Dedicato a Beethoven il primo disco del pianista Giuseppe Rossi


a cura di Vincenzo Pasquali

3 Lug 2020 - Dischi

La prima incisione del pianista romano Giuseppe Rossi, pubblicata con Da Vinci Classics, è dedicata interamente a Ludwig van Beethoven, nel 250° anniversario della nascita del musicista tedesco.

Esplorare l’intensità di colori e sorprese che si susseguono nelle pagine di due celebri partiture di Ludwig van Beethoven (1770-1827). È l’intento del pianista romano Giuseppe Rossi, classe 1985, che al genio di Bonn dedica il suo esordio discografico pubblicato per Da Vinci Classics.

In Beethoven è sicuramente presente la voglia di scardinare le consuetudini, questo aspetto lo rende il più contemporaneo tra i compositori di musica colta – spiega Rossi – I due brani contenuti nel disco rappresentano una sorta di grande affresco contrappuntistico, Beethoven fa largo uso di artifici propri dell’arte antica trattandoli in maniera sorprendentemente moderna e attuale.”

L’album si apre con la Grande Fuga op. 134, riduzione per pianoforte a quattro mani, ad opera dello stesso Beethoven, della celeberrima e imponente Grande Fuga in si bemolle maggiore op. 133 per quartetto d’archi scritta tra il 1825 e il 1826 e dedicata all’Arciduca Rodolfo d’Austria. Alla Grande Fuga op. 134, che vede Giuseppe Rossi impegnato con la pianista Elisa Viscarelli, segue la Sonata op. 106 “Hammerklavier”. Composta tra il 1817 e il 1819 e suddivisa in quattro tempi, la Sonata op. 106 è celebre per la complessità della struttura formale e viene annoverata tra i più arditi capolavori del Maestro tedesco.

Nell’anno in cui ricorre il 250° anniversario della nascita di Beethoven, Giuseppe Rossi si addentra nella tela artistica beethoveniana disegnando un percorso che, attraverso il canto indagatore del pianoforte, rintraccia l’eleganza di emozioni e bellezze senza tempo. Ne affiora un inesauribile scrigno di suggestioni e sentimenti, un racconto che si snoda tra le complesse articolazioni di due capisaldi nell’immenso repertorio della letteratura pianistica.

GIUSEPPE ROSSI

Il pianista Giuseppe Rossi ha studiato con Almerindo D’Amato ed Elisabetta Pacelli presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, dove si è diplomato con il massimo dei voti e la Lode nel 2006. In seguito ha continuato i suoi studi con Aldo Ciccolini, Ivan Donchev e Maurizio Baglini. Nel 2012 ha conseguito il Diploma di Specializzazione in Musica da Camera presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ha continuato il perfezionamento della musica da camera sotto la guida di Bruno Canino, Andrea Lucchesini e del Trio di Parma. Giuseppe Rossi si è esibito in Italia e all’estero per diverse istituzioni di prestigio quali il Teatro dell’Opera di Roma, l’Università degli Studi RomaTre, l’Accademia Filarmonica Romana, il Teatro Bibiena di Mantova, il Palazzo Borromeo di Milano, la Médiathèque Centrale di Montpellier e il Conservatorio Rachmaninov di Kaliningrad. Tiene concerti in Europa e in Russia. Il suo repertorio spazia da William Byrd alla musica contemporanea, attraversando inoltre artisti meno conosciuti come Alice Tegner. Concentra la sua ricerca musicale su Beethoven e Schumann. Si esibisce regolarmente in duo con la violinista Alessandra Xanto con cui collabora dal 2013. Incide per l’etichetta italo-giapponese Da Vinci Classics.

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