“Women in music” nel nome di Clara e di Maria ad Ancona


di Andrea Zepponi

28 Ott 2019 - Commenti classica, Musica classica

Ad Ancona, il soprano Katerina Minà e il giovane pianista Stavros Dritsas hanno dato vita ad un concerto di alto livello, apprezzatissimo anche dal pubblico, organizzato dall’Istituto Ellenico della Diplomazia Culturale.

Il concerto lirico-pianistico dal titolo Women in music dedicato alla memoria di Clara Schumann (1819-1896) e di Maria Callas (1923-1977) sostenuto in grande stile dal soprano internazionale Katerina Minà e dal giovane pianista emergente Stavros Dritsas entrambi di origine greca, lo scorso 20 ottobre al Teatro Sperimentale di Ancona alle ore 17 ha centrato l’obiettivo di dimostrare la valenza culturale dell’Istituto Ellenico della Diplomazia Culturale, con una sua fondazione scientifica, la prima in Grecia e la seconda in Europa, che da circa un anno ha costituito ad Ancona la sua sede centrale italiana con il patrocinio dello stesso  comune e la partecipazione di Anek Lines Italia. La vocalità e la presenza scenica del soprano nell’intessere una straordinaria sintassi emozionale con i momenti riservati al solo pianoforte hanno mosso il pubblico ad un coinvolgimento affettuoso e assorto verso i due massimi miti femminili musicali della musica pianistica e di quella vocale nella correlazione con una attualità viva ed esaltante rappresentata dai due artisti. La grande attesa del concerto aveva focalizzato, a dire il vero, l’attenzione sulla cantante, ma la figura del pianista ha sortito fin dall’inizio il suo risalto che si è rivelato squisitamente complanare a quello del soprano. Infatti Dritsas ha esordito con il Preludio e Fuga in sol minore Op. 16 di C. Schumann con cui ha impostato il tono complessivo del concerto su di un rigore musicale assoluto, indi è iniziata la silloge di Sei Lieder Op. 13 di Clara Schumann: “Ich stand in dunklen Träumen” su versi di Heine, “Sie liebten sich beide“ su versi di Heine, “Liebeszauber” su versi di Geibel,  “Der Mond kommt still gegange” su versi di Geibel,  “Ich hab’in deinem Auge” su versi di Rückert,  “Die stille Lotosblume” su versi di Geibel in cui Katerina Minà ha messo in luce una vocalità dal solido spessore tendente al drammatico con uguaglianza di registri senza scoperti nodi di passaggio e una notevole espansione ed ampiezza di volume in acuto senza cedimenti di timbro; nella zona medio-grave, esibita anche nella esecuzione dei Lieder Op.12 di J. Brahms  2 & 4: “Er ist gekommen in Sturm und Regen” e “ Liebst du um Schönheit” entrambi su versi di Rückert, la cantante ha trovato accenti di morbidezza ed espressività ben connesse con la natura del canto tedesco e del repertorio liederistico. La prima parte del concerto, dedicata all’area tedesca della Schumann, si è conclusa con la straordinaria esibizione del pianista con due rapsodie di Brahms, la n. 1 in la minore e n. 2 in sol minore Op. 79 collocate sulla prestazione vigorosa di un pianismo di ottima scuola da cui proviene il Dritsas. Ad un breve intervallo è seguita la seconda parte del concerto di impronta più propriamente “callasiana” con l’aria “Pleurez mes yeux” da Le Cid di J. Massenet dove l’interprete ha messo in campo le sue qualità più espressive e teatrali grazie a un profilo scenico di grande classe capace di vivere un personaggio nella misura adeguata anche in sede di concerto e nello stesso tempo di coinvolgere emotivamente il pubblico; con questa sensibilità piegata ai valori drammatici del testo francese sulla tessitura da soprano lirico giocata con la ricchezza di una grana vocale piuttosto ibrida (quale poi fu anche quella dell’eccelsa Maria), la voce della Minà ha poi delineato gli estremi del repertorio drammatico callasiano con gli ardui ed estesi brani verdiani “Ecco l’orrido campo” da Un ballo in maschera e “Pace, pace mio Dio” da La forza del destino che ha concluso il programma: qui gli accenti della passione tormentata della prima e della tragedia imminente della seconda sono risuonati per la sala dello Sperimentale anconetano avvezzo per la sua acustica a tanti concorsi di canto tra cui ricordo il Franco Corelli del 1998, nella pienezza di mezzi vocali che hanno permesso al soprano di espandere la voce in acuto con la vastità timbrica di un mezzosoprano e mantenere il colore del dramma. Una forza interpretativa ben sbalzata anche nell’“Einsam in trüben Tagen” dal Lohengrin di R. Wagner che la Minà ha sfoggiato dopo l’exploit virtuosistico di Dritsas al pianoforte sulla toccante trascrizione di Casta Diva di Bellini di S. Thalberg, su quella struggente dell’Ave Maria di Schubert di F. Listz e sull’acrobatica Parafrasi del quartetto Bella figlia dell’amore dal Rigoletto di Verdi di F. Listz. L’omaggio alla vocalità callasiana non poteva esimersi dall’interpretazione di un altro cavallo di battaglia, il “Vissi d’arte” dalla Tosca di G. Puccini con cui la cantante ha raccolto un’altra messe di consensi da parte del pubblico conquistato dal suo modo di porgere il gesto con la voce e di commisurarli con grande equilibrio.

Agli applausi di richiesta di un bis è seguito quello di “Pleurez mes yeux” da Le Cid di J. Massenet, ancor più applaudito e il saluto finale esteso dalla elegante presentatrice della serata, la giornalista Carmela Mariella, ai membri del Comitato Scientifico dell’Istituto Ellenico della Diplomazia Culturale rappresentati dal presidente Haris Koudounas scrittore e accademico. Il consenso già riscosso dai due artisti è stato loro ribadito dal pubblico anche in fase di uscita dal teatro perché essi hanno piacevolmente salutato gli intervenuti sulla porta di accesso alla sala senza attendere le visite in camerino. Durante una breve intervista a Katerina Minà ho avuto modo di cogliere la sua visione del mondo operistico internazionale che avverte le attuali problematiche dovute a regie incuranti del testo originale e allo strapotere di scenografie deturpanti la dignità degli artisti, con un atteggiamento distaccato e da una prospettiva squisitamente musicale – come in effetti dovrebbe essere per un cantante – in piena consapevolezza del suo profilo artistico e delle sue capacità vocali e tecniche; in questo periodo il soprano si dedica soprattutto all’attività concertistica. I prossimi impegni di Katerina Minà prevedono un concerto dovuto ad un invito ufficiale dell’UNESCO durante il quale sarà accompagnata dallo stesso Stavros Dritsas e alcuni concerti nelle Marche, indi la sua esibizione nella composizione sinfonica Ave Maria di Alessandro Valtulini in prima mondiale al Teatro alla Scala e prossime collaborazioni con il M° Roberto Pomili.

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