Ellynora con “No Trouble”, un viaggio musicale tra Campania e USA


a cura di Federica Baioni

5 Nov 2021 - Commenti live!

Abbiamo intervistato Ellynora, artista campana cresciuta tra Italia e Stati Uniti, in occasione dell’uscita del singolo No Trouble.

Ellynora: un’artista cosmopolita, dal grande spirito d’avventura e con una grande vena creativa. Parte dalla Campania fino ad arrivare a New York e girare l’America: da Los Angeles a Miami mostrando la sua cultura musicale in grandi venue come Fat Cat e il Renaissance Midtown Hotel.

INTERVISTA

D. Che cosa ti ha spinto a partire a soli 19 anni per gli USA?

R. L’infelicità. Una risposta molto semplice e complessa allo stesso tempo. Dopo il liceo mi sono iscritta all’università alla facoltà di economia ma ero estremamente triste e mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Una notte è successa una cosa da film, non riuscivo a dormire e ad un certo punto ho deciso di prendere un foglio bianco e d’istinto ho ritagliato da giornali e riviste che avevo tutto ciò che a primo impatto mi faceva sorridere dentro. Alle tre di mattina il foglio era pieno e tutto ciò che c’era sopra riguardava l’arte e l’America. Lì ho capito che volevo andarmene perché in Italia non c’era quello che cercavo. Una settimana dopo ho comunicato ai miei che me ne sarei andata e due mesi dopo ero a New York.

D. Da cosa prendi ispirazione prima di scrivere una canzone? Come avviene questo processo?

R. Molto spesso l’ispirazione nasce da cose che ho vissuto o sto vivendo in quel preciso momento. Altre volte nasce dal ritmo, quando sono in studio partiamo sempre prima dalla ritmica e la melodia e poi queste influenzano il testo. Di base non c’è una regola ma amo quando avviene spontaneamente e non in maniera forzata.

D. C’è un motivo in particolare per cui prendi parte ad ogni passaggio della produzione artistica dei tuoi singoli?

R. È stato un mix tra necessità e curiosità. Mi sono resa conto che per dare vita alla propria visione bisogna avere le idee chiare e bisogna essere preparati su tutto, nonostante il lavoro possa essere delegato. Le persone di cui mi circondo e con cui lavoro portano un valore aggiunto a quella che è la mia idea, non la sconvolgono altrimenti non sarebbe più “Ellynora”. Sono un artista indipendente e di conseguenza molte cose, anche quelle che non mi piacevano, le ho dovuto imparare perché non avevo nessun altro che poteva farle per me. Diciamo che necessità fa virtù.

D. Cosa ti è rimasto dell’esperienza negli USA?

R. Per me gli USA non sono un’esperienza ma un altro posto che chiamo casa. Lì ho amici che sono per me famiglia, ho ricordi ed emozioni forti. Il mio cuore è sempre per metà lì. Per questo motivo ora mi sento a casa sia in Italia che lì ma se escludo una delle due mi sento incompleta e non me stessa.

D. Com’è stato esibirsi in ambienti così differenti da quelli italiani?

R. È stato fighissimo e continua ad esserlo. La cosa che amo molto delle città in cui ho vissuto in America è la popolazione così varia e multietnica. È sempre stimolante avere pareri diversi da persone con costumi e tradizioni differenti, abituate a sonorità diverse dalle proprie.

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