Tutti gli appuntamenti a teatro di febbraio!


Redazione

31 Gen 2014 - News teatro

amat MusiculturaonlineEcco tutti gli appuntamenti a teatro nelle Marche del mese di febbraio.
Sabato 1 febbraio 2014 (ore 21:15)  l’artista ENNIO MARCHETTO si esibirà in CARTA CANTA, al Teatro Goldoni di Corinaldo. In quasi 20 anni di carriera è stato alla ribalta dei palcoscenici più prestigiosi di tutto il mondo. Non è facile spiegare esattamente cosa succede in un suo spettacolo, ma riesce a dar vita a dei costumi di carta che raffigurano grandi cantanti e grandi personaggi italiani e stranieri (come Lucio Dalla, Ornella Vanoni, Madonna o Lady Gaga), rendendo tutto esilarante. La forza dello spettacolo è nella straordinaria velocità con cui Marchetto muove i costumi, li apre, aggiunge particolari in una vera Babilonia di musica, teatro e creatività.
Sempre sabato 1 febbraio 2014 (ore 21:15) PIETRO SPARACINO è in scena al Teatro della Concordia di San Costanzo con (IN)PERFETTO EQUILIBRIO PRECARIO. Uno dei più interessanti esponenti della nuova comicità italiana in un divertente monologo satirico, che punta a fotografare l’attuale situazione lavorativa italiana dando voce a dati, notizie e storie: ridere quando non c’è niente da ridere.
Domenica 2 febbraio 2014 (ore 21) arriva sul palco del Teatro Gentile di Fabriano ELEPHANT MAN con IVANA MONTI, DANIELE LIOTTI, ROSARIO COPPOLINO e DEBORA CAPRIOGLIO per la regia di Giancarlo Marinelli. Uno spettacolo sull’umanità, la dignità e il dolore che si nasconde sotto la maschera mostruosa dell’Uomo Elefante, al secolo Joseph Merrick. La sua vita è la vita di ognuno di noi; la tensione di ciascuno ad essere amato non tanto per ciò che è ma per ciò che avrebbe voluto essere. La morte di Merrick è la morte di ognuno di noi; è il sogno di poter lasciare la terra nel ricordo di chi ci ha amati perché, al di là della “mostruosità” dei nostri luoghi oscuri, esiste sempre una luce eterna, che ha lo stesso tempo di riproduzione di una stella. Appartiene ad ogni uomo che, provando a dormire in modo diverso, ha cercato, in una notte di secoli che si ripetono, di essere migliore.
Ancora domenica 2 febbraio 2014 (ore 17) al Teatro della Fortuna di Fano si esibiranno CAMILLO CROMO & CATALYST TEATRO ne I MUSICANTI DI BREMA per la regia di Riccardo Rombi. Liberamente ispirato alla celebre fiaba scritta dai Fratelli Grimm, I Musicanti di Brema è uno spettacolo fatto di musica, energia e divertimento intelligente per un pubblico da 0 a 99 anni. Sei irriverenti musicisti-animali irrompono nel Teatro dell’Opera di Brema dove un compassato direttore d’orchestra si prepara a eseguire la “famosa” opera “Mein Lieben Bremen” e nella vana attesa dei veri musicisti accetta di dirigere i sei animaleschi musicanti.
Si tratta però di un’impresa impossibile: l’improbabile disciplina austro ungarica si scontra con la multietnica follia musicale dei protagonisti, ma alla fine la musica diventa un linguaggio universale, strumento d’intercultura che scavalca i confini e le differenze tra i popoli in una sinfonia finale che abbraccia terre e culture diverse.
Lunedì 3 febbraio 2014 a Fermo GIULIO E STEFANO D’ANNA portano in scena PARKIN’SON (concept e direzione Giulio D’Anna), uno spettacolo che ha fatto, e sta ancora facendo, il giro d’Europa grazie al giovane danz’autore sanbenedettese di nascita, olandese di adozione, Giulio D’Anna. In Parkin’son gli interpreti sono un terapista di 62 anni, senza una formazione in danza, e un coreografo di 31 anni: due generazioni a confronto, un padre e suo figlio per raccontarsi attraverso il corpo. Una collezione di eventi personali, drammatici e non, che trovano la propria testimonianza sulle linee della pelle e sulle forme di due corpi legati dal sangue e dalla propria storia. Il progetto nasce dal desiderio di usare “il limite” come fonte di possibilità e di raccontare le due storie con la scansione cronologica delle vite illustri, puntando all’esaltazione di momenti e fatti che, a un occhio esterno, potrebbero non sembrare degni di nota ma che rendono l’esistenza memorabile.
Mercoledì 5 febbraio e giovedi 6 febbraio 2014 (ore 21) al Teatro Lauro Rossi di Macerata ci sono FILIPPO NIGRO, FABRIZIA SACCHI, GIULIO FORGES DAVANZATI e DAJANA RONCIONE in PRETTY – UN MOTIVO PER ESSERE CARINI di Neil LaBute con la regia di Fabrizio Arcuri.
Una commedia, in cui protagoniste sono le chiacchiere e le incomprensioni amorose, che è una feroce ed esilarante riflessione sull’ossessione della bellezza nei rapporti personali in un mondo in cui le apparenze diventano fondamentali come marchio di successo o come parametro di giudizio sugli altri. Un’analisi ad ampio raggio sui falsi miti dell’epoca contemporanea, capace di mutare il sorriso in ghigno beffardo.
A Macerata Feltria, invece, mercoledì 5 febbraio 2014 (ore 21.15) al Teatro Battelli ANNA TRINGALI si esibisce in ARBEIT per la regia di Giorgio Sangati. Arbeit tratta il tema del lavoro: il lavoro dei giovani, gli incidenti sul lavoro, lo sfruttamento, la disoccupazione, il precariato, la crisi. Nicoletta è una ragazza come tante, ma che è cresciuta in fretta. Ha imparato subito che il lavoro fa l’uomo, che senza non si può stare, non si deve. Ha scoperto che la felicità non si compra e che e va conservata con cura perché è fragile. Ma Nicoletta è una ragazza forte perché ha ancora l’incoscienza di rischiare, di sognare che le cose, forse, si possono cambiare, ha il coraggio, raro, di dire no, di difendere la dignità di essere uomini perché il lavoro non rende liberi.
Al Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto, mercoledì 5 febbraio e giovedì 6 febbraio 2014 (ore 21), arriva CRISTIAN GIAMMARINI con LA PIÙ GRANDE STORIA D’AMORE MAI RACCONTATA di Stefan Zweig da “Lettera di una sconosciuta”, con adattamento e regia di Marco Maltauro.
Lettera di una sconosciuta narra di un amore assoluto, illimitato, irraggiungibile, tra un uomo e una donna, in cui quest’ultima per anni e anni, fino alla fine, dedica il suo amore a un unico uomo senza che lui lo sappia mai. In scena un attore che sostanzialmente “non crede” alla storia, la giudica eccessiva, ma l’attore finisce col “fare” anche la mittente della lettera, l’infelice protagonista, perché cade dentro la storia mentre la racconta, travolto dall’emozione, ma allo stesso tempo diventa anche il destinatario della lettera, il divo amato fino alla morte.
Al Teatro Don Bosco di Tolentino, mercoledì 5 febbraio 2014 (ore 21.15) c’è ALESSANDRO BENVENUTI in UN COMICO FATTO DI SANGUE.
Artista eclettico che, insieme alla sua compagna di vita, analizza con un linguaggio comico modernissimo e con chirurgica spietatezza i rapporti tra i membri di una famiglia che sa tanto di questa nostra Italia che ha perso la bussola del buon senso e naviga ormai a vista tra i flutti sempre più minacciosi del mar dell’incertezza.
Al Teatro Marchetti di Camerino giovedì 6 febbraio 2014 (ore 21), al Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio venerdì 7 febbraio 2014 (ore 21.15) e al Teatro G. Spontini di Maiolati Spontini sabato 8 febbraio 2014 (ore 21) si esibiranno ALE & FRANZ con LAVORI IN CORSO per la regia di Alberto Ferrari.
In Lavori in corso ogni spettacolo partirà dall’esperienza della rappresentazione precedente trasportando di sera in sera tutto ciò che di nuovo lo ha arricchito, ma non mancheremo anche alcuni momenti del repertorio classico, dalla panchina al noir, alternati da parti inedite.
Giovedì 6 febbraio 2014 (ore 21.15) al Teatro Cicconi di Sant’Elidio a mare e domenica 16 marzo 2014 (ore 17) al Teatro Persiani di Recanati si esibiranno SAVERIO MARCONI e GIAMPAOLO VALENTINI in VARIAZIONI ENIGMATICHE di Éric-Emmanuel Schmitt per la regia di Gabriela Eleonori.
Un testo mai prevedibile che alterna sentimenti con drammatici colpi di scena, in cui l’ironia più tagliente si trasforma in commozione, la tenerezza in folle crudeltà. È la storia del confronto disperato Abel Znorko – misantropo, Nobel per la letteratura che si è ritirato a vivere da eremita in un’isola sperduta del mare della Norvegia, vicino al Polo Nord (ma conserva un intenso rapporto epistolare con la donna amata) – e Erik Larsen, sconosciuto giornalista cui lo scrittore concede un’intervista. L’incontro, tra ferocia e compassione, si trasforma in una sconvolgente scoperta di verità taciute e dell’illusione in cui i due si sono calati.
Venerdì 7 febbraio e sabato 8 febbraio 2014 al Teatro Sperimentale di Ancona (ore 21) FRANCO BRANCIAROLI porta in scena IL TEATRANTE di Thomas Bernhard per la regia di Franco Branciaroli. In un oscuro teatro di provincia, un attore-autore frustrato e megalomane si trova alle prese con uno spettacolo impossibile. Pessimista come nessun altro, Bernhard non dà possibilità di riscatto né al teatro né all’uomo.
A Chiaravalle, invece, venerdì 7 febbraio 2014 (ore 21) al Teatro Comunale Valle c’è AMANDA SANDRELLI con OSCAR E LA DAMA IN ROSA per la regia di Lorenzo Gioielli.
Da un piccolo capolavoro della letteratura un monologo di parole e musica. Amanda Sandrelli interpreta Oscar, il bambino malato di leucemia che, grazie all’amicizia con Nonna Rosa, una volontaria dell’ospedale in cui è ricoverato, vive in dodici giorni dodici anni della sua vita. Una favola delicata e lucida, più malinconica che triste.
A Grottammare sempre venerdì 7 febbraio 2014 (ore 21) al Teatro dell’Arancio FEDERICO PACI, LABORATORIO ENSEMBLE ed EDOARDO SIRAVO portano sul palco PRIMA E DOPO L’ITALIA, che prende spunto da un importante evento storico avvenuto a Grottammare il 12 ottobre del 1860. Alcuni notabili del Regno di Napoli vengono ad accogliere il re Vittorio Emanuele II, al confine del loro territorio, per confermare la devozione del popolo partenopeo e favorire la propria annessione al nuovo Regno d’Italia. In quel momento il Risorgimento ha due anime: quella repubblicana e quella monarchica. L’incontro avviene per indirizzare la storia verso la seconda. Lo spettacolo propone testi e musiche che accendono gli animi dei patrioti e degli italiani, contribuendo a dare una lettura non agiografica dell’Italia che si andava facendo in quegli anni.
Al Teatro Bramante di Urbania venerdì 7 febbraio 2014 (ore 21.15) e al Teatro delle Energie di Grottammare venerdì 14 febbraio 2014 (ore 21), VIVA L’ITALIA di Dacia Maraini per la regia di Antonio Lovascio. Gli intellettuali definivano l’Italia preunitaria come un grande contenitore. In fin dei conti il Risorgimento può essere visto come un grande contenitore che al suo interno ingloba forze convulse: idealismo puro, mito, retorica, simbolo, mistero, società segrete, massoneria, onorata società, politica, brigantaggio, diplomazia, battaglie sul campo e battaglie sociali, divario sociale, questione meridionale… Un grande contenitore, segno presente e tangibile di quel processo che ha portato all’unità politica del Paese, blocco unico e mausoleo, monumento risorgimentale che divora tutte queste forze convulse, le rigetta e le divora come “Saturno divora suo figlio”.
Sabato 8 febbraio 2014 (ore 21.15) al Teatro La Fenice di Senigallia ci sono ADRIAN ARAGON, ERICA BOAGLIO e PASIONES COMPANY in PASIONES, TANGO Y MUSICAL. Un viaggio sensuale e profondo nel mondo del tango, composto da quattro parti. L’amore, la seduzione, la notte, gli incontri, le feste, il calcio: tutto questo è PASIONES.
Domenica 9 febbraio 2014 al Teatro G.B. Pergolesi di Jesi (ore 18) arriva ROSSELLA BRESCIA in AMARCORD con coreografia e regia di Luciano Cannito. Liberamente ispirato al film di Fellini, è un divertente e melanconico affresco dell’Italia fra le due guerre, dove il Fascismo e la Chiesa esercitavano il loro potere, influenzandone la cultura e il costume. La storia di Titta, alter–ego del Fellini adolescente, e della sua famiglia si inserisce armoniosamente in un contesto di piccoli ritratti e di aneddoti legati a un filo comune che li rende interdipendenti e dove affiora comunque sempre la spensieratezza e la voglia di vivere propria degli italiani dell’epoca.
Domenica 9 febbraio 2014 al Teatro Feronia di San Severino Marche (ore 17), GIANLUCA GUIDI e GIANLUCA RAMAZZOTTI si esibiscono nella commedia scoppiettante BOEING, BOEING per la regia di Mark Schneider.
Mercoledì 12 e giovedì 13 febbraio 2014 (ore 20,30) al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno e venerdì 14, sabato 15 (ore 21) e domenica 16 febbraio 2014 (ore 17) al Teatro Rossini di Pesaro LUCA ZINGARETTI e MASSIMO DE FRANCOVICH portano in scena TORRE D’AVORIO di Ronald Harwood.
Berlino 1946 – È il momento di regolare i conti e la cosiddetta denazificazione (la caccia ai sostenitori del caduto regime) è in pieno svolgimento. Gli alleati hanno bisogno di prede illustri, di casi esemplari che diano risonanza all’iniziativa; viene così convocato il più illustre esponente dell’alta cultura tedesca, vale a dire il direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler, universalmente acclamato accanto a Toscanini come il maggiore della prima metà del secolo. Furtwängler non era stato nazista e anzi non aveva nascosto di detestare le politiche del Terzo Reich; era anche riuscito a non prendere mai la tessera del partito. Ma nel buio periodo dell’esodo di molti illustri intellettuali che avevano preferito trasferirsi all’estero piuttosto che continuare a lavorare in condizioni opprimenti, era rimasto in patria e aveva svolto la sua attività in condizioni privilegiate. Aveva scelto, in tempi durissimi, di tenere accesa la fiaccola dell’arte e della cultura, convinto che questa non abbia connotazione politica.
Mercoledì 12 febbraio 2014 (ore 21.15) al Teatro Apollo di Mondavio ci sono ELENA BUCCI e MARCO SGROSSO in LA PAZZIA DI ISABELLA. VITA E MORTE DEI COMICI GELOSI. L’idea è quella di “rievocare” sul palcoscenico due personaggi mitici nella storia del teatro come Isabella e Francesco Andreini (i più grandi esponenti della Commedia dell’Arte), per riflettere sulle radici stesse dell’arte dell’attore, sul senso più profondo della professione, sul fascino e sulla forza misteriosi di un ‘mestiere’ che riesce a tramandarsi nei secoli nonostante il suo carattere effimero.
Giovedì 13 febbraio 2014 (ore 21.15) al Teatro Enrico Cecchetti di Civitanova Marche si esibisce ANDREA CAIMMI in KORPUS POLSKI. Dalle deportazioni sovietiche all’addestramento nel deserto fino alle battaglie di Montecassino, Ancona e Bologna si snoda il racconto emozionante del II corpo d’armata polacco – che contribuì a liberare la nostra regione – attraverso Polonia, Russia, Siberia, Uzbekistan, Iran, Iraq, Siria, Palestina, Egitto, Italia.
Sempre giovedì 13 febbraio 2014 (ore 21) al Teatro della Fortuna di Fano arriva EMMA DANTE con LE SORELLE MACALUSO. Storia matriarcale di una famiglia di sette donne che celebra i mondi archetipici e ancestrali emersi come spuma di mare dalla scrittura vivida e immaginifica della stessa Dante, sia autrice che regista dello spettacolo.
Sabato 15 febbraio 2014 (ore 21) al Teatro del Sentino di Sassoferrato ci sono ENOCH MARRELLA e EDOARDO RIPANI con CUOREDEBOLE.  La storia di due amici e colleghi che vivono sotto lo stesso tetto – Vassja Sciumkòv ed Arkadi Ivanovic. La vigilia di capodanno Vassja annuncia all’amico Arkadi “Io prendo moglie”, ma una trama di ostacoli più mentali che reali – non ultimo morboso rapporto di dipendenza con l’amico Arkadi – si frappone fra Vassia e la sua stessa felicità.
Martedì 18 e mercoledì 19 febbraio 2014 (ore 21) salgono sul palco del Teatro Lauro Rossi di Macerata PIPPO CANGIANO, ENZO CURCURÙ, GIAMPIERO JUDICA, DAVIDE LORINO e DANILO NIGRELLI in LA PACE PERPETUA di Juan Mayorga per la regia di Jacopo Gassmann.
“Il teatro accade nel pubblico. Non nei ruoli ideati dall’autore. Nemmeno nella scena che occupano gli interpreti. Il teatro accade nell’immaginazione, nella memoria, nell’esperienza dello spettatore”. Un testo come La Pace Perpetua vuol dire operare costantemente in bilico fra la passione e il bisogno di trovare soluzioni espressive alle infinite domande che sottendono il testo e la consapevolezza che tutto ciò che verrà proposto in scena dovrà recare con sé una certa meticolosa, consapevole incompiutezza che potrà forse soltanto definirsi nel corto circuito fra palco e platea: rigenerandosi cioè come ulteriore domanda.
Mercoledì 19 febbraio 2014 (ore 21.15) al Teatro Tiberini di San Lorenzo in campo e giovedì 20 febbraio 2014 (ore 21) al Teatro Alfieri di Montemarciano, EUGENIO ALLEGRI porta in scena NOVECENTO di Alessandro Baricco per la regia di Gabriele Vacis.
La singolare storia di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, che negli anni a cavallo delle due guerre mondiali, abbandonato sulla nave dai genitori e ritrovato sopra un pianoforte da un marinaio, trascorre tutta la sua esistenza a bordo del Virginian, senza trovare mai il coraggio di scendere a terra. Impara a suonare il pianoforte e vive di musica e dei racconti dei passeggeri. Sul grande transatlantico, Novecento riesce a cogliere l’anima del mondo e la traduce in una grande musica jazz.
Mercoledì 19 febbraio 2014 (ore 21.15) al Teatro Cicconi di Sant’Elpidio a mare e giovedì 20 febbraio 2014 (ore 21) al Teatro G.B. Pergolesi di Jesi, ci sono ENZO VETRANO, STEFANO RANDISI e GIOVANNI MOSCHELLA in L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTÙ di Luigi Pirandello.
Paolino, rispettabile professore privato, è l’uomo della vicenda, trasparente ma con una doppia vita: è infatti l’amante della signora Perella, la virtù in persona, moglie trascurata e infelice del Capitano di marina Perella, la bestia. La tresca potrebbe continuare a lungo e senza intoppi. Ma un’inattesa quanto inopportuna gravidanza costringe il professore a cercare una soluzione ad ogni costo. Nella nostra visione lo spettacolo è tutto come contenuto in un grande armadio che immaginiamo sul fondo del teatro. A poco a poco le ante, i cassetti, le mensole di questo armadio faranno saltar fuori le voci, i gesti, le azioni e i sentimenti dei personaggi, come da un arsenale delle apparizioni in cui tutto è possibile.
Giovedì 20 febbraio 2014 (ore 21.15) al Teatro Enrico Cecchetti di Civitanova Marche e giovedì 27 febbraio 2014 (ore 21) al Teatro Comunale di Porto San Giorgio si esibiscono PAMELA OLIVIERI, FRANCESCA TOSONI e STEFANO TOSONI in VOLEVO SOLO FARE AMLETO.
Amleto, ovvero il teatro… perché Amleto è il teatro! Chi è Amleto? Figlio ribelle, malinconico, arrogante, ironico, depresso, pazzo, oppure no, innamorato disilluso, amico tradito, ama e odia sua madre… ama e odia se stesso… ama e odia. Lo hanno fatto in tutti i modi, classico, avanguardistico, psicologico, psicotico… lavorare su di Amleto è vivere, perché proprio in Amleto Shakespeare scrive che “compito del teatro è reggere lo specchio alla natura”. Ed è forse qui, che risiede il suo vero fascino: Amleto va semplicemente “fatto”! Solo così capisci che in fondo Shakespeare aveva ragione, nel teatro come nella vita, il viaggio conta assai più della meta! Noi vi raccontiamo la storia di una compagnia di scapestrati, guidati da un giovane attore-regista senza un soldo, ma con la voglia di inseguire e realizzare il suo sogno… essere Amleto almeno per una volta! E grazie al contributo “disinteressato” di una sorella-avvocato con la passione per l’arte capirà che fare Amleto, in fondo, è come masturbarsi: se vuoi che ti piaccia davvero, devi fartelo da solo!”
Giovedì 20 febbraio 2014 (ore 21) al Teatro La Nuova Fenice di Osimo e venerdì 21 febbraio 2014 (ore 21.15) al Teatro Goldoni di Corinaldo c’è LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE in COME TU MI VUOI di Luigi Pirandello, su libero adattamento di Masolino D’Amico e con la regia di Francesco Zecca. Nella cupa Berlino degli anni venti, “l’Ignota”, una femme fatale, ballerina nei cabaret di Grosz e Kurt Weill, si emancipa dalle ambigue profferte del vizioso scrittore di cui è schiava e dalla giovane figlia di questo, anch’essa innamorata di lei, quando uno sconosciuto italiano crede di riconoscere in questa la moglie di un suo amico scomparsa dieci anni prima durante la Grande Guerra.
Sempre giovedì 20 febbraio 2014 (ore 21) al Teatro Sperimentale di Pesaro c’è la compagnia di teatro UN’OTTIMA LETTERA in DIMENTICATOIO con regia, luci, scene, costumi di Dario Boldrini e Filippo Tappi. Il dimenticatoio è un luogo che crea spazio cancellando. Non è l’azione che cancella la cosa interessante bensì la creazione di porzioni di spazio nuovo. È la composizione di una scena e di uno spazio dimentichi. L’affermazione di un tempo e di uno spazio mentale che avviene per abbandono, per sonno. Spazio che si crea per interruzioni, per lampi, a salti. Le voci, le parole e i gesti dell’attore dispiegano questa favola del dimentico diventando l’espressione tangibile ed errante di questo spazio mentale, diventando un corpo mentale
Venerdì 21 febbraio 2014 (ore 21) al Teatro Sperimentale di Ancona si esibisce NUOVA DANZA ITALIANA in ANTICORPI EXPLO (Giovanni Leonarduzzi | Bellanda – Senza saper né leggere né scrivere; Alessia Lovreglio & Lara Russo | Le Specifike -Allumin-io; Guido Sarli UIDO | Umma Umma Dance – Fifth Corner; Francesca Gironi | Camille).
Una generazione di artisti rende particolarmente vivace lo scenario della danza contemporanea italiana: in Senza saper né leggere né scrivere tre tra i migliori breakers italiani riproducono con i loro corpi l’ingranaggio di un orologio in un interagire continuo nell’ostacolarsi e nell’aiutarsi. Camille trasforma la serie degassiana “Nudi di donne intente a bagnarsi, lavarsi, asciugarsi, strofinarsi, pettinarsi o farsi pettinare” in una partitura coreografica originale che indaga il concetto di intimità e messa a nudo, mentre in Allumin-io alcune lastre d’acciaio divengono strumento d’indagine spaziale, corporea e vocale per entrare nella dinamica di un tempo reale intriso di precarietà e trasformazione. A chiudere la serata Fifth Corner – un brano di grande impatto messo in scena da tre performer di energia prorompente – che guarda al corpo come allegorica prigione dell’individuo andando in cerca dell’essenza autentica e primitiva dell’essere umano.
Venerdì 21 febbraio 2014 (ore 21) al Teatro dell’Aquila di Fermo ci sono ANTONIO REZZA e FLAVIA MASTRELLA in FRATTO_X. «Si può parlare con qualcuno che ti dà la voce? Si può rispondere con la stessa voce di chi fa la domanda? Due persone discorrono sull’esistenza. Una delle due, quando l’altra parla, ha tempo per pensare: sospetta il tranello ma non ne ha la certezza. La manipolazione è alla base di un corretto stile di vita. Per l’ennesima volta si cambia forma attraverso la violenza espressiva. Mai come in questo caso o, per meglio dire, ancora come in questo caso, l’odio verso la mistificazione del teatro, del cinema, della letteratura, è implacabile. Il potere sta nel sopravvivere a chi muore. Noi siamo pronti a regnare. Bisognerebbe morire appena un po’ di più.» Antonio Rezza
Venerdì 21 febbraio 2014 (ore 21) al Teatro Persiani di Recanati e sabato 22 (ore 20.30) e domenica 23 febbraio 2014 (ore 17.30) al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno salgono sul palcoscenico SANDRO LOMBARDI, PIA LANCIOTTI, FRANCESCO COLELLA, ELENA GHIAUROV e MARCO BRINZI in NON SI SA COME di Luigi Pirandello per la regia di Federico Tiezzi.
Non si sa come si apre su un quadretto di genere idillico, quasi stucchevole: una mattina sul finire di settembre, sull’incantevole terrazzo della casa di Giorgio Vanzi, i protagonisti, che appartengono evidentemente a una borghesia agiata, conducono una vita disinvolta. Un idillio che nasconde tuttavia un altro spazio, meno evidente e tuttavia molto più reale di quello sociale: una macelleria della psiche, un sanguinoso mattatoio metafisico dove i corpi e le coscienze sono fatti oggetto della più violenta vivisezione che la drammaturgia italiana del secolo scorso conosca. Al centro del dramma vi è il rovello di Romeo Daddi, che, dopo aver ceduto un momento alla passione per Ginevra, moglie dell’amico Giorgio, si rende conto di quanto sia facile commettere un atto che forse può rivelarsi una colpa, senza averne responsabilità, perché il fatto è accaduto non si sa come, fuori della coscienza di chi lo ha compiuto. Ci sono dunque delitti innocenti, atti irriflessi che marchiano a fuoco le vite umane. A tormentare Romeo sono tutti quegli atti che, non si sa come, ci portano a fare quello che facciamo. Preso dall’irrefrenabile desiderio di scoprire negli altri questi delitti Romeo dà inizio a una specie di seduta freudiana di gruppo. Da questa situazione di partenza Pirandello svolge uno dei suoi drammi più feroci e strazianti, immergendosi, come armato di un bisturi dell’animo, nei labirinti segreti del cuore e della psiche umani, nell’ennesimo tentativo, più che mai riuscito, di dimostrare che, come scriveva lo studioso Giovanni Macchia, «ciò che noi conosciamo di noi stessi, non è che una parte, una debolissima parte, di ciò che siamo».
Venerdì 21 febbraio 2014 (ore 21.15) al Teatro Bramante di Urbania e sabato 15 marzo 2014 (ore 21.15) al Teatro Comunale Valle di Chiaravalle c’è DANIELE TIMPANO in ALDO MORTO (tragedia). “Desolato, io non c’ero quando è morto Moro. Aldo è morto senza il mio conforto. Era il 9 maggio 1978. Non avevo ancora quattro anni. Quando Moro è morto, non me ne sono accorto. Lo hanno trovato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, undici colpi sparati a bruciapelo addosso. Cose che capitavano negli anni ‘70. Bisognava fare la rivoluzione. Chi? Brigate rosse. Brigate rosse, sì. Ma rosse in che senso? Un attore nato negli anni ‘70, che di quegli anni non ha alcun ricordo o memoria personale, partendo dalla vicenda del tragico sequestro di Aldo Moro, trauma epocale che ha segnato la storia della Repubblica italiana, si confronta con l’impatto che questo evento ha avuto nell’immaginario collettivo. In scena, assieme al suo corpo e a pochi oggetti, solo la volontà di affondare fino al collo in una materia spinosa e delicata senza alcuna retorica o pietismo.”
Sabato 22 febbraio 2014 (ore 21.15) al Teatro della Concordia di San Costanzo ci sono NIBA, ANDREA BARTOLA e MARIO MARIANI in ENCEPHALÒN, Una tragicomica pièce per pianoforte, cinema ed emisferi cerebrali.
Un’epoca imprecisata. Sappiamo solamente che il cinematografo non è ancora stato inventato. Un musicista scienziato, internazionalmente accreditato. Due silenti cavie umane appositamente decerebrate e un esperimento che sta per cambiare le sorti dell’umanità: l’imminente nascita de Le Cinema Mental. Le note di un pianoforte, spregiudicatamente suonato, possono stimolare le onde Alpha, Theta e Delta del cervello umano a tal punto da renderlo capace di proiettare su uno schermo immagini psico-cinematografiche? Che cosa accomuna Frankenstein, King Kong, Buñuel, Pina Bausch e Dart Fenner? Qual è l’emisfero cerebrale che vale la pena di aver più sviluppato, sempre che se ne abbia in testa almeno uno? Encephalon è un melting pot di stili e linguaggi in cui la modalità di narrazione è completamente sovvertita, lasciando alla mimica, alla musica e alle macchine in scena, il compito di raccontare con suggestioni sonore e visive l’intreccio della storia. Una folle e divertente pièce che mescola con spregiudicata irriverenza citazioni teatrali, cinematografiche e scientifiche.
Domenica 23 febbraio 2014 (ore 17) al Teatro Gentile di Fabriano arriva il BALLETTO DI ROMA/KLEDI KADIU con CONTEMPORARY TANGO per le coreografie di Milena Zullo.
L’opera, attraverso l’uso del linguaggio contemporaneo, vuole raccontare un ballo, il tango sociale, che sempre di più sembra diffondersi. Segnale ulteriore del fenomeno della globalizzazione che ancora una volta anche in questo ambito, come nel linguaggio della danza tutta, contamina, unisce, condivide. Il tango sociale vissuto non più semplicemente come un ballo, con i suoi passi tipici, ma capace di divenire “racconto” di un modo di sentire tanto diffuso e così capace anche di percorrere con la sua musica ormai tutti i continenti della terra. L’opera creata per il Balletto di Roma esplora una nuova contaminazione tra il linguaggio contemporaneo ed il “minimalismo” dell’incontro tra corpi che parlano di tango: incontro di un linguaggio popolare e sociale con il più ricco e variegato modulo del balletto. Lo spettacolo narra l’abbraccio del tango, dentro il quale si colmano bisogni, aspettative, sogni, desideri e oblii, un abbraccio che ciascuno esprime arricchendolo del proprio sé e portando in esso tutta quella memoria, consapevole e non, che la vita gli ha tracciato nel corpo. Attraverso un rito che si consuma sempre uguale, in ogni dove, attraversando il tempo, la sala da ballo, propriamente detta Milonga, detta un codice di comportamento, attraverso il quale prende forma il ballo. L’uomo e la donna si ritrovano, come dentro una scatola nuova, superando ogni confine dentro quel mistico abbraccio, ritrovando in se stessi virilità e femminilità, che in questo ballo non hanno crisi di individualità. Preziosa e speciale diviene la partecipazione straordinaria di Kledi Kadiu, grazie al quale la virilità contenuta in questa danza diverrà ulteriore protagonista.
Martedì 25 febbraio 2014 (ore 21.15) al Teatro Don Bosco di Tolentino arrivano ALESSANDRO BENVENUTI e NINO FORMICOLA con TUTTO SHAKESPEARE IN 90 MINUTI di Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfiel, ideazione e progetto Paolo Valerio.
Sempre martedì 25 febbraio 2014 (ore 21) al Teatro Sanzio di Urbino arriva ARTURO CIRILLO in L’AVARO di Molière. L’avaro è Arpagone, ma gli altri, cosa sono gli altri? Quale spazio è concesso all’alterità in questa casa corridoio dove tutto è ansiosamente osservato dal suo padre padrone? Tre sono i figli di Arpagone: Cleante, Elisa e la cassetta, ma solo l’ultima è stata “partorita” da lui stesso. Gli altri sono i figli di una madre morta, figli nemici vissuti come sottrattori di giovinezza e amore, ancor prima che di denari. Mariana, la ragazza che si fa comprare dal vecchio avaro, per intermediazione della ruffiana Frosina, è forse l’ultimo anelito di vitalità, la battaglia finale per dare scacco matto al mondo e alle leggi della natura. Pornografia senile in cui “l’eretto” deve essere solo lui, gli altri li si lascia prigionieri dei loro ruoli, costretti a fare la commedia, mentre lui allude e depista. Solo i servi, non prendendolo sul serio, potrebbero farlo fuori, e non è casuale che sia l’anarchico Saetta a rubargli la cassetta, ma essi però sono pur sempre servi. Insomma gli altri senza Arpagone non si sa bene di cosa possano parlare, di cosa occuparsi. È come l’abitudine, secondo la definizione di Samuel Beckett: il collare che tiene legato il cane al suo vomito. Tutti lo schifano, ma tutti ne sono legati, quasi al guinzaglio, e alla fine, quando l’operetta delle agnizioni li scioglie dal legame, loro, finalmente liberi dove andranno? I vari figli, commissario, ruffiana, futura sposa, cuoco e cocchiere, vecchio nobile napoletano, domestico travestito, di cosa riempiranno ora le loro giornate senza più questo sottrattore di vita? Adesso gli toccherà viverla la vita, diventando Arpagoni loro stessi o magari liberandosi del cappio dell’avere, del possedere, di quello che è oggi il nostro esistere.
Mercoledì 26 febbraio 2014 (ore 21) al Teatro Concordia di San Benedetto del Trontogiovedì 27 e venerdì 28 febbraio 2014 (ore 21.15) al Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio ci sono LUNETTA SAVINO E EMILIO SOLFRIZZI in DUE DI NOI di Michael Frayn per la regia di Leo Muscato. Il titolo racchiude tre atti unici per due attori che raccontano tre situazioni matrimoniali emblematiche. In Black and silver, una coppia col sistema nervoso logorato da un pargoletto insonne, torna in vacanza a Venezia nella stessa camera d’albergo dove aveva trascorso la luna di miele. Nella seconda, Mr.Foot, la comunicazione di coppia è praticamente azzerata e la moglie sopperisce dialogando in modo surreale con il piede del marito, l’unica parte del corpo che ne tradisce qualche sprazzo emotivo. L’ultima, Chinamen, è un vero e proprio pezzo di virtuosismo: marito e moglie si ritrovano a gestire una cena alla quale, per errore, hanno invitato una coppia di amici da poco separati e il nuovo compagno di lei, con cinque ruoli diversi interpretati in un crescendo di equivoci fino all’immancabile paradosso finale.
Venerdì 28 febbraio 2014 (ore 21.15) al Teatro Comunale di Gradara arriva MARTA CUSCUNÀ in LA SEMPLICITÀ INGANNATA di Marta Cuscunà, liberamente ispirato alle opere di Arcangela Tarabotti. Nel Cinquecento avere una figlia femmina era un problema piuttosto grosso: agli occhi del padre era una parte del patrimonio economico che andava in fumo al momento del matrimonio. Avere una figlia femmina, equivaleva ad una perdita economica. Certamente una figlia bella e sana era economicamente vantaggiosa perché poteva essere accasata con una dote modesta, mentre una figlia meno appetibile o con qualche difetto fisico prevedeva esborsi assai più salati. Purtroppo però, in tempi di crisi economica, il mercato matrimoniale subì un crollo generalizzato e alla continua inflazione delle doti si dovette porre rimedio trovando una soluzione alternativa per sistemare le figlie in sovrannumero: la monacazione forzata. Le monache del Santa Chiara di Udine attuarono una forma di resistenza davvero unica nel suo genere. Queste donne trasformarono il convento udinese in uno spazio di contestazione, di libertà di pensiero, di dissacrazione dei dogmi religiosi e della cultura maschile con un fervore culturale impensabile per l’universo femminile dell’epoca. Ovviamente l’Inquisizione cercò con forza di ristabilire un ferreo controllo sul convento e su quella comunità femminile, ma le Clarisse riuscirono a resistere per anni facendosi beffe del potere maschile e creando, dentro il convento di Santa Chiara di Udine, un’alternativa sorprendente per una società in cui le donne erano escluse da ogni aspetto politico, economico e sociale della vita.

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