Assegnato a Jonas Kaufmann il “Premio Corelli100”


di Roberta Rocchetti

26 Apr 2022 - Commenti classica

Nella Mole Vanvitelliana di Ancona, il 24 aprile scorso, è stato consegnato, al tenore Jonas Kaufmann, il “Premio Corelli100”, attribuito a personalità che si sono particolarmente distinte nel mondo dell’opera. Il premio è stato istituito dal Comune di Ancona, su proposta della Fondazione Teatro della Muse.

La splendida Mole Vanvitelliana di Ancona, pentagonale diamante architettonico adagiato tra i febbrili fermenti del porto dorico ha ospitato nel pomeriggio di domenica 24 aprile la manifestazione che ha chiuso le celebrazioni per il centenario della nascita di Franco Corelli, altro diamante dorico, stavolta vocale, nato a pochi passi dalla Mole stessa.

Apertesi lo scorso anno le celebrazioni per Corelli che hanno visto diversi eventi e serate ospitanti cantanti del calibro di Juan Diego Florez e si sono chiuse con l’assegnazione del “Premio Corelli 100” al tenore più celebre attualmente potremmo dire all’interno dell’intero mondo dell’opera lirica: Jonas Kaufmann.

La motivazione del premio è stata infatti “All’artista che, più di ogni altro, rappresenta oggi l’interprete di riferimento nel repertorio lirico, riconosciuto ed apprezzato da una platea globale”.

All’interno dell’auditorium della Mole dopo il saluto delle autorità il critico musicale e giornalista Fabio Brisighelli ha battezzato la serata presentando due video che hanno avuto il compito di mostrare al pubblico le peculiarità sia di Corelli che di Kaufmann e i fili che legano le loro carriere, dopodiché l’ingresso del giornalista Alberto Mattioli e del destinatario del premio ha dato il via ad un piacevolissimo salotto divertente ed informale nel quale il tenore tedesco stimolato dalle domande di Mattioli ha parlato della sua ammirazione per il tenore anconetano, da sempre faro di riferimento per la sua professione. Kaufmann ha anche evidenziato come quella di Franco Corelli sia stata l’ultima epoca d’oro dell’opera lirica, vuoi per l’avvento qualche decennio prima di cinema e TV che hanno cominciato ad allontanare il pubblico dal teatro come forma di intrattenimento popolare, vuoi per altri motivi contingenti anche legati alle voci, ha poi espresso la necessità di rendere l’opera attuale, più che con messe in scena a volte estreme, con uno stile di recitazione che la renda credibile ed attuale per venire incontro ad un pubblico ormai abituato a rappresentazioni estremamente realistiche da film e telefilm.

Alla domanda a quale ruolo non ancora coperto desidererebbe giungere, Kaufmann non ha avuto una risposta pronta, avendo nella sua carriera interpretato praticamente ogni personaggio che abbia aderenza con la propria vocalità, si è cavato d’impaccio con un ironico “Scarpia”.

Mentre in relazione ai ruoli che sono in programma per il futuro il tenore bavarese ha dato una succulenta anticipazione ai suoi fans annunciando la ripresa di uno dei ruoli che gli hanno dato più prestigio, quel Werther di Massenet divenuto quasi leggenda nella sua messa in scena parigina e che verrà ripreso presto con Antonio Pappano a Londra. La serata si è conclusa con la consegna del premio, il ringraziamento del premiato che ha ribadito l’attaccamento al nostro paese, ringraziamento che ha fatto seguito alle scuse  per non poter offrire un saggio del proprio canto richiesto a gran voce da qualcuno tra i presenti, in quanto appena giunto da Napoli, dove è stato protagonista di Tosca, stanco e non abbastanza in forma per rischiare di “forzare” la voce, ricevendo l’immediata comprensione del pubblico in sala e con l’inevitabile finale processione di quest’ultimo verso il proprio beniamino per autografi e selfie.

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