Il Rubini di “Provando… Dobbiamo Parlare”


di Patrizia Isidori

1 Feb 2015 - Commenti teatro

Da sx Fabrizio Bentivoglio, Maria Pia Calzone, Isabella Ragonese e Sergio Rubini MusiculturaonlineAscoli Piceno. Veramente appena a teatro, tutti hanno mostrato sorpresa e un’iniziale confusione, infatti, lo spettacolo annunciato, in sostituzione del Riccardo Terzo con Alessandro Gassmann il 27 e 28 gennaio al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, era inizialmente: La notte porta scompiglio, e lo scompiglio c’è stato, lo spettacolo era in realtà lo stesso, stessi attori, ma con un altro titolo. Prima nazionale ad Ascoli dopo una residenza di allestimento, forse per questo non era del tutto completato, scritto e diretto da Sergio Rubini sulla scena con Fabrizio Bentivoglio, Maria Pia Calzone e Isabella Ragonese, Provando… dobbiamo parlare si è aperto in modo insolito, creando ulteriore sorpresa. È, veramente, ciò che ha attratto di più. Sipario aperto, trambusto a sistemare la scena di Luca Gobbi, l’interno di un modesto appartamento, il pubblico che stava ancoraRubini-Bentivoglio Musiculturaonline sistemandosi, ma lo spettacolo era in realtà già iniziato. Interessante la tematica che ha delineato il rapporto tra due coppie di amici benché molto diverse: medici borghesi del romano quartiere bene Parioli una e scrittori intellettuali di sinistra l’altra. Si trovano una notte a confronto forzato per una lite della coppia borghese che piomba, prima uno poi l’altra, nell’abitazione dei due intellettuali. Movente di tutto una banale e scontata storia di tradimento, da cui parte tutto. I due iniziano ad analizzare psicologicamente le loro scelte, si accusano, discutono fino a mettere in crisi il rapporto della coppia di intellettuali che fin dall’inizio sembrava unita solo dall’amore, senza recriminazioni di sorta riguardo ad averi, soldi, figli e falsità di una vita estremamente conformista. Invece tutto il non detto viene fuori anche da loro riguardo la scrittura e la sopraffazione dello scrittore di venti anni maggiore della sua compagna che è rimasta sempre nell’anonimato, nonostante la scrittura insieme. Conclusione rappacificata per tutti o quasi ma Gli applausi finali Musiculturaonlinesenza sincerità. Bravi gli attori, specie Bentivoglio in uno squallido personaggio con uno sboccacciato idioma romano da coatto, del tutto inappropriato in bocca ad un illustre professionista chirurgo cardiologo, discutibile in questo la scelta della regia. Insieme all’apertura di spettacolo, l’altro elemento simpatico: i due pesci rossi in due boule che fanno intermezzi di commento alle situazioni, giudicando gli strani comportamenti degli umani.

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