Ricordo del Maestro Ennio Morricone


di Alberto Pellegrino

11 Lug 2020 - Approfondimenti cinema, Cinema, Commenti live!, Musica live

Nel saggio di Alberto Pellegrino ripercorriamo la ricca produzione del Maestro Ennio Morricone recentemente scomparso.

Ennio Morricone (1928–2020) è stato uno dei maggiori compositori del secondo Novecento che ha lavorato facendo il direttore d’orchestra e l’arrangiatore di così grande talento da valorizzare canzoni abbastanza banali come Pinne fucile ed occhialiGuarda come dondolo e Abbronzatissima di Eduardo Vianello, di trasformare Sapore di sale di Gino Paoli o Il mondo di Jimmy Fontana in successi internazionali, di comporre un piccolo capolavoro (con testo di Maurizio Costanzo) come la canzone Se telefonando magistralmente intrepretata da Mina nel 1966. Morricone ha studiato nel Conservatorio di Santa Cecilia, dove si è diplomato in tromba, strumentazione per banda, direzione di coro e in composizione sotto la guida del M° Goffredo Patrassi. A partire dal 1946 si è dedicato alla composizione di musica classica arrivando a creare oltre 100 brani cameristici e sinfonici caratterizzati da una vena lirico-satirica e da una straordinaria capacità di una ecclettica commistione di stili come è possibile rilevare in brani come Secondo concerto per flauto, violoncello e orchestra (1985), Cantata per l’Europa (1988), Riflessi per violoncello (1990) e Ut per tromba, percussioni e orchestra d’archi (1991).

Il successo a livello mondiale è arrivato negli anni Sessanta come compositore di musiche per film, arrivando a occupare una posizione di prestigio nel cinema italiano e nel cinema hollywoodiano, vendendo più di 70 milioni di dischi. Con la fama internazionale sono arrivati anche premi prestigiosi: tre Grammy Awards, quattro Golden Globes, dieci David di Donatello, undici Nastri d’argento, due European Film Awards, un Leone d’Oro alla carriera e un Polar Music Prize, cinque nomination agli Oscar, un Oscar alla carriera nel 2007 “per i suoi contributi magnifici all’arte della musica da film”; infine nel 2016 un meritatissimo Oscar per la partitura del film The Hateful Eight di Quentin Tarantino, al quale è assegnato anche il Golden Globe.

Ennio Morricone, con le sue circa 500 colonne, occupa un posto di primo piano nella storia della musica e del cinema per essere riuscito con le sue colonne sonore  a ottenere  risultati di grande valore musicale, riuscendo a coniugare il linguaggio della musica e il linguaggio del cinema, creando delle composizioni che non solo riescono a esaltare il contenuto e il valore di ogni film, ma riescono ad essere delle composizioni che hanno una straordinaria e indipendente levatura musicale e culturale, che contengono al loro interno raffinate e spesso commoventi melodie. Non a caso Tarantino lo ha definito un compositore importante nel campo cinematografico come lo sono stati Mozart e Beethoven per la musica classica. Nel corso della sua splendida carriera Morricone è sempre riuscito a mantenere uno stile musicale coerente e inconfondibile come ha affermato nel 2016: “Devo cercare di realizzare una colonna sonora che piaccia sia al regista, sia al pubblico, ma soprattutto deve piacere anche a me, perché altrimenti non sono contento. Io devo essere contento prima del regista. Non posso tradire la mia musica”.

Morricone ha esordito nel cinema agli inizi degli anni Sessanta con tre film di Luciano Salce (Il federale, La voglia matta e La cuccagna), ma il successo arriva a partire dal 1964 con il sodalizio stretto con Sergio Leone, per il quale compone musiche straordinarie, contribuendo in modo sostanziale a far conquistare notorietà internazionale, consenso di critica e successo di pubblico ai film Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivo, C’era una volta il West, Giù la testa, C’era una volta l’America, Per queste colonne sonore inventa partiture con affetti sonori diventati famosi come l’uso del fischio, di chitarre elettriche,  campane, fruste, carillon, organo, vocalizzi e soprattutto con l’impiego dell’armonica a bocca, creando uno stile personale, riconoscibilissimo e imitato da tanti. 

Attraverso le sue composizioni è possibile ripercorre la storia del cinema dal secondo Novecento ai primi anni del Duemila, poiché ha lavorato con grandi registi stranieri come Oliver Stone, Roman Polanski, Pedro Almodòvar, Margarethe von Trotta, Johan Carpenter; ha composto per Gli Intoccabili di Brina De Palma e soprattutto per Mission di Roland Joffé due colonne sono che sono degli autentici capolavori.

Continua ed estremamente efficace è la stata la sua collaborazione con i maggiori nomi del cinema italiano, tra i quali ricordiamo in particolare Luigi Comencini (Il gatto, La donna della domenica), Alberto Lattuada, Renato Castellani, Mario Monicelli, Carlo Lizzani, Luigi Zampa, Florestano Vancini, Marco Bellocchio (I pugni in tasca, La Cina è vicina), Valerio Zurlini (Il deserto dei Tatari), Lina Wertmuller, Ermanno Olmi, Carlo Verdone, Dario Argento, Francesco Rosi, Franco Maselli, Marco Ferrari, Gillo Pontecorvo (La battaglia di Algeri, Ogro), Liliana Cavani (I cannibali, Galileo), Paolo e Vittorio Taviani, (Allosanfàn, Il prato).

Il compositore ha avuto un rapporto privilegiato con alcuni registi a cominciare da Bernardo Bertolucci (Prima della rivoluzione, Partner, Novecento, La luna, La tragedia di un uomo ridicolo) e da Elio Petri per il quale ha composto il capolavoro di Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto, seguito dalle musiche per La classe operaia non va in Paradiso, La proprietà non è più un furto e Todo modo.

Ancora più stretta è stata la collaborazione con Pier Paolo Pasolini con i film Uccellacci e uccellini, La Terra vista dalla Luna, Teorema, Decameron, i racconti di Canterbury, Il fiore delle Mille e una notte, Salo o le 120 giornate di Sodoma; per Mauro Bolognini ha composto le colonne sonore di Arabella, Un bellissimo novembre, Metello, Imputazione di omicidio per uno studente, Fatti di gente per bene, Libera, amore mio, Per le antiche scale, L’eredità Ferramonti, La Venexiana, La storia vera della signora delle camelie; per Giuliano Montaldo ha composto le musiche di Gott min uns (Dio è con noi), Giordano Bruno, L’Agnese va a morire, Il giocattolo, Gli occhiali d’oro, Tempo di uccidere, I Demoni di San Pietroburgo, ma bisogna ricordare che la colonna sonora del film Sacco e Vanzetti contiene alla fine la canzone-capolavoro Here’s to you (The Ballad of Sacco e Vanzetti) su testo di Joan Baez che è stata uno straordinario successo internazionale

Una profonda amicizia ha unito il grande compositore con l’allora giovane regista Giuseppe Tornatore alla cui affermazione ha contribuito con i due capolavori musicali di Nuovo Cinema Paradiso (1988) e La leggenda del pianista sull’Oceano (1998), a cui si aggiungono le colonne dei film Stanno tutti bene, L’uomo delle stelle, Malèna, La sconosciuta, Baaria. 

Per la televisione Morricone ha composto le colonne sonore per la trasposizione televisiva di Filumena Martorano, Questi fantasmi e Napoli milionaria di Eduardo De Filippo; per alcune serie televisive di grande successo come I promessi Sposi, La piovra, Il papa buono, Cefalonia, Gino Bartali. L’intramontabile, Karol un uomo diventato papa, Karol un papa rimasto uomo, Ricordo di Anna Frank, Giovanni Falcone, Borsellino.