A Urbisaglia grande successo dello spettacolo “Sei un mito!” di Enrico Galiano


di Alberto Pellegrino

23 Lug 2025 - Commenti teatro

Lo spettacolo “Sei un mito! Scopri chi sei attraverso i miti greci” di Enrico Galiano è stato presentato con grande successo nell’Anfiteatro di Urbisaglia (MC), nell’ambito della rassegna TAU (Teatri Antichi Uniti).

L’Anfiteatro di Urbisaglia il 20 luglio ha ospitato la lezione-spettacolo “Sei un mito! Scopri chi sei attraverso i miti greci” di Enrico Galiano che rientrava nel cartellone 2025 della XXVIIª edizione di Teatri Antichi Uniti (TAU-AMAT). Dinanzi a un folto pubblico lo scrittore-insegnate ha tenuto la scena per circa due ore con divertente ironia, ma anche con profonde riflessioni sulla vita e soprattutto sulla formazione della personalità giovanile. Durante i suoi spettacoli raccoglie fondi per l’organizzazione Still I rise, che costruisce, restaura e gestisce scuole nelle aree più povere del mondo. 

Enrico Galiano (1977) è nato a Pordenone da genitori di professione venditori ambulanti, si è laureato nel 2002 nella Facoltà di Lettere e Filosofia all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove ha preso anche il diploma di Specializzazione e Abilitazione all’insegnamento nella Scuola di specializzazione all’insegnamento secondario. Dopo avere praticato diversi mestieri, nel 2006 ha cominciato a insegnare come precario per poi diventare nel 2009 docente di ruolo di italiano, storia e geografia in una scuola media in provincia di Pordenone. Molto apprezzato per il suo modo di insegnare alternativo, Galiano viene spesso paragonato a John Keating, il professore del film L’attimo fuggente. Nel 2015 è entrato nella lista dei 100 insegnanti migliori d’Italia stilata dal sito web Masterprof.it; nel 2020 è stato inserito da Il Sole 24 Ore nella classifica dei 10 professori più influenti in Italia. Nel 2015 ha creato sui social la webserie Cose da prof, che ha superato 20 milioni di visualizzazioni. Con le sue lezioni originali è diventato uno degli insegnanti del programma La Banda dei FuoriClasse, trasmesso da Rai Gulp.

Nel 2021 ha iniziato a fare spettacoli teatrali di divulgazione, nei quali si rivolge agli spettatori come a una vera classe scolastica.

Galliano è molto attivo anche come scrittore e, a partire dal 2017, ha pubblicato i romanzi Tutta la vita che vuoiPiù forte di ogni addio, Dormi stanotte sul mio cuore, Felici contro il mondo, Geografia di un dolore perfetto, Una vita non basta. È anche autore dei due saggi L’arte di sbagliare alla grande Scuola di felicità per eterni ripetenti. Nel campo della letteratura per ragazzi ha scritto Basta un attimo per tornare bambini (illustrato da Sara Di Francescantonio), La società segreta dei salvaparole e L’incredibile avventura di un super-errore (illustrati da Stefano Tambellini).

Per la Rai ha partecipato ai programmi televisivi La banda dei fuoriclasse e Itaca – Un mare di storie. Ha ottenuto i seguenti riconoscimenti: Premio Internazionale di Letteratura Città di Como per la miglior opera prima (2017), Premio per la Cultura Mediterranea per la sezione narrativa per giovani (2018), Premio Bancarellino con il libro per ragazzi (2023), il Nastro d’Argento per il Miglior Soggetto per il film Il Punto di Rugiada, di Marco Risi (2024).

Il suo ultimo spettacolo Sei un mito!, presentato a Urbisaglia, è un viaggio che accompagna lo spettatore alla riscoperta di se stesso e inizia in maniera ironica guardando la platea come una classe scolastica con una serie di scherzosi test d’ingresso, per poi entrare nel vivo dell’argomento con lo scopo di dare una risposta convincente agli interrogativi che si pongono i giovani di oggi nel loro rapporto con la famiglia, le istituzioni, l’intera società, usando come riferimento alcuni miti greci più o meno celebri.

Dice Galiano: “Immagina di essere trasportato in un mondo antico, dove dèi, eroi e creature fantastiche popolano le storie che hanno plasmato la nostra cultura. Ora immagina che questo storie non siano solo racconti lontani nel tempo, ma strumenti potenti per scoprire che sei veramente”. È senz’altro vero che questi racconti partoriti dalla fantasia del piccolo e straordinario popolo greco ha avuto nel passato una funzione pedagogica, sociale, psicologica, religiosa, i cui effetti sono arrivati fino ai nostri giorni; pertanto, i miti possono aiutare l’individuo a riconoscere i “doni” che possiede, a scoprire le sue aspirazioni più profonde, ad alimentare i nostri sogni, a realizzare i nostri desideri.

Galiano parte della Teogonia, il poema mitologico di Esiodo, dove si narra la storia e la geologia degli dei greci, partendo dal Caos originario fino alla definitiva vittoria di Zeuz, re dell’Olimpo: “Dunque per primo fu Chaos, / e poi Gaia dall’ampio petto, / sede sicura per sempre di tutti /gli immortali che tengono la vetta nevosa d’Olimpo”.

All’inizio non c’era l’universo ma solo il Caos che viene attratto dall’immortale Gaia e dalla loro unione nasce Amore che diventa il fondamento dell’universo e della sua armonia. Gaia per partenogenesi genera Urano (il Cielo stellato), quindi i monti, le ninfe e Mare. Unendosi a Urano, genera i Titani, i Ciclopi e i Centimani. Ma Urano, impedisce che i propri figli (i dodici Titani, i tre Ciclopi e i tre Centimani) vengano alla luce a causa della loro mostruosità. Allora Gaia costruisce una grande falce e poi esorta Cronos, l’ultimo dei Titani, a disfarsi del padre: appena Urano si stende su Gaia, Cronos lo evira e il sangue versato dal quel membro evirato gocciola su Gaia producendo altre divinità: le Erinni, le dee della vendetta e i terribili Giganti. Gaia e Tartaro generano Tifone un essere gigantesco, terribile e potente che viene sconfitto da Zeus e relegato nel Tartaro insieme ai Titani che hanno scatenato una guerra contro gli dei  (la Gigantomachia) nella quale sono stati definitivamente sconfitti.

L’autore si rifà ad altre fonti (Le Metamorfosi di Ovidio, l’Iliade, l’Odissea) per evocare i miti dell’unione tra Apollo e Ciparisso, che uccide involontariamente la cerva donatagli dal dio, per cui chiede di essere trasformato in cipresso e piangere eternamente le sue lacrime di resina; la nascita di Venere e le sue nozze con Vulcano, gli amori con Ares dio della guerra, da cui nascono Paura e Panico destinate ad accompagnare l’uomo per tutta la vita, sentimenti con i quali bisogna imparare a convivere, a dominare e farne una forza propulsiva.

Si parla anche del grande mito di Amore e Psiche e del nobile sentimento della nostalgia che induce Ulisse a rifiutare l’immortalità offertagli da Calipso per tornare da Penelope e nell’isola di Itaca per esaltare la propria umanità. Tutto questo per dare agli adolescenti una risposta ai loro interrogativi più frequenti e riguardanti la scoperta di se stessi, le paure e le insicurezze, le scelte che sono chiamati a fare senza avere paura dei propri errori che servono per imparare e per cercare nuove soluzioni. È un invito a scoprire le strade suggerite dalla propria vocazione, senza essere prigionieri e ossessionati dal mito del successo, del primeggiare a tutti i costi per poi cadere nelle depressioni in caso di un fallimento. Bisogna al contrario cercare di valorizzare i propri talenti per affermare se stessi e per trovare un posto nella società, opponendosi all’orribile e antipedagogico principio della “meritocrazia”.

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