Placido porta in scena Pinter


di Elena Bartolucci

11 Dic 2016 - Commenti teatro

TRADIMENTI_locandina_musiculturaonline1Fermo – Mercoledì 7 dicembre 2016, presso il gremito Teatro dell’Aquila di Fermo, hanno fatto il loro ingresso in scena Ambra Angiolini, Francesco Scianna e Francesco Biscione con “Tradimenti” per la regia di Michele Placido.
Lo spettacolo è un atto unico scritto da Harold Pinter (premio Nobel 2005 per la letteratura) che analizza a ritroso gli anni che vanno dal 1977 al 1968, raccontando come nasce e si spegne nel corso del tempo la passione di due amanti.
TRADIMENTI2_musiculturaonline1L’opera, infatti, inizia presentando i due ex-amanti, Emma (Angiolini), una gallerista d’arte, e Jerry (Scianna), un agente letterario, che dopo tanto tempo si ritrovano in un pub, rimembrando un passato ormai lontano e sviscerando segreti che sembrano invece ripercuotersi nel loro presente.
Per Emma forse non è poi tutto finito come si è sempre detta, ma Jerry non sembra più pensare a lei in quel senso. L’unica cosa che lo sconvolge veramente è il fatto che lei abbia voluto confessare a suo marito la loro relazione extra-coniugale andata avanti per ben 7 anni solo dopo che lui ha ammesso di averla tradita con molte donne durante tutto il loro matrimonio.
TRADIMENTI3_musiculturaonline1Jerry era sicuro che nessuno avesse mai sospettato qualcosa, neanche il marito Robert (Biscione), suo amico di lunga data. Invece, è proprio l’amico che ammette di aver saputo della loro relazione ma di non aver mai detto nulla perché tutto sommato non gli importava niente. In fondo, anche lui era stato un traditore seriale.
La genialità del testo risiede non solo nei dialoghi davvero ben scritti ma anche nella struttura narrativa capace di far scoprire allo spettatore nuovi piccoli dettagli a ogni cambio di scena.
Peccato davvero per il ritmo di una regia un po’ banale che non riesce a far brillare a pieno un testo così brillante. Ottima prova per i due protagonisti maschili che hanno decisamente offuscato la presenza della Angiolini, troppo tirata e a tratti persino poco convincente.
Lo spettacolo è prodotto da Goldenart Production mentre il testo è una traduzione di Alessandra Serra.
Le musiche originali sono di Luca D’Alberto, i costumi di Mariano Tufano, le scene di Gianluca Amodio e il light design di Giuseppe Filipponio.

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