Il Balletto di Milano vola sulle ali del cigno bianco


di Chiara Bartolozzi

15 Gen 2019 - Commenti danza, Danza

Giovedì 27 Dicembre è andato in scena al Teatro delle Muse di Ancona il balletto d’eccellenza del repertorio classico Il Lago dei Cigni di Pyotr Ilyich Tchaikovsky.
Per chi come me ha visto il film Black Swan – Il cigno nero con protagonista una meravigliosa ed espressiva Natalie Portman, poter apprezzare dal vivo quest’opera è stata un’esperienza indescrivibile e indimenticabile.
Non ero ancora mai stata ad alcuna rappresentazione di questo balletto, perciò l’aspettativa nei confronti dello spettacolo, che gode di una lunga tradizione ed è ancora oggi ricco di fascino, era molto alta.
Inoltre, chi come me è appassionato anche di film di animazione, ricorderà di certo L’Incantesimo del Lago. Infatti, già da bambina la storia di Odette, la giovane ragazza che si trasforma in cigno a causa di un incantesimo che può essere spezzato solo dal bacio del vero amore, suscitava in me una certa emozione.
A portarla in scena è stato il Balletto di Milano, considerato tra le realtà di maggiore livello artistico per la danza italiana, in una nuova produzione firmata da Teet Kask, affermato coreografo estone, già autore per il Balletto di Milano del balletto Anna Karenina.
La sua versione si attiene molto alla celebre storia, ma si distingue per una rilettura di alcuni dettagli in chiave più attuale. Un Lago contemporaneo e alla moda dove si avvicendano i vari personaggi, a cominciare dal cigno.
Durante la prima parte i costumi sono caratterizzati da tonalità pastello, i movimenti sono eleganti anche se talvolta imprecisi in una cornice fatta di tulle e trasparenze. Il compleanno

(Foto di Roberto Ricci)

del principe Siegfried è un tripudio di luce e leggerezza.
Nelle scene in cui il Principe (interpretato da Federico Mella) incontra Odette c’è un continuo richiamo all’acqua e al sogno; il colore preponderante è il bianco, ogni riflesso e ogni gioco di luce ricordano la magia che avvolge il Principe e il Cigno.
Validissima ed emozionante l’interpretazione del giullare di corte, che ha guadagnato da solo vari applausi da parte del pubblico.
La seconda parte dello spettacolo è invece caratterizzata da colori scuri, i costumi vanno dal bordeaux al viola e al bronzo.
Si nota un miglioramento nell’esecuzione delle coreografie e c’è anche un coinvolgimento

Ekaterina Oleynik (Foto Pawel. S)

maggiore da parte dei vari ballerini.
Ben eseguite e caratterizzate le parti del mago Rothbart e di Odile.
A tal proposito, una nota di merito va di certo alla bravissima étoile Ekaterina Oleynik, che è riuscita a incarnare e caratterizzare al meglio i ruoli del cigno bianco e del cigno nero, sebbene la sua Odette fosse un po’ mono-espressiva, le sue linee sono state assolutamente perfette e la grazia dei movimenti ha reso fluidi e magici i virtuosismi degli assoli e delle coreografie corali da lei interpretati.
Struggente e parzialmente da interpretare il finale scelto per concludere il balletto. Odette ancora cigno viene uccisa con un colpo di pistola, ma nella scena finale lei è di spalle e il Principe la abbraccia.
Sarà un sogno e i due amanti si sono incontrati nell’aldilà o quell’abbraccio è il segno che lei si è ridestata dall’incantesimo che grazie all’amore di lui l’ha riportata alle sue fattezze umane?

Tag: , , , , , , , ,