino a crescere e a diventare un’arida e spoglia foresta d’intricate e nefande passioni.
Il punto debole di questa bella messa in scena sta invece nell’interprete di Otello, il quarantottenne tenore statunitense Stuart Neill che è dotato di una voce possente, ma ha un fisico fuori ruolo data la sua stazza “monumentale”, tanto da fare fatica a eseguire i movimenti di scena dettati dalla regia. Bisogna, inoltre, considerare la qualità del suo canto, basato su uno stile alquanto “urlato”, che denota una carenza di fantasia e una tecnica non certo raffinata, caratteristiche che non gli consentono di usare quelle “mezze tinte” e quelle Otello - Nuccio Desdemona - Neill Otello FOTO MACERATA OPERA FESTIVAL @Tabocchini Musiculturaonlineparticolari “coloriture” richieste da  alcuni passaggi affrontati, invece, in modo monocorde: vedasi l’appassionato addio di Otello all’amore, alle memorie e alla gloria del secondo atto; il suo disperato dolore (“Dio! Mi potevi scagliar tutti i mali”) del terzo atto; infine, lo struggente addio alla vita (“Niun mi tema”) del quarto atto. Qualcuno potrebbe dire che Stuart Neill non è il primo peso massimo che sale sulla scena e fare riferimento all’ultimo Pavarotti, ma il paragone non regge perché quel grande tenore con la sua voce “divina” era in grado di farsi perdonare qualsiasi cosa.

Otello - Roberto Frontali Jago - FOTO MACERATA OPERA FESTIVAL@Tabocchini MusiculturaonlineOTELLO NUCCIO DESDEMONA - FOTO MACERATA OPERA FESTIVAL @TABOCCHINI MusiculturaonlinePano OTELLO - Foto MACERATA OPERA FESTIVAL@TABOCCHINI MusiculturaonlineSalice OTELLO - Foto MACERATA OPERA FESTIVAL@TABOCCHINI Musiculturaonline

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