UNA TRAVIATA DENSA DI EMOZIONI


di Elena Bartolucci

25 Feb 2013 - Commenti classica

UNATRAVIATADENSAD39EMOZIONI-494.jpg Porto San Giorgio (FM) – Venerdì 22 febbraio 2013  al Teatro Comunale di Porto San Giorgio è stata portata in scena la Traviata per la regia di Monica Casadei e della sua compagnia Artemis Danza.
Lo spettacolo danzante ha debuttato lo scorso novembre a Ferrara ed è il primo capitolo del progetto Corpo a Corpo Verdi – Trittico (2011-2013), coprodotto dal Festival Verdi e ispirato alla trilogia popolare di Giuseppe Verdi, a cui è seguito nel gennaio 2012 Rigoletto con debutto al Thèà tre de Suresnes Jean Vilar di Parigi e che vedrà nel 2013 a Parma, in occasione del bicentenario dalla nascita di Giuseppe Verdi, l’intero Trittico con Trovatore in prima assoluta.
Con quest’opera Monica Casadei è tornata al suo grande amore: la danza. Dopo aver studiato ed essersi perfezionata al The Place di Londra e all’Acadèmie des Arts Martiaux et Arts Contemporaines di Parigi, ha danzato con alcune delle più importanti compagnie francesi. Nel 1994 ha fondato la compagnia Artemis Danza e nel 2005 ha dato vita al progetto Artemis incontra culture altre, con il quale si è approcciata alla rappresentazione delle suggestive danze locali del mondo latino-americano e orientale.
Traviata è un’affascinante spettacolo che affronta il capolavoro verdiano in un imprevedibile corpo a corpo, dove il danzatore è lo strumento che traduce, esalta e trasforma la potenza evocativa dell’opera. Corpo compatto, univoco, essenziale: corpo ‘lirico’ è ‘traviato’, che nella coralità come nell’individualità ridà voce alla passione di Violetta e Alfredo e al tragico epilogo della loro storia d’amore.
Traviata_Artemisdanza_MusiculturaonlineGrazie alla Traviata di Monica Casadei lo spettatore viene catapultato all’interno di un viaggio coreografico in cui la danza e la celebre musica dell’opera di Verdi riescono a dare vita a un fluire di corpi, che seguono in modo particolare e non affatto in maniera semplicistica il dramma di Violetta. Questo personaggio, infatti, viene sfaccettato in diversi elementi femminili, ritrovandosi poi sempre sola contro tutti. La Violetta vestita di bianco (quasi come una sposa) rappresenta la speranza e la purezza, mentre la Violetta in rosso simboleggia la passione ma allo stesso tempo il cuore ferito e sanguinante. E il nero? Un colore che riesce benissimo a simboleggiare il senso drammatico di questa storia e il male che incombe, facendola inciampare e che attende che tutto abbia una fine. E’ un viaggio simbolico anche attraverso il marciume di una società in vendita, maschilista, fatta di apparenze e scintillante allo stesso tempo, che fa scomparire ogni dolce illusione di una povera cortigiana e dove i sentimenti del vero amore non hanno la meglio, seppur invocato anche nello struggente finale dello spettacolo con la famosa aria Amami, Alfredo , la quale si fa messaggio attraverso l’energia di un corpo, gabbia della malattia e del dolore, di un grido di disperazione e morte.
La scelta di una scenografia quasi assente ha messo ancor più in evidenza i corpi dei ballerini presi da quei movimenti fluidi, sinuosi e al tempo stesso slegati e contorti. L’unico elemento scenografico presente è rappresentato da un pannello argenteo su tre livelli in fondo, il quale riflette le luci bianche e rosse che si susseguono a raccontare gli stati d’animo e le emozioni delle varie Violette che si sono succedute sul palcoscenico.
I danzatori di Artemis Danza sono: Vittorio Colella, Melissa Cosseta, Gloria Dorliguzzo, Chiara Montalbani, Gioia Maria Morisco, Sara Muccioli, Camilla Negri, Stefano Roveda, Francesca Ruggerini, Emanuele Serrecchia e Vilma Trevisan.
Allo spettacolo è stato inoltre collegato un mini workshop dedicato alle scuole di danza locali per un coinvolgimento come comparse di un gruppo di giovani danzatrici per il grandioso finale dello spettacolo.
La coreografia, la regia, le scene e i costumi portano la firma di Monica Casadei. L’assistente alla coreografia è Elena Bertuzzi, l’elaborazione musicale delle note musiche di Giuseppe Verdi sono di Luca Vianini, mentre la drammaturgia musicale è di Alessandro Taverna.

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