“FRÀ”: Giovanni Scifoni racconta San Francesco a modo suo


di Elena Bartolucci

10 Giu 2025 - Commenti teatro

Le gesta e la storia della più grande superstar del Medioevo rivivono a Recanati.

Fra Fabio Chiodi (guardiano del convento di Camerino) presenta lo spettacolo

Recanati (MC) – Venerdì 6 giugno, la Piazza Giacomo Leopardi della cittadina di Recanati si è trasformata per una sera ospitando un interessante spettacolo intitolato semplicemente “Frà” di e con Giovanni Scifoni.

Quasi due ore di monologo, intervallato da piacevoli siparietti musicali nonché laudi medievali, hanno cercato di narrare le gesta di San Francesco, uno dei personaggi storico-religiosi più conosciuti al mondo.

In quell’epoca non era l’unico a praticare il pauperismo e molti altri esponenti di movimenti religiosi avevano fatto la sua stessa scelta di abbracciare l’estrema povertà e diffondere l’amore cristiano.

Scifoni sul palco si interroga però sull’enorme potere persuasivo del poverello di Assisi e il suo sforzo ossessivo di raccontare il mistero di Dio in ogni forma, fino al logoramento fisico che lo porterà alla morte.

Francesco era un uomo di fede e un religioso, ma prima di tutto era un artista. Le sue geniali prediche erano capolavori folli e visionari ed erano quasi delle performance di teatro contemporaneo in grado di incantare folle sterminate. Giocava con gli elementi della natura, improvvisava in francese citando a memoria brani dalle chanson de geste, utilizzava il proprio corpo e la nudità come mezzo di comunicazione, trasformando in un messaggio potente anche la sua stessa malattia.

Scifoni ha regalato uno spettacolo sfaccettato e per nulla scontato recitando in versi antichi, scherzando con il pubblico, cantando, suonando, ballando e persino disegnando: se è vero che sia il cinema che il teatro hanno già detto tanto su questo santo, l’attore monologhista ha trovato comunque una chiave diversa per raccontare in modo leggero e profondo al tempo stesso alcuni fatti storici legati alla vita di questo grande religioso.

Le musiche sono di Luciano Di Giandomenico che ha suonato diversi strumenti antichi dal vivo insieme a due altri musicisti, Maurizio Picchi e Stefano Carloncelli.

La regia è stata curata da Francesco Ferdinando Brandi.

Lo spettacolo, che è una produzione Teatro Carcano, Mismaonda e Viola Produzioni in collaborazione con Eclissi Eventi, fa parte del la seconda edizione del festival missionario che unisce fede, cultura e social intitolato “Fra Noi”.

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