“Icons” di Steve McCurry in mostra ad Otranto


di Alberto Pellegrino

8 Ott 2016 - Altre Arti, Eventi e..., Arti Visive

image-09-full[1] MusiculturaonlineIl Castello Aragonese di Otranto, che è stato completamente restaurato e trasformato in un centro culturale e museale, ha fatto da suggestiva cornice alla mostra Icons di Steve McCurry, che è stata allestita dal 19 giugno al 2 otINDIA-10872, Kumbh Mela Festival, India, 2010tobre su iniziativa dell’Amministrazione comunale.  Questa iniziativa ha per ora completato le altre mostre di questo autore che hanno avuto come sede Milano, Roma, Perugia e Torino.  L’autore, in collaborazione con Biba Giacchetti, ha voluto dare un taglio particolare a questa esposizione, avendo personalmente selezionato quelle immagini che gli stanno particolarmente a cuore e che rappresentano, attraverso una eccezionale sintesi, la sua avventura umana e artistica vissuta in vari Paesi del mondo, correndo anche grandi rischi personali. Oltre un centinaio d’immagini sono capaci di suscitare emozioni profonimage-03-full Musiculturaonlinede, perché riflettono una passione e un coinvolgimento dell’autore che va ben oltre la semplice curiosità o l’impregno professionale di una grande fotoreporter.
La maggior parte delle opere è costituita da splendidi ritratti oppure da immagini che sono dei veri e propri racconti racchiusi nel breve spazio di un’inquadratura e segnati da una tecnica straordinaria, alla quale corrisponde una altrettanto straordinaria volontà di provare e trasmettere emozioni. Nell’elegante e curatissimo catalogo, che accompagna la mostra (Sudest57, 2016), ogni immagine è scrupolosamente analizzata e contestualizzata dall’autore con delle schede che assumono la forma di un’intervista con Biba Giacchetti. Questo modulo tecnico-narrativo  consente di percorrere tutte le tappe di questo affascinante vimage-10-full Musiculturaonlineiaggio dell’anima compiuto negli anni da uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea.
Da tutti questi scatti per prima cosa emerge con eccezionale potenza il gruppo dei ritratti di donne, bambini, giovani e uomini adulti appartenenti a etnie, culture e condizioni sociali tra le più disparate: sono volti e soprattutto sguardi attraverso i quali si riesce a leggere una condizione umana caratterizzata da sentimenti universali e segnata dalla medesima dignità. In questa raffigurazione di un’umanità così vasta e diversificata vi sono volti di persone sconosciute ma anche rese note dallo stesso fotografo come nel caso di Sharbat Gula, la ragazza pachistana del campo profughi di Peshawar, che è diventata negli anni un’icona assoluta della fotografia mondiale. Unica eccezione di persona resa celebre dal suo vissuto storico è la birmana Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace 1991, ritratta nella sua abitazione nel images Musiculturaonline1995 quando, uscita dal carcere, viveva agli arresti domiciliari.
Gli elementi fondamentali di questo meraviglioso viaggio sono costituire dal mondo del Buddismo con i suoi templi e i suoi monaci, dai tragici scenari della guerra del golfo (1991), del crollo delle Torri Gemelle (2001), il terribile terremoto del Giappone (2011), dalla grazia naturale delle donne e dall’innocenza dei bambini, che riescono a divertirsi con un vecchio cannone arrugginito tra le rovine di Beirut. Da queste immagini arriva finindia-steve-mccurry Musiculturaonlineo a noi un maestoso e stupefacente quadro d’insieme dell’Oriente e del Medio Oriente che affascina l’autore, il quale è costantemente impegnato a rappresentare, come all’interno di una grande scena teatrale, la dignità del lavoro, la spiritualità della preghiera, l’estrema povertà di alcune popolazioni, la fantasia e l’innocenza del gioco infantile. Le tappe di questo viaggio, equamente diviso tra realtà e fantasia, sono costituite dall’India, dal Pakistan, dal Tibet, la Tailandia, dalla Cambogia, dallo Sri Lanka, dall’Afghanistan, dalla Cina, dal Mali, dallo Yemen e dall’Etiopia, rappresentata attraverso un unico ritratto di due splendide ragazze indigene.

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