LILLO & GREG, “THE BEST OF” nelle Marche


di Andrea Ascani

28 Feb 2018 - Commenti teatro

Porto San Giorgio (FM) 23.02.1018 – A ben pensarci è difficile riassumere 25 anni di carriera in due ore di spettacolo. 25 anni passati tra TV, radio, teatro. Dai “Latte e i suoi derivati” a Le Iene, da l’Ottavo Nano, alla mitica trasmissione radiofonica 6-1-0. Tanti sketch, tanti personaggi, una comicità semplice ma geniale, frutto di un talento innato. Quello di saper far ridere, sempre, a prescindere dal fatto che lo spettatore conosca già la battuta che sta arrivando. Dal vivo mi era successo davvero poche volte di non riuscire quasi a respirare dalle risate! Due ore a tenermi la pancia, senza mai riuscire a smettere di ridere! L’ultima fu con Gigi Proietti…
Lillo (Pasquale Petrolo) e Greg (Claudio Gregori) sono i protagonisti indiscussi del palcoscenico, ma la complicità di Vania della BidiaMarco Fiorini e del maestro Attilio di Giovanni rende lo spettacolo ancor più divertente e coinvolgente, permettendo un dinamismo scenico notevole senza lasciare al pubblico un attimo di pausa. La scenografia, semplice e immediata, è fatta in modo tale da spezzare il palco in zone nelle quali di volta in volta si susseguono le scenette.
Quello che lascia davvero sconvolti è la semplicità con cui riescono a stare sul palco e a far ridere con naturalezza. A volte è difficile davvero distinguere l’attore dal personaggio, specialmente quando sul palco si presentano proprio come Lillo e Greg, alle prese con la loro vita da attori sgangherati.
Perciò quando li vedi in scena, al primo appuntamento con la bella Vania, fai fatica a capire se Lillo è imbranato davvero o no, perché è proprio cosi che te lo immagineresti nella vita reale, o se Greg sarebbe davvero capace di fingersi un operaio edile di origini francesi per portarsi a letto una bella smemorata!
Lo spettacolo va avanti veloce tra l’intervista ad Akira Sakamoto, collegamenti telefonici, equivoci, i racconti di un viaggio a Misanòs Adriaticòs, un’improbabile descrizione di un bimbo smarrito in un’esilarante rivisitazione de Chi l’ha visto dove loro stessi faticano a restare seri! Peccato non ci sia stato spazio per delle vere pietre miliari come il grande capo Estiqaatsi o uno dei tanti “trailer” basati su improbabilissimi giochi di parole!
Il maestro Attilio di Giovanni, collaboratore storico del duo in radio cosi come pure de Il Ruggito nel Coniglio, non si tira certo indietro in questo contesto e adempie al suo compito di “distrarre” il pubblico con intermezzi di musica Rock, trasformando i Rolling Stones e i Pink Floyd in esilaranti walzer e polke!
Il finale è un’esplosione comica musicale con la canzone “quanto puzza Lhyrlow” che esalta quello che poi fondamentalmente è il punto forte di questa comicità e che davvero, al giorno d’oggi, dovrebbe essere di esempio per molte persone, dalla politica alla vita quotidiana, ovvero la capacità di prendersi meno sul serio e di trovare sempre il modo di sorridere di fronte alle cose, anche quando uno “non si sente bene”…

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