L’energia e la magia di Parsons Dance


di Elena Bartolucci

25 Feb 2017 - Commenti danza, Danza

Civitanova Marche – Sabato 18 febbraio 2017, presso il gremitissimo Teatro Rossini di Civitanova Marche, i ballerini della Parsons Dance hanno stupito il pubblico con uno spettacolo strabiliante, energico e di notevole creatività.
Compagnia americana amata dal pubblico per la sua danza atletica e vitale, nata dal genio dell’eclettico coreografo David Parsons e del light designer Howell Binkley, è tra le poche compagnie che, oltre ad essersi affermate sulla scena internazionale con successo sempre rinnovato, sono riuscite a lasciare un segno nell’immaginario teatrale collettivo e a creare coreografie divenute veri e propri “cult” della danza mondiale.
Lo spettacolo è stato strutturato in un atto unico con sei coreografie creative e atletiche, tanto diverse tra loro quanto uguali nel saper comunicare l’energia e la potenza di una danza genuina, espressiva e moderna in ogni movimento. Linee geometriche e fluide allo stesso tempo. Prese perfette e incastonate in passi di danza a due o di gruppo in modo davvero esemplare.
In apertura una prima europea, Finding Center del 2015, sulle musiche di Thomas Newman e i costumi essenziali dai colori pastello di Naomi Luppescu: i movimenti fluidi seguono alla perfezione le delicate note musicali della celebre colonna sonora del film “American Beauty”, creando un gioco asimmetrico tra i vari passi, eseguiti non sempre in perfetta sincronia.
A seguire Union, un classico che risale al 1993 sulle musiche di John Corigliano (Concerto for Clarinet and Orchestra: II. Elegy). I magnifici costumi in color carne sottolineano le linee perfette dei ballerini che si intrecciano l’un l’altro. Sfruttando uno spazio davvero ristretto, i corpi si confondono in un suggestivo intreccio dal ritmo altalenante e un groviglio di prese.
Per far riprendere fiato agli energici ballerini della compagnia, ha preso poi vita una particolarissima coreografia dal titolo Hand Dance del 2003, sulle note dell’arrangiamento musicale di Kenji Bunch (Orange Blossom Special). Come si evince dal titolo stesso della creazione di David Parsons, il balletto prevede solo una particolarissima e simpatica danza di mani, capaci di creare un avvincente spettacolo grazie all’uso del buio e a una sincronia perfetta dei movimenti.
La serata prosegue con un’altra anteprima europea, Unexpected Together su coreografia di Parsons ed Ephrat Asherie. Un mix di passi rubati alla break dance e ai balli latino americani, in cui i ballerini in jeans e scarpe da ginnastica esprimono un grande dinamismo e positività. Ballano in gruppo e da soli, seguendo la musica coinvolgente e incalzante della colonna sonora originale composta da Marty Beller, che richiama l’uso della musica elettronica ma in una chiave decisamente più fresca e vicina a ritmi quasi tribali.
Il pezzo forte della serata, però, è Caught che risale addirittura al 1982 (brano che David Parsons creò per se stesso): un assolo sorprendente sulla musica di Robert Fripp (Let the power fall) che lascia senza fiato grazie all’energia e all’espressività di Elena D’Amario (l’unica ballerina italiana della compagnia) e alla magia creata sul palco con l’uso certosino delle luci stroboscopiche in grado di creare illusioni ottiche strepitose.
In chiusura un altro classico del repertorio della compagnia, In the End del 2005, una coreografia molto allegra e scansonata con un finale in crescendo di velocità.
Visto il profluvio di applausi a non finire, i danzatori non si sono risparmiati e hanno regalato un bis dell’ultimo pezzo eseguito, giocando nuovamente con le luci stroboscopiche capaci di regalare degli effetti speciali di notevole effetto.
Parsons Dance ha dimostrato quindi di essere ormai un caposaldo della danza post-moderna, che mescola tecniche e stili per ottenere effetti magici e teatrali, creativi e divertenti in una danza elegante, ariosa e virtuosistica.
Inoltre, va sottolineato il valore aggiunto delle coreografie rappresentato dall’uso geniale delle luci di Binkley. La compagnia è formata da otto danzatori: Elena D’Amario, Sarah Braverman, Ian Spring, Geena Pacareu, Omar Roman De Jesus, Eoghan Dillon, Zoey Anderson e Justus Whitfield.
La serata fa parte del cartellone Civitanova Danza tutto l’anno, giunta ormai alla sua ventesima edizione, promossa dal Comune di Civitanova Marche, dall’Azienda Speciale Teatri di Civitanova e dall’AMAT e realizzata con il contributo di Regione Marche e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

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