Le stelle dell’Opéra National de Paris a Civitanova Danza


di Elena Bartolucci

6 Ago 2012 - Commenti danza, Danza

Ballet de l’Opéra National de Paris_Musiculturaonline2Civitanova Marche (MC) – Venerdì 3 agosto 2012, il palco del Teatro Rossini ha ospitato i talentuosi solisti del Ballet de l’Opéra National de Paris nel Gala intitolato Étoiles de demain, i quali hanno eseguito un programma molto ricco e in rispetto della filosofia della danza dai toni più classici e meno.
I magnifici danzatori di questa serata provengono da una delle più famose e antiche scuole di danza mondiali. Il Ballet de l’Opéra National de Paris affonda infatti le sue radici in più di tre secoli di storia e si è sempre affermato come una compagnia di repertorio e non come strumento di un solo coreografo. Dal passato glorioso è nondimeno un centro d’arte viva, in cui durante questi ultimi cinquant’anni coreografi influenti come Serge Lifar, George Balanchine, Maurice Béjart, Roland Petit, Merce Cunningham, John Neumeier, Carolyn Carlson, William Forsythe, Alvin Nikolais e Alvin Ailey hanno segnato le tappe fondamentali della creazione contemporanea. Il Balletto dell’Opéra riesce ancora oggi a rappresentare il solito repertorio, ma anche ad alternare nuovi versioni: è un esempio lampante di come sia un laboratorio aperto alla modernità.
La serata si è aperta con un passo a due intitolato L’uccello blu, tratto dal terzo atto de La Bella Addormentata di Tchaikovsky, che con grande bravura è stato eseguito da Juliette Hilaire e Pierre-Arthur Raveau su una coreografia di Rudolf Nureyev. Le loro movenze e i volteggi così leggiadri non sono sfuggiti agli occhi attenti degli spettatori di un gremito teatro Rossini, abbagliati anche dalla bellezza dei costumi leggerissimi dal gusto molto classico.
Lo spettacolo è proseguito con un Adagietto, che è stato interpretato da Charlotte Ranson e Matthieu Botto e portava la firma del coreografo Oscar Araiz. I due ballerini hanno danzato con grande intensità sulle famose e tristi note del quarto movimento della Quinta sinfonia di Gustav Mahler. I due corpi sembravano come intersecati tra loro e con dei movimenti lenti e quasi impalpabili hanno dato vita a una delle esecuzioni più delicate della serata.
Alquanto diversa e più movimentata è stata la breve Danse espagnole tratta da Raymonda, che è stata eseguita da Letizia Galloni e Sébastien Bertaud, seguendo una coreografia di Rudolf Nureyev e la musica di Alexander Glazunov.
Si è proseguito con Entre d’eux danzato da Alice Renavand e Aurélien Houette, su una coreografia di Kader Belarbi e la musica di Gabriel Faure. Questo particolare passo a due dal gusto molto contemporaneo ha visto in Ballet de l’Opéra National de Paris_Musiculturaonlinediversi momenti i ballerini scambiarsi di ruolo: la ballerina ha infatti sostenuto nelle prese e in vari movimenti il suo compagno, conferendo una maggiore intensità a questo pezzo dal tono malinconico, come dimostrato anche dai visi tirati e tristi dei due danzatori, che erano come in lotta tra loro.
Il successivo passo a due, intitolato Le Corsaire, è stato interpretato da Marion Barbeau e Pierre-Arthur Raveau su una coreografia di J. Mazilier e la musica di Riccardo Drigo. Un vero esempio di balletto classico che ha mostrato la bravura tecnica dei due ballerini, poi premiata da uno scroscio interminabile di applausi.
Dopo un breve intervallo lo spettacolo è proseguito con Fado, ideato dal coreografo Jean Philippe Dury ed eseguito dalla magnifica coppia di ballerini Alice Renavand e Aurélien Houette. Le malinconiche note della musica tradizionale del fado portoghese sono state cantate da Misia e, grazie anche alla forte espressività dei due interpreti, hanno saputo trasportare tutta la magia di quella saudade tipica di brani di questo genere.
Il balletto successivo, dal titolo Nocturne, era una prima italiana ed è stato pensato dal coreografo Nans Pierson e danzato da Juliette Hilaire e Alexandre Gasse. Davvero forte e particolare la scelta di far indossare ai due ballerini una maschera antigas, mentre li si vedeva volteggiare sulle commoventi note di Frederick Chopin, intervallate a momenti da un rumore fastidiosissimo. A conclusone di questo passo a due il pubblico ha assistito anche a un atto di grande teatralità, in cui il ballerino si toglie la maschera e muore, quasi come a dimostrare che non è vita dover ballare costretti dietro a quella specie di sudario.
Anche l’assolo seguente, Anna, era una prima italiana ed è stato interpretato da Charlotte Ranson su una coreografia di Nicolas Paul e la musica di J. S. Bach. Un breve ma intenso balletto che ha mostrato delle linee molto eleganti e dei movimenti aggraziati e puliti.
Sulle note di For me, Formidable, ovvero la celebre canzone interpretata da Charles Aznavour, si è esibito poi il ballerino Sébastien Bertaud, eseguendo una simpatica coreografia di Vincent Chaillet. Questa performance è riuscita quasi a ricordare l’energia dei celebri balletti ideati dal grande Gene Kelly.
La conclusione della serata è stata affidata a Raymonda (variazione di Henriette, danse hongroise), coreografata da Rudolf Nureyev e interpretata dai ballerini: Alice Renavand, Audric Bezard, Letizia Galloni, Marion Barbeau, Alexandre Gasse e Matthieu Botto.
Con grande maestria hanno danzato al ritmo della musica di Alexander Glazunov, eseguendo vari assoli, passi a due e balletti a specchio.
Una scenografia assente e un uso parsimonioso delle luci hanno lasciato tutto lo spazio necessario a celebrare la vera regina della serata ovvero la danza con la D maiuscola. La bravura dei danzatori e la loro estrema precisione in ogni passo, volteggio, salto e presa ha dimostrato al pubblico di Civitanova Danza quanto la fama di questa scuola sia davvero intramontabile e che nel panorama internazionale ci sono molte eccellenze al livello di Roberto Bolle.

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